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sabato 7 ottobre 2023

SAN FRANCESCO ERA ECOLOGISTA? / 02 Qual è il vero Francesco?


San Francesco, patrono degli ecologisti e dell’ecologia, un abuso? Francesco non era ecologista? 

Nel senso ideologico che prende troppo spesso il termine ecologia certamente san Francesco non è un ecologista. Santa Chiara è patrona dei mezzi di comunicazione moderni, non perché sia d'accordo con tanti programmi televisivi, anzi! Si spera che la sua figura possa servire di riferimento ad un sano uso dei mezzi di comunicazione. Non il contrario. È la stessa dinamica che fa di san Francesco il patrono dell’ecologia. Egli combatte ogni riduzione e ideologizzazione della cura del Creato.

Ma perché proprio lui? 

Certamente Francesco e la società del suo tempo non avevano la preoccupazione che abbiamo noi per un rapporto sano con l’ambiente. Si inquinava già ma l’impatto era quasi nullo. La natura era talmente onnipresente che ogni spazio conquistato dall'uomo sembrava un bene. Oggi siamo in una situazione radicalmente diversa.

Perché allora Francesco?

Il problema del giovane Francesco è la violenza sociale che diventa frequentemente anche guerra armata. Violenza dei soldi, che nasce dall'ambizione che abitava fortemente il cuore di Francesco come di tutto il suo ambiente umano.

Scoprendo Cristo povero e crocifisso, Francesco comprende che egli salva veramente ma solo se lo si segue fino in fondo e in particolare se si prende il Vangelo e la Scrittura come punto di riferimento, la vita di Gesù e dei suoi discepoli come via verso Dio. La società di allora, uscendo dalla struttura medievale e contadina, con lo sviluppo del commercio, delle relazioni internazionali, il costituirsi di Comuni liberi dalla tutela del signore, si mette profondamente in movimento, cerca nuovi orizzonti. Anche Francesco partecipa di questo movimento, ma in contropiede della corsa all'arricchimento e sposa Madonna Povertà, si china sugli ultimi, e inventa, perfeziona, nuove forme di aggregazione cristiane, fedeli insieme al Vangelo e ai tempi. Il suo slancio missionario si dilata sempre di più, volendo portare la Buona Notizia a tutti gli uomini, innanzitutto ai battezzati ma anche ai non battezzati (i musulmani), a giovani e vecchi, ricchi e poveri, persino ai reggitori dei popoli. Giunge così a vedere fratelli e sorelle in ogni essere umano: “Fratelli tutti”. 

Certamente Francesco loda il Signore per la sua Creazione mentre va, il più delle volte a piedi, incontrando cieli e stagioni vari, sole e pioggia, ruscelli e laghi, e acque di sorgenti, terre coltivate o selve, panorami, piante e animali, cielo notturno pieno dell’infinito delle stelle. Lo invitano a questa Lode anche i Salmi che recita ogni giorno, e la sua condizione di povero lo mette molto di più a contatto con la Natura, lo apre alla contemplazione. Rispetta Dio e con il suo senso profondo del bello, egli rispetta le creature tutte. Ma il problema di Francesco è di annunciare agli uomini la Buona Notizia che salva e incoraggiare alla fedeltà ai comandamenti. 

Ecco però che il suo amore per Dio e per gli uomini si dilata anche interiormente e lo porta a una profonda pacificazione. La riconciliazione con Dio, con il prossimo e con sé stesso porta alla riconciliazione con tutto il Creato e le sue creature. In ognuna di loro vede un riflesso del Dio che lo ama e si prende cura. E si manifesta nella predica agli uccelli che gli vengono incontro mentre sale a La Verna dove sarà stigmatizzato. Da questa esperienza inattesa, Francesco esclama: "il Signore dice “proclamate il Vangelo a ogni creatura”, non l’avevo ancora mai capito così!" (Marco 16,15). Poi, a San Damiano, torturato dalla malattia, c'è il Cantico delle Creature! 

Nessuno più di Francesco può essere patrono degli ecologisti. Egli sarebbe oggi il primo a diffondere l’insegnamento di “Laudato Si" e "Laudate Deum”. 



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