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sabato 25 novembre 2023

PENETRIAMO NELLA RICCHEZZA E BELLEZZA DELLA MESSA / 01/09 "Spiritus et Sponsa" di Giovanni Paolo II del 4 Dic. 2003.


Papa Francesco invita tutti a formarsi alla Liturgia e dalla Liturgia, culmine e fonte di tutta la Vita Cristiana! Nell’Eucaristia siamo oggettivamente nella massima comunione sulla terra con Dio che ci ama. 
Impariamo dunque a vivere con fede viva l’Eucaristia! Questa Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II a quarant’anni della Costituzione Conciliare sulla Liturgia può aiutarci a contemplare la ricchezza che il Signore ci offre ogni volta che ci raduniamo per celebrare la Pasqua del Signore. E se abbiamo dubbi, se siamo reticenti riguardo alle indicazioni date da Papa Francesco, Papa Giovanni Paolo II ci confermerà sulla strada giusta. Infatti, Papa Francesco ha suscitato scalpore in alcuni invitando tutta la Chiesa latina o di “rito romano” a celebrare secondo una unica forma, quella generata dalla volontà del Concilio Vaticano II - quella che osserviamo in parrocchia - e non più secondo la Forma Extraordinaria, ossia il Messale in latino promulgato da Papa Giovanni XXIII nel 1962, già frutto di varie riforme parziali (Riforma liturgica del rito romano - Wikipedia), ma rigettato dal Concilio l'anno successivo. Infatti il Concilio ha voluto una riforma generale di tutta la Liturgia. Le dolorose polemiche e divisioni sulla Liturgia osservate in questi 60 anni provengono da una radicale mancanza di fede nella Chiesa e di obbedienza al Papa, ma anche di una non comprensione di ciò che è la Tradizione viva della Chiesa (vedi "Ecclesia Dei Adflicta" di Giovanni Paolo II del 2 luglio 1988, in occasione dello scisma di Mons. Lefebvre).   


LETTERA APOSTOLICA    SPIRITUS ET SPONSA  DEL SOMMO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II NEL XL ANNIVERSARIO DELLA COSTITUZIONE SACROSANCTUM CONCILIUM SULLA SACRA LITURGIA

1. "Lo Spirito e la Sposa dicono: ‘Vieni!’. E chi ascolta ripeta: ‘Vieni!’. Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita" (Ap 22,17). Queste parole dell’Apocalisse risuonano nel mio animo mentre ricordo che quarant’anni or sono, esattamente il 4 dicembre 1963, il mio venerato Predecessore, il Papa Paolo VI, promulgava la Costituzione Sacrosanctum Concilium sulla sacra Liturgia. Che cos’altro è, infatti, la Liturgia se non l’unisona voce dello Spirito Santo e della Sposa, la santa Chiesa, che gridano al Signore Gesù: "Vieni"? Cos’altro è la Liturgia se non quella fonte pura e perenne di "acqua viva" alla quale ogni assetato può attingere gratuitamente il dono di Dio (cfr Gv 4,10)?

Davvero, nella Costituzione sulla sacra Liturgia, primizia di quella "grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX" (1), il Concilio Vaticano II, lo Spirito Santo ha parlato alla Chiesa, non cessando di guidare i discepoli del Signore "alla verità tutta intera" (Gv 16,13). Fare memoria del quarantesimo anniversario di quell’evento costituisce una felice occasione per riscoprire le tematiche di fondo del rinnovamento liturgico voluto dai Padri del Concilio, verificarne in qualche modo la ricezione e gettare lo sguardo verso il futuro.

1 Giovanni Paolo II, Lett.ap. Novo millennio ineunte, (6 gennaio 2001), 57: AAS 93 (2001), 308; cfr Lett. ap. Vicesimus quintus (4 dicembre 1988), 1: AAS 81 (1989), 897.


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