Confluenza Rio Amazonas e Rio Negro. |
58. Possiamo così compiere un passo ulteriore e ricordare
che un’ecologia integrale non si accontenta di accomodare questioni tecniche o
di decisioni politiche, giuridiche e sociali. La grande ecologia comprende
sempre un aspetto educativo che sollecita lo sviluppo di nuove abitudini nelle
persone e nei gruppi umani. Purtroppo molti abitanti dell’Amazzonia hanno
acquisito usanze tipiche delle grandi città, dove il consumismo e la cultura
dello scarto sono già molto radicati. Non ci sarà ecologia sana e sostenibile,
in grado di cambiare qualcosa, se non cambiano le persone, se non le si
sollecita ad adottare un altro stile di vita, meno vorace, più sereno, più
rispettoso, meno ansioso, più fraterno.
59. Infatti, «più il cuore della persona è vuoto, più ha
bisogno di oggetti da comprare, possedere e consumare. In tale contesto non
sembra possibile che qualcuno accetti che la realtà gli ponga un limite. […]
Non pensiamo solo alla possibilità di terribili fenomeni climatici o grandi
disastri naturali, ma anche a catastrofi derivate da crisi sociali, perché
l’ossessione per uno stile di vita consumistico, soprattutto quando solo pochi
possono sostenerlo, potrà provocare soltanto violenza e distruzione reciproca».[78]
60. La Chiesa, con la sua lunga esperienza spirituale, con
la sua rinnovata consapevolezza circa il valore del creato, con la sua
preoccupazione per la giustizia, con la sua scelta per gli ultimi, con la sua
tradizione educativa e con la sua storia di incarnazione in culture tanto
diverse del mondo intero, desidera a sua volta offrire il proprio contributo
alla cura e alla crescita dell’Amazzonia.
Con ciò prende avvio un ulteriore
sogno, che intendo condividere più direttamente con i pastori e i fedeli
cattolici.
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