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lunedì 13 novembre 2023

RISPLENDA IL PROFUMO E LA GIOIA DEL VANGELO, MANDACI LE TUE ROSE! / 15 Esort. Ap. "C'est la confiance" di Papa Francesco.

Alla GMG di Parigi, Giovanni Paolo II
proclamò Teresina Dottore della Chiesa.

51. Talvolta di questa Santa si citano soltanto espressioni che sono secondarie, o si menzionano temi che lei può avere in comune con qualunque altro santo: la preghiera, il sacrificio, la pietà eucaristica, e tante altre belle testimonianze, ma in questo modo potremmo privarci di ciò che vi è di più specifico nel dono da lei fatto alla Chiesa, dimenticando che «ogni santo è una missione; è un progetto del Padre per riflettere e incarnare, in un momento determinato della storia, un aspetto del Vangelo». [78] Pertanto, «per riconoscere quale sia quella parola che il Signore vuole dire mediante un santo, non conviene soffermarsi sui particolari […]. Ciò che bisogna contemplare è l’insieme della sua vita, il suo intero cammino di santificazione, quella figura che riflette qualcosa di Gesù Cristo e che emerge quando si riesce a comporre il senso della totalità della sua persona». [79] Questo vale a maggior ragione per Santa Teresina, essendo lei un “Dottore della sintesi”.

52. Dal cielo alla terra, l’attualità di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo rimane in tutta la sua “piccola grandezza”.

In un tempo che invita a chiudersi nei propri interessi, Teresina ci mostra la bellezza di fare della vita un dono.

In un momento nel quale prevalgono i bisogni più superficiali, lei è testimone della radicalità evangelica.

In un tempo di individualismo, lei ci fa scoprire il valore dell’amore che diventa intercessione.

In un momento nel quale l’essere umano è ossessionato dalla grandezza e da nuove forme di potere, lei indica la via della piccolezza.

In un tempo nel quale si scartano tanti esseri umani, lei ci insegna la bellezza della cura, di farsi carico dell’altro.

In un momento di complessità, lei può aiutarci a riscoprire la semplicità, il primato assoluto dell’amore, della fiducia e dell’abbandono, superando una logica legalista ed eticista che riempie la vita cristiana di obblighi e precetti e congela la gioia del Vangelo.

In un tempo di ripiegamenti e chiusure, Teresina ci invita all’uscita missionaria, conquistati dall’attrazione di Gesù Cristo e del Vangelo.

53. Un secolo e mezzo dopo la sua nascita, Teresina è più viva che mai in mezzo alla Chiesa in cammino, nel cuore del Popolo di Dio. Sta pellegrinando con noi, facendo il bene sulla terra, come ha tanto desiderato. Il segno più bello della sua vitalità spirituale sono le innumerevoli “rose” che va spargendo, cioè le grazie che Dio ci dona per la sua intercessione piena d’amore, per sostenerci nel percorso della vita.


Cara Santa Teresina,

la Chiesa ha bisogno di far risplendere

il colore, il profumo, la gioia del Vangelo.

Mandaci le tue rose!

Aiutaci ad avere fiducia sempre,

come hai fatto tu,

nel grande amore che Dio ha per noi,

perché possiamo imitare ogni giorno

la tua piccola via di santità.

Amen.


Dato a Roma, presso San Giovanni in Laterano, il 15 ottobre, memoria di Santa Teresa d’Avila, dell’anno 2023, undicesimo del mio Pontificato.


FRANCESCO


[78] Esort. ap. Gaudete et exsultate (19 marzo 2018), 19: AAS 110 (2018), 1117.

[79] Ibid., 22: AAS 110 (2018), 1117.


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