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lunedì 13 novembre 2023

PIOGGIA DI ROSE: ARRIVATA ALLA TOTALE PERFEZIONE DELL'AMORE, TERESINA PENSA SOLO A DONARSI / 13 Esort. Ap. "C'est la confiance" di Papa Francesco.


Pioggia di rose

42. Dopo molti secoli in cui schiere di santi hanno espresso con tanto fervore e bellezza le loro aspirazioni ad “andare in cielo”, Santa Teresina riconosce, con grande sincerità: «Allora avevo grandi prove interiori di ogni genere (fino a chiedermi talvolta se c’era un Cielo)». [66] In un altro momento dice: «Quando canto la felicità del Cielo, il possesso eterno di Dio, non provo alcuna gioia, perché canto semplicemente ciò che voglio credere». [67] Cosa è successo? Che lei stava ascoltando la chiamata di Dio a mettere fuoco nel cuore della Chiesa più di quanto sognasse la propria felicità.

43. La trasformazione che avvenne in lei le permise di passare da un fervido desiderio del Cielo a un costante e ardente desiderio del bene di tutti, culminante nel sogno di continuare in Cielo la sua missione di amare Gesù e di farlo amare. In questo senso, in una delle ultime lettere scrisse: «Conto proprio di non restare inattiva in Cielo: il mio desiderio è di lavorare ancora per la Chiesa e per le anime». [68] E in quegli stessi giorni, in modo più diretto, disse: «Il mio Cielo trascorrerà sulla terra sino alla fine del mondo. Sì, voglio passare il mio Cielo a fare del bene sulla terra». [69]

44. Così Teresina esprimeva la sua risposta più convinta al dono unico che il Signore le stava regalando, alla luce sorprendente che Dio stava riversando in lei. In tal modo giungeva all’ultima sintesi personale del Vangelo, che partiva dalla piena fiducia per culminare nel dono totale agli altri. Ella non dubitava della fecondità di questa dedizione: «Penso a tutto il bene che potrò fare dopo la mia morte». [70] «Il buon Dio non mi darebbe questo desiderio di fare del bene sulla terra dopo la morte, se non volesse realizzarlo». [71] «Sarà come una pioggia di rose». [72]

45. Si chiude il cerchio. « C’est la confiance». È la fiducia che ci conduce all’Amore e così ci libera dal timore, è la fiducia che ci aiuta a togliere lo sguardo da noi stessi, è la fiducia che permette di porre nelle mani di Dio ciò che soltanto Lui può fare. Questo ci lascia un immenso torrente d’amore e di energie disponibili per cercare il bene dei fratelli. E così, in mezzo alla sofferenza dei suoi ultimi giorni, Teresa poteva dire: « Non conto più che sull’amore». [73] Alla fine conta soltanto l’amore. La fiducia fa sbocciare le rose e le sparge come un traboccare della sovrabbondanza dell’amore divino. Chiediamola come dono gratuito, come regalo prezioso della grazia, perché si aprano nella nostra vita le vie del Vangelo. 


[66] Ms A, 80vº: 204. Non era una mancanza di fede. San Tommaso insegna che nella fede operano la volontà e l’intelligenza. L’adesione della volontà può essere molto solida e radicata, mentre l’intelligenza può essere oscurata. Cfr De Veritate 14, 1.

[67] Ms C, 7vº: 241.

[68] LT 254, A padre A. Roulland (14 luglio 1897): 593.

[69] QG, 17 luglio 1897: 1028.

[70] Ibid., 13 luglio 1897, 17: 1020.

[71] Ibid., 18 luglio 1897, 1: 1028.

[72] UC, 9 giugno 1897: 1158.

[73] LT 242, A suor Maria della Trinità (6 giugno 1897): 582.


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