Dal Vangelo di ieri vorrei trarre un'ulteriore riflessione anche perché in particolare in questi giorni mi sono trovato in situazioni simili.
Il compito del sacerdote è molto bello ma non sempre
facilissimo. Il termine esatto che usa il Nuovo Testamento e che dovremmo anche
noi usare a preferenza di sacerdote è “presbitero”. La forma abbreviata e più usata
è “prete”. Presbitero significa “anziano”. Nella Chiesa significa chi ha lo spirito
di anzianità ovvero di saggezza. Oltre che corrispondere ad una scelta di
vocabolario precisa e motivata della Scrittura, io preferisco questo termine “presbitero”
perché illustra meglio la nostra posizione: il presbitero non è separato dalla comunità,
dagli altri fedeli, ma è innanzitutto un membro della comunità, un fratello in
mezzo agli altri. È una persona però di fede provata, affidabile, anche se ancora
peccatore e impegnato come gli altri nel cammino di conversione. Deve avere
qualità sufficienti per poter esercitare la presidenza della comunità e l’ufficio
di consiglio in modo dignitoso e competente.
Ora Gesù ha detto agli apostoli: “Andate dunque e
fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e
dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.”
Dobbiamo insegnare AD OSSERVARE TUTTO CIO’ che Gesù CI
ha comandato. Ogni volta che insegno qualcosa mi chiedo per forza se io stesso lo
osservo. Certamente non osservo nulla in modo perfetto. La consapevolezza delle
mie mancanze e della misericordia con la quale il Signore mi ha sostenuto nella
fatica troppo spesso inconcludente del mio cammino, non è una posizione sempre confortevole, ma mi aiuta a comprendere le
difficoltà degli altri. Questo però non mi permette di non insegnare ad
osservare tutto ciò che il Signore ci ha comandato.
Ci troviamo oggi in quei “critici e difficili tempi”
di cui parlava Giovanni Paolo II. La gente viene spesso pretendendo di imporre la propria visone e
le proprie giustificazioni, talvolta fuorviati da qualche altro prete. La cosa non è nuova.
Il Curato d’Ars nel ‘800 incontrava la stessa difficoltà: “Ma, Padre, gli altri
preti dicono …” “Loro possono dirlo, io no” rispondeva il santo sempre pronto a
scusare i confratelli ma fermo nella sua fedeltà al mandato. Però chi voleva trovare sinceramente Dio lo ascoltava e seguiva le sue indicazioni.
Oggi la situazione si è aggravata con la diffusione
dei mezzi di comunicazione sociale e le loro “semplificazioni” talvolta in buona
fede (altre volte sembra proprio che non siano in buona fede).
La frase straordinaria di papa Francesco che viene più
spesso abusata è senz’altro: “se un omosessuale è sincero nel suo
rapporto con Cristo, chi sono io per giudicarlo?” Stranamente tutti dicono soltanto: “il papa ha
detto chi sono io per giudicare?” Basta aggiungere “se una persona è sincera nel
suo confronto con Cristo” perché la musica cambi e diventi molto più profonda e
vera.
Il compito del presbitero è di spiegare a chi non sa, deve essere
fedele nel suo insegnamento a tutto quello che ha detto Gesù, tutto quello che insegna
in modo sicuro la Chiesa, tutto quello che insegna il papa. Pazienza se costerà
fatica ma questo è il suo compito. Anzi, prima ancora, il compito del presbitero
è di conoscere bene l’insegnamento della Chiesa, per applicarlo nello Spirito
Santo.
Vangelo Mt 28, 16-20
Mi è stato ogni potere in cielo e in terra.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Mi è stato ogni potere in cielo e in terra.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
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