L’ultimo
esempio è un messaggio (RICEVO ORA E TRASMETTO X CONOSCENZA*) su come difendersi
dal CoViD-19, da parte dei medici giapponesi di Taiwan. Taiwan è un’isola
cinese anche se indipendente da Pechino e non fa parte del Giappone. In questo messaggio
si danno consigli di buon senso, con cifre fantasiose e senza nessuna garanzia
scientifica:
A/ Se
riesco a trattenere tranquillamente il respiro a polmoni pieni per almeno 10
secondi è segno che tutto sommato non ho problemi respiratori. Quando ero
ragazzo mi dicevano di fare questo ogni mattina davanti alla finestra aperta,
estate e inverno. Lo facevo di più d’estate durante le vacanze che durante l’inverno…
B/ Si
raccomanda di bere spesso. Bere spesso è, come i gargarismi, un semplice e, anche
se solo parzialmente efficace, ottimo mezzo contro ogni infezione che tocchi la
gola. Aggiungo io, puoi anche fare facilmente lavaggi nasali a casa tua. Perché
raffreddore e influenza creano problemi respiratori mentre bere aiuta a mandare
i germi patogeni nell’apparato digestivo dove vengono neutralizzati.
Questa
volta è andata abbastanza bene per il contenuto, per altro scritto in modo “casalingo”, e anche se altri in televisione, presentati come dottori e specialisti, non sembrano molto d'accordo specialmente sull'efficacia del bere spesso.
Però comunque ci sono troppi messaggi che facciamo girare anche noi senza nessun controllo sui nostri gruppi e che possono produrre effetti molto negativi. Siamo riusciti a togliere di mezzo quasi tutte le cosiddette “catene di sant’Antonio”, ma questo dei consigli e allarmi vari, ancora no. Eppure basterebbe un po’ di senso critico.
Dalla Francia è arrivato un messaggio simile come contenuto che si mette sotto il nome di una dottoressa specialista nelle malattie infettive, dicendo che lavora in pronto soccorso, senza menzionare in quale ospedale e città. Sempre lo stesso stratagemma. Ho cercato e trovato questa dottoressa, effettivamente specialista in malattie infettive. Ho ascoltato una sua intervista. Non dice ciò che racconta il nostro messaggio!
Però comunque ci sono troppi messaggi che facciamo girare anche noi senza nessun controllo sui nostri gruppi e che possono produrre effetti molto negativi. Siamo riusciti a togliere di mezzo quasi tutte le cosiddette “catene di sant’Antonio”, ma questo dei consigli e allarmi vari, ancora no. Eppure basterebbe un po’ di senso critico.
Ecco il parere di buon senso di Michelangelo, l’orefice che ha creato il sito Butac (Bufale un tanto al kilo):
“Evitate di condividere qualcosa se non vi è arrivato da
fonte affidabile al 100%. Tutte le bufale
che stanno circolando in queste settimane contribuiscono solo a un grave
aumento della disinformazione, con conseguenze che vedremo nei mesi a venire. Stiamoci
attenti, aiutiamo chi non ha gli strumenti per distinguere tra una notizia
falsa e una corretta. Evitiamo di
aggredire chi ha diffuso una sciocchezza, aiutiamoli a capire perché non si
debba fare. Sperando davvero che passata quest’emergenza il governo
italiano (ma anche quello europeo) riesca finalmente a mettere mano al problema
Information Disorder con iniziative su scala perlomeno nazionale, che
coinvolgano la cittadinanza il più possibile.”
Dalla Cina invece
abbiamo ricevuto un elenco di cautele e considerazioni da un fratello che sta
lì con la sua famiglia come missionario. Ci dice che il problema Coronavirus è molto serio
e oltre le cautele testimonia che il soccorso più grande per reggere è la preghiera,
la Parola di Dio, la comunione tra le persone e, per chi può, la comunione eucaristica.
È una testimonianza concreta di una persona conosciuta che non si spaccia per medico
o scienziato ma vive sul posto con i suoi la quarantena imposta dal governo
cinese. Conosciamo la provenienza, l’affidabilità della persona, possiamo
mettere in moto il nostro cervello e ragionarci su. Questo è positivo.
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