Questa
mattina a messa ho trovato nella Cappella delle suore un gruppetto di donne –
ormai so che sono quelle – che verranno a messa per tutto il mese di Maria. Mi
aspettavo un’affluenza maggiore. Sicuramente la risposta all’appello del Papa
di pregare per la fine della pandemia si noterà soprattutto nel Rosario della
sera. Non manchiamo a questo appuntamento nello spirito che ci è indicato dal
testo sotto, tratto dal Sussidio che ha mandato il vaticano per questa iniziativa.
Dio farà
giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
Dal vangelo secondo Luca 18, 1-8
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi
discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per
alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva:
“Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle;
ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato
che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga
continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice
il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che
gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi
dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà,
troverà la fede sulla terra?».
Parola
del Signore
Dopo
un breve momento di silenzio, il Celebrante prosegue con queste o simili
parole:
Cari
fratelli e sorelle, il tempo di pandemia ha inciso profondamente sulle nostre
vite. Questa prova è una occasione per testimoniare la nostra fede, per alimentare
la speranza e compiere dei gesti di amore attraverso opere di carità corporali
e spirituali. Tanti sono segnati dal dolore perché hanno perso una persona cara
o non l’hanno potuta accompagnare nel momento del trapasso e della sepoltura.
Le relazioni familiari e sociali sono messe a dura prova; la crisi economica e
la mancanza di lavoro suscitano paura per il futuro sempre più incerto per la
propria famiglia. In questa esperienza, ci sentiamo come la prima comunità
cristiana, che il testo degli Atti descrive con questa bella espressione “da
tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio” (At. 12, 5). Anche
noi desideriamo unirci per far salire a Dio la preghiera, che possa esaudire le
nostre richieste. In questo mese di maggio ci stringiamo attorno al Santo Padre
che chiede a tutta la Chiesa di innalzare insieme con Maria, Madre di Dio, la
supplica per la fine di questa prova. La lampada appena accesa, ricorderà alla
nostra comunità che siamo stati chiamati a pregare per la fine della pandemia e
in particolare per l’intenzione di preghiera di questo giorno. Vi chiediamo di
vegliare in questo Santuario e invitiamo coloro che non possono essere
presenti, ad unirsi con noi in preghiera dalle proprie case, dai luoghi di
lavoro, dalle comunità parrocchiali sparse nella nostra nazione per tutta la
giornata odierna.
Preghiamo
insieme:
Sotto la tua protezione
cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
ma liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta. Amen.
Nessun commento:
Posta un commento