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lunedì 1 maggio 2017

FIGLIO DI GIUSEPPE IL FALEGNAME E DI MARIA, FIGLIO DI DIO /1° maggio

Georges de La Tour
s. Giuseppe - purtroppo raffigurato quasi
vegliardo secondo una iconografia classica
San Giuseppe Lavoratore ci riporta al tema del lavoro, così importante per la dignità e l’integrazione delle persone, preoccupazione per il sostentamento delle famiglie e il futuro dei giovani.

Ma le letture di oggi ci portano in una direzione un po’ diversa, associando il primato della carità e la sapienza. Come mai Gesù di Nazareth ha questa sapienza e compie questi prodigi se è figlio di una famiglia molto modesta sul piano economico e sociale? La risposta è semplice ma rivoluzionaria: il suo padre è solo un operaio ma si chiama Giuseppe e sua Madre si chiama Maria! E da loro, dal loro insegnamento e dal loro comportamento continuamente guidato dallo Spirito Santo, Gesù “osservando i comandamenti ha imparato ad amare Dio (per primo) e il prossimo (senza distaccare i due comandamenti)” (vd. Riti di accoglienza del battesimo dei bambini). È in questo “estremismo della carità” incarnato in una vita che non dava nell’occhio – sicuramente l’occhio un po’ ottuso dei suoi concittadini – ma che raggiungeva vertici e finezze sempre più elevati che Gesù si è formato, anche lui in comunione diretta e costante con lo Spirito del Padre.

Noi vogliamo che la nostra vita acquisti sapore, sia interessante, abbia valore. Questa è la via: essere figli di Giuseppe e Maria, essere figli di Dio. Proviamoci in questo mese di maggio.

Molto cammino da fare, lasciando morire i nostri falsi concetti di Dio e i nostri falsi concetti di giustizia ma anche i falsi concetti di carità che sono soltanto frutto delle nostre pulsioni. Per questo Gesù si formò per trent’anni nel nascondimento, indicandoci la via da seguire.

Prima Lettura Col 3,14-15.17.23-24
Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini.

Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Colossési
Fratelli, sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché a essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.
Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete come ricompensa l’eredità. Servite il Signore che è Cristo! 

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 89
Rendi salda, Signore, l’opera delle nostre mani.

Prima che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli. 

Canto al Vangelo
  Sal 67,20
Alleluia, alleluia.

Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza.
Alleluia.

  
Vangelo  Mt 13, 54-58
Non è costui il figlio del falegname?

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.


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