Il bombardiere ad armamento nucleare B-52 e ciò che può portare. |
La guerra e la pena di
morte
255. Ci sono due
situazioni estreme che possono arrivare a presentarsi come soluzioni in circostanze
particolarmente drammatiche, senza avvisare che sono false risposte, che non risolvono
i problemi che pretendono di superare e che in definitiva non fanno che
aggiungere nuovi fattori di distruzione nel tessuto della società nazionale e
mondiale. Si tratta della guerra della pena di morte.
L’ingiustizia della guerra
256. «L’inganno è nel
cuore di chi trama il male, la gioia invece è di chi promuove la pace» (Pr 12,20).
Tuttavia, c’è chi cerca soluzioni nella guerra, che spesso «si nutre del
pervertimento delle relazioni, di ambizioni egemoniche, di abusi di potere, di
paura dell’altro e della diversità vista come ostacolo».[237] La guerra non è
un fantasma del passato, ma è diventata una minaccia costante. Il mondo sta
trovando sempre più difficoltà nel lento cammino della pace che aveva intrapreso
e che cominciava a dare alcuni frutti.
257. Poiché si stanno
creando nuovamente le condizioni per la proliferazione di guerre, ricordo che
«la guerra è la negazione di tutti i diritti e una drammatica aggressione
all’ambiente. Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti,
occorre proseguire senza stancarsi nell’impegno di evitare la guerra tra le
nazioni e tra i popoli.
A tal fine bisogna
assicurare il dominio incontrastato del diritto e l’infaticabile ricorso al
negoziato, ai buoni uffici e all’arbitrato, come proposto dalla Carta delle
Nazioni Unite, vera norma giuridica fondamentale».[238] Voglio rilevare che i
75 anni delle Nazioni Unite e l’esperienza dei primi 20 anni di questo
millennio mostrano che la piena applicazione delle norme internazionali è realmente
efficace, e che il loro mancato adempimento è nocivo. La Carta delle Nazioni
Unite, rispettata e applicata con trasparenza e sincerità, è un punto di
riferimento obbligatorio di giustizia e un veicolo di pace. Ma ciò esige di non
mascherare intenzioni illegittime e di non porre gli interessi particolari di
un Paese o di un gruppo al di sopra del bene comune mondiale. Se la norma viene
considerata uno strumento a cui ricorrere quando risulta favorevole e da
eludere quando non lo è, si scatenano forze incontrollabili che danneggiano
gravemente le società, i più deboli, la fraternità, l’ambiente e i beni
culturali, con perdite irrecuperabili per la comunità globale.
[237] Messaggio per la 53ª Giornata
Mondiale della Pace 1° gennaio 2020 (8 dicembre 2019), 1: L’Osservatore Romano,
13 dicembre 2019, p. 8.
[238] Discorso all’Organizzazione delle
Nazioni Unite, New York (25 settembre
2015): AAS 107 (2015), 1041.
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