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mercoledì 11 marzo 2020

TRA VOI NON SARA' COSI' / mercoledì 2 sett. Quaresima



A differenza di Amos, per esempio, che è un povero pecoraro scelto da Dio per parlare al popolo, Geremia viene da una famiglia sacerdotale. Ma non è più riconosciuto come sacerdote perché ha “tradito” la casta, si è escluso da sé perché non si conforma al discorso comune e quindi si cerca di toglierlo di mezzo. Il suo dramma interiore ci fa pensare immediatamente a quello che ha vissuto Gesù.
Gesù incontra anche lui questa opposizione crescente da fuori. Ma si deve misurare con l’opposizione “interna”. Mentre parla della croce, i discepoli parlano di altro, vedono in modo totalmente mondano il Regno che deve inaugurarsi. Giacomo e Giovanni si fanno avanti tramite la madre per avere i primi posti. Cattivi. Non hanno capito nulla. Ma gli altri che non fanno i protagonisti? Si sdegnano! È segno che neanche loro hanno capito. Forse più timidi, più pigri, meno audaci, ma hanno la stessa mentalità dei due fratelli. Non hanno scoperto la via di Gesù. Se l’avessero scoperta, la loro reazione sarebbe stata un semplice sorriso, oppure una correzione fraterna pacata. Invece sono molto agitati.
La via di Gesù: “Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.

Prima Lettura      Ger 18, 18-20
Venite, e colpiamo il giusto.
Dal libro del profeta Geremìa
[I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole».
Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce di chi è in lite con me.
Si rende forse male per bene?
Hanno scavato per me una fossa.
Ricòrdati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira. 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 30
Salvami, Signore, per la tua misericordia.

Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all’intorno!»,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.
Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.
 
Canto al Vangelo
    Gv 8,12
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo  
Mt 20, 17-28
Lo condanneranno a morte.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». 


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