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giovedì 23 novembre 2023

"NON LASCERANNO IN TE PIETRA SU PIETRA". COME INTERPRETARLO OGGI? / Giovedì XXXIII sett. T.O., dispari. 2023.



Oggi è l'anniversario del terremoto dell' '80. Sono arrivato al convento di Napoli ai primi di febbraio ‘81, e quella sera ci fu una scossa di assestamento. Ero nei vagoni e il mio pensiero immediato fu: tranquillo, qui non crolla niente. Infatti ero reduce
 del terremoto in Algeria, con morti e distruzioni, avvenuto a ottobre. Mi dissero invece i frati che il 23 novembre celebravano i Vespri e mentre cantavano l’antifona: “Tremò la terra e il mare davanti al volto del Signore, alleluia!” (III Domenica), il prefabbricato si mise a tremare con grandissimo rumore e spavento di tutti! 

Oggi, in questo anniversario il Vangelo dice: “non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”.

Difficilmente scegliamo Dio come Roccia basilare della nostra vita. Con estrema facilità serviamo persone, cose, progetti, esigenze nostre, prima di Dio. Sono gli idoli. Alcuni non li vediamo come tali, specialmente le relazioni affettive, ma per altri, disobbediamo a Dio con leggerezza, essendo superstiziosi, nominando invano il suo Santo Nome (mentre ci cuciamo la bocca riguardo ai boss), disertando l’Assemblea domenicale dove sta la sorgente della Vita. Soprattutto non sappiamo fare silenzio per ascoltare la Voce dello Spirito che è “brezza leggera” (1 Re 19, 12, vedi Genesi 3, 8), e lasciarci guidare mentre “soffia dove vuole  … e non sappiamo dove va” (cf. Gv. 3, 8).

Ma questa sordità, il tardare nel rispondere alla Voce dello Spirito, nell’accogliere la presenza salvifica del Signore nelle tenebre, può portare effetti disastrosi come vediamo oggi nel Vangelo. Anzi, questo si verifica ancora oggi sotto i nostri occhi. Il movimento di attacco alla famiglia, ai valori umani e alla fede è partito da troppo tempo e ha preso troppa potenza per essere fermato. Mentre il Concilio e il Magistero successivo hanno indicato la strada, molti vescovi, parrocchie e famiglie non hanno “riconosciuto il tempo” della visita del Signore. 

Facciamo due considerazioni: Gerusalemme è stata veramente distrutta con tremende sofferenze. Non si può sottovalutarlo! Ma la missione di Gesù non è stata vinta. Il suo fallimento sulla croce, abbandonato dai discepoli, è stato il modo estremo per lui per amarci fino alla fine e salvare il mondo. Dalla sua fedeltà e speranza contro ogni speranza è nata la Chiesa, il coraggio degli apostoli e la perseveranza dei santi. Il Vangelo salva sempre e porta frutto. Il fallimento di Paolo come rabbino fariseo gli ha dato umiltà, e una maggiore luce e apertura sul progetto di salvezza di Dio. Il terremoto in Algeria ha contribuito ad aprirmi gli occhi sulla mia vita. "Per avere il trionfo in Dio è necessario il fallimento dell'io" (Fulton Sheen).

 Coraggio! Oggi tutto comincia! “Vita Nova, Optima Poenitentia”; La Vita Nuova è la migliore Penitenza. 


Prima Lettura   1 Mac 2, 15-29  Cammineremo nell’alleanza dei nostri padri.

Dal primo libro dei Maccabèi

In quei giorni, i messaggeri del re, incaricati di costringere all’apostasia, vennero nella città di Modin per indurre a offrire sacrifici. Molti Israeliti andarono con loro; invece Mattatìa e i suoi figli si raccolsero in disparte.

I messaggeri del re si rivolsero a Mattatìa e gli dissero: «Tu sei uomo autorevole, stimato e grande in questa città e sei sostenuto da figli e fratelli. Su, fatti avanti per primo e adempi il comando del re, come hanno fatto tutti i popoli e gli uomini di Giuda e quelli rimasti a Gerusalemme; così tu e i tuoi figli passerete nel numero degli amici del re e tu e i tuoi figli avrete in premio oro e argento e doni in quantità».

Ma Mattatìa rispose a gran voce: «Anche se tutti i popoli che sono sotto il dominio del re lo ascoltassero e ognuno abbandonasse la religione dei propri padri e volessero tutti aderire alle sue richieste, io, i miei figli e i miei fratelli cammineremo nell’alleanza dei nostri padri. Non sia mai che abbandoniamo la legge e le tradizioni. Non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra».

Quando ebbe finito di pronunciare queste parole, si avvicinò un Giudeo alla vista di tutti per sacrificare sull’altare di Modin secondo il decreto del re. Ciò vedendo, Mattatìa arse di zelo; fremettero le sue viscere e fu preso da una giusta collera. Fattosi avanti di corsa, lo uccise sull’altare; uccise nel medesimo tempo il messaggero del re, che costringeva a sacrificare, e distrusse l’altare. Egli agiva per zelo verso la legge, come aveva fatto Fineès con Zambrì, figlio di Salom. La voce di Mattatìa tuonò nella città: «Chiunque ha zelo per la legge e vuole difendere l’alleanza mi segua!». Fuggì con i suoi figli tra i monti, abbandonando in città quanto possedevano.

Allora molti che ricercavano la giustizia e il diritto scesero nel deserto, per stabilirvisi.

 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 49  A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.

Parla il Signore, Dio degli dèi, convoca la terra da oriente a occidente. Da Sion, bellezza perfetta, Dio risplende.

Davanti a me riunite i miei fedeli, che hanno stabilito con me l’alleanza offrendo un sacrificio. I cieli annunciano la sua giustizia: è Dio che giudica.

Offri a Dio come sacrificio la lode e sciogli all’Altissimo i tuoi voti; invocami nel giorno dell’angoscia: ti libererò e tu mi darai gloria.


Canto al Vangelo    Sal 94,8  Alleluia, alleluia. Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore. Alleluia.

Vangelo   Lc 19, 41-44  Se avessi compreso quello che porta alla pace!

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:

«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.

Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».  


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