San
Paolo rende noto ai fratelli della comunità di Corinto ciò che già sanno. Perché?
Perché la Buona Notizia che salva, sfugge sempre all’uomo che rischia così di entrare in
compromesso con lo spirito della carne, anche quando è religioso, se non
addirittura con lo spirito del mondo. Per godere della salvezza bisogna quindi
mantenere il messaggio così com'è. Molti pensano di mettersi la fede in tasca,
di avere una propria fede a modo loro. Ma questa non può salvare. Qual è il messaggio
che salva? I peccati sono già tutti perdonati, come era stato promesso, perché il
Cristo di Dio si è offerto in sacrificio per cancellarli, ed è risorto, come
era stato promesso, effondendo sull’Umanità la potenza della sua Risurrezione,
il potere di diventare figli di Dio, di avere la natura divina. Cioè, viviamo
nella tappa definitiva dell’Umanità, la pienezza dei tempi, in cui la morte e il peccato non regnano
più sul mondo.
Cosa ne deriva? Lo illustra bene questa frase di S. Giovanni XXIII: “Se
l’unica preghiera che ripeterai in tutta la tua vita è “grazie Signore” questo
sarà abbastanza. La gratitudine non è soltanto la massima virtù, ma anche la
madre di tutte le altre”. Infatti se Cristo risorto è il Signore che ha
ricevuto ogni potere in cielo e in terra e mi chiama suo fratello, cosa mi
manca? La tappa più alta della vita spirituale è la Lode, l'Eucaristia, la Benedizione a Dio!
Ma la preghiera di intercessione o di richiesta non ha valore? Certamente sì. La troviamo nella Bibbia, san Paolo la usa e la propone ai credenti e Gesù l’ha inserita nel Padre nostro. Ma se la mia preghiera fosse solo di domanda, sarebbe segno che la mia fede non è cristiana. Invece, se la preghiera di domanda predomina spesso quando la fede è ancora piccola, per i credenti essa è un modo spirituale di agire sul mondo, in comunione con Dio e i suoi santi.
Ha
fatto notizia ieri il fatto che il sangue di san Gennaro non si è sciolto (poi si è sciolto
nel pomeriggio). Qual è il problema col sangue di san Gennaro? Si tratta di un
prodigio autentico e visibile col quale Dio ci richiama all’invisibile. Purtroppo
per molti il sangue che si scioglie o meno diventa segno di protezione o di
catastrofe. Ora, dati storici alla mano, questa interpretazione non regge, è soggettiva, fino alla superstizione.
Invece
la fede dice: Gesù Cristo ha ricevuto ogni potere in cielo e in terra, è l’unico
Signore e Dio suo Padre è anche il nostro Padre. Bisogna quindi imparare a
discernere il senso di ciò che succede, perché ogni momento della (nostra)
Storia è una Parola di Dio per noi suoi figli. Un evento può essere doloroso o
spiacevole, ma già cambia molto quando si riesce a comprenderne il senso. E
anche un’avversità è una Parola di Dio per me.
Prima
Lettura 1 Cor 15, 1-8
Il Signore apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 18
Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
I cieli
narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza
linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.
Canto al Vangelo Gv 14,6.9
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore;
Filippo, chi vede me, vede anche il Padre.
Alleluia.
Vangelo Gv 14, 6-14
Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?
Dal
vangelo secondo Giovanni
In
quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno
viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete
anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto,
Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il
Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi
dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue
opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro,
credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere
che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E
qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia
glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la
farò».
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