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lunedì 30 marzo 2020

CONSACRAZIONE DELL'ITALIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA



Dopo il gesto di preghiera straordinaria compiuto da papa Francesco venerdì scorso molti si sono entusiasmati. Era infatti un gesto molto forte e opportuno che ci ha coinvolti nel profondo. Si è poi molto parlato della “apparizione” della Madonna sotto forma di nuvola sopra Piazza san Pietro che per alcuni ha dato valore al gesto del Papa. Se la Madonna è apparsa davvero in una forma sensibile, ben venga. Sarebbe un incoraggiamento per chi non ha fede. Sarebbe un sigillo sull’operato di papa Francesco che coloro che non leggono il Vangelo hanno accusato di eresia e alcuni anche di finzione nella sua costante devozione mariana. Ma è apparsa davvero? È strano che da Medjugorje in poi e dall’avvento del digitale che ha democratizzato la possibilità di truccare le foto, sembra che la Madonna voglia apparire un po’ ovunque sotto forma di nuvole. Nelle apparizioni precedenti riconosciute dalla Chiesa l’immagine dell’apparizione era sempre nitida, una vera apparizione, insomma.
Due giorni dopo (ieri) c'è stato l’invito, partito da preti e non, di consacrare l’Italia al Cuore Immacolato di Maria. E di nuovo tutti entusiasti. Non era bastato quello che avevamo fatto tutti in comunione con il Papa due giorni prima? Che differenza passa tra affidare l’Italia a Maria e consacrarla al suo Cuore Immacolato? È più solenne la Consacrazione? Ma quale solennità se manca la partecipazione e l’invito dei Pastori? Allora è ancora un atto di divisione, voluto o non voluto. Qualcuno mi ha chiesto cosa ne pensavo. Ho risposto che ben venga il chiamare alla preghiera!, il rivolgersi con fiducia alla Vergine Maria, prendere l’impegno personale di essere più fedele alla sua voce che ci ripete “Fate quello che vi dirà e vi ha già detto Gesù”. Questo atto di affidamento per essere vissuto pienamente richiede conversione quotidiana e questo passa anche attraverso il rinnovarlo nella preghiera. Ma l’iniziativa di ieri e i suoi toni mi sembravano alquanto da esaltati e un atto, forse inconsapevole, di divisione, appena due giorni dopo un atto solenne del Papa, e senza che sia convocato dai pastori. Bastava poche parole: rinnoviamo la nostra consacrazione..., Bastava partire dal basso, da ognuno. 

Ma quello che ho scoperto e vi invito a scoprire è che la Consacrazione ufficiale dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria è già stata compiuta il 13 settembre 1959. Era quindi del tutto inopportuna e senza valore l’iniziativa di ieri, domenica 29 marzo. Un prete non ha giurisdizione per consacrare una Nazione al Cuore Immacolato di Maria. Papa Giovanni XXIII, Papa e Primate d'Italia ha cercato il consenso dei suo fratelli vescovi per fare insieme questo atto, Questo è cattolicità. Certamente tante persone avranno pregato in buona fede … Sempre la stessa cosa. Basta che si prega… Ma anche i non cristiani pregano e non togliamo valore all’amore che Dio ha per loro e alla sincerità del loro cuore, ma se sono cristiano e cattolico ci sarà pure un contenuto. Ci sono, è vero, molte sensibilità legittime nella Chiesa per esprimere e vivere la Fede Cristiana, ma il motto episcopale di Joseph Ratzinger, che ha conservato come Papa, è “Cooperatores Veritatis”, Cooperatori della Verità. È un’espressione di san Giovanni (3 Giovanni 8) e sappiamo quanto gli Apostoli sono stati perseguitati per annunciare la verità di Dio e mantenerla la sua purezza nelle prime comunità, sempre tentate di deviare!
Nel Solennissimo Atto di Consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria voluto da Papa Giovanni XXIII si legge tra l'altro:
 Il nostro popolo, e tra esso specialmente le anime consacrate e coloro che più direttamente si dedicano al servizio del vostro Regno, seguirà l’insegnamento e l’esempio dei suoi Pastori, per fare di questa Italia, delle sue diocesi e parrocchie, delle sue famiglie, dei suoi istituti, una terra veramente a voi consacrata.
Leggere a questo link l'articolo pubblicato da Aleteia e il testo dell'Atto di Consacrazione:


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