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giovedì 25 maggio 2017

PAOLO E LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE / giovedì VI° settimana di Pasqua

Paolo - fratel Mario Venzo 1975
La svolta della Chiesa verso i pagani greci continua con una fase nuova (dopo qualche secolo la Chiesa farà un’altro passaggio di enorme portata: il passaggio ai pagani barbari).

Nulla in questo processo è preventivato dall’uomo che rimane sorpreso della piega che prendono gli avvenimenti e va a tastoni. Anzi, in un primo tempo, gli evangelizzatori sono reticenti e addolorati di fronte a ciò che solo più tardi si comprenderà essere una grazia e un preciso piano da parte del Signore (una tale precarietà è una situazione caratteristica del credente, come ce lo testimonia il dialogo di Gesù con gli Apostoli nel Vangelo di oggi).

Riassumiamo: nei primi anni dopo la Risurrezione, attraverso Pietro, Dio spinge la Chiesa ad una prima apertura verso i pagani. Questo rimane però un fatto isolato e comunque marginale. Quindici - vent'anni dopo si apre largamente una porta ad Antiochia. L’ampiezza del fenomeno (“una grande folla (di pagani) fu condotta al Signore”) provoca un’altra verifica, passata alla storia come il “Concilio di Gerusalemme”. Dopo, Paolo predica liberamente e sistematicamente a tutti. Ma costata che il Vangelo penetra meglio tra i pagani che tra gli ebrei, i suoi primi destinatari ! Anzi, tranne bellissime eccezioni, le comunità ebraiche nel loro insieme rigettano la predicazione di Paolo. Allora Paolo che aveva nella sinagoga il suo centro di attività se ne stacca per evangelizzare direttamente in ambiente pagano (come se un prete si staccasse dalla parrocchia, ripartendo da chi non la frequenta e stabilendosi in un locale qualsiasi).

Paolo soffre di questo. Solo alcuni anni più tardi egli comprenderà il disegno di Dio (Romani 11).


s. Paolo - Onofrio Bramante 1985
Per noi quindi due insegnamenti: 1. Non scandalizzarci dei rifiuti subiti e del dover andare a tastoni, passo passo. Non voler pianificare tutto ma lasciarci guidare da Dio che rivela man mano il vero senso della storia. 2. Avere la forza di andare oltre il campo già conosciuto che forse comincia a mostrare segni di sterilità. Accanirsi a perpetuare quello che si è sempre fatto, limitarsi alla cura di coloro che “vengono in chiesa” è radicalmente contrario alla natura stessa della Chiesa che è di evangelizzare. La "Chiesa in uscita" non implica nessun disprezzo o mancanza di amore verso chi ha una "fede tradizionale".

Quali sono le persone che hanno maggiormente bisogno di evangelizzazione oggi? Chiediamolo al cuore di madre della Madonna. Per venire loro incontro, c'è bisogno di una Nuova Evangelizzazione, nuova nel fervore, nuova nei modi e nel linguaggio (Giovanni Paolo II).


Prima Lettura   At 18, 1-8 
Paolo si stabilì in casa loro e lavorava, e discuteva nella sinagoga.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto. Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dall’Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all’ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei.
Paolo si recò da loro e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavorava. Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende. Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci.
Quando Sila e Timòteo giunsero dalla Macedònia, Paolo cominciò a dedicarsi tutto alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesù è il Cristo. Ma, poiché essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente. D’ora in poi me ne andrò dai pagani».
Se ne andò di là ed entrò nella casa di un tale, di nome Tizio Giusto, uno che venerava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga. Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e molti dei Corìnzi, ascoltando Paolo, credevano e si facevano battezzare.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 97
Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

Oppure:
La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! 

Canto al Vangelo
   Gv 14,18
Alleluia, alleluia.

Non vi lascerò orfani, dice il Signore;
vado e ritorno a voi, e il vostro cuore sarà nella gioia.
Alleluia.

Vangelo   Gv 16, 16-20
Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

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