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mercoledì 10 maggio 2017

PRIMA EVANGELIZZAZIONE / martedì e mercoledì della IVa settimana di Pasqua

Manaen
Ieri e oggi la lettura degli Atti degli Apostoli ci mostra una svolta  formidabile per la Chiesa primitiva. Tutto parte da una persecuzione che disperde gente allora presente a Gerusalemme e dintorni. Non si abbattono, non si scandalizzano ma ne approfittano per testimoniare Gesù Messia crocifisso e risorto. La Buona Notizia è diventata la loro vita. Ad Antiochia però, annunciano solo agli ebrei. Ma alcuni ebrei diventati cristiani, originari di terre lontane dove ci sono comunità ebraiche fiorenti, cominciano a parlare di Gesù ai pagani. Una piccola fiammella che non sembra per nulla importante accenderà un fuoco immenso. Infatti molti pagani di Antiochia si convertono a Cristo. Interviene Barnaba, un personaggio molto più importante, inviato dalla comunità di Gerusalemme. Non chiude, non frena, incoraggia. Anzi, comprende che per istruire, formare, è buono che ci siano evangelizzatori che abbiano la doppia cultura, ebraica e greca e pensa a Saulo di Tarso, che diventerà Paolo. Da una cosa piccola nasce un cambiamento così grande. 
Non sai quanta importanza può avere la tua piccola, oscura offerta al Signore per il suo Regno. Comunque ha valore perché il Signore guarda il tuo cuore.

La svolta si manifesta in tanti modi. Se oggi nella Chiesa universale diciamo “L’Apostolo” parliamo di san Paolo che non faceva parte dei dodici scelti allora da Gesù. In tutto il mondo o quasi se vogliamo indicare i discepoli di Gesù di Nazareth non diciamo i Messianiti (discepoli del Messia) ma i Cristiani (discepoli del Cristo). In sostanza è la stessa cosa ma cristiano viene da “Cristo” che è una parola greca, Messianita si riferisce a “Messia” che è la parola ebraica.
La salvezza viene o si sviluppa spesso dalle periferie, da ciò che non conta, come era Antiochia per gli abitanti della Palestina, come era la cultura pagana per gli ebrei. Sembra che ce lo dica spesso papa Francesco. Ma è vero da sempre.


Questa comunità è formata da alcune persone che sono indicative. Oltre Saulo e Barnaba, troviamo uno che ha un soprannome latino (Niger), un certo Lucio originario di Cirene, e Manaen compagno d’infanzia di Erode il tretarca: che educazione ha ricevuto quest’ultimo? Né il padre Erode il grande  né il figlio suo compagno erano gente molto aperti alla religione, anzi. Era certamente un nobile con molti vantaggi. Eppure ritiene più importante credere in Cristo, far parte della comunità dei suoi discepoli. Il Vangelo può cambiare la vita di chiunque, anche la tua.

Questa comunità sente che il suo dovere è evangelizzare, che questa è l’opera che Dio vuole fare, servendosi di loro. Oggi come allora la missione dei cristiani è di evangelizzare ognuno al proprio posto, ognuno secondo le proprie possibilità.

Prima Lettura (di ieri)   At 11, 19-26
Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore.
Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia. Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore.
Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Sàulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani. 


Prima Lettura (di oggi)   At 12,24-13,5
Riservate per me Bàrnaba e Sàulo.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, la parola di Dio cresceva e si diffondeva. Bàrnaba e Sàulo poi, compiuto il loro servizio a Gerusalemme, tornarono prendendo con sé Giovanni, detto Marco.
C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetràrca, e Sàulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Sàulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono.
Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei. 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 66 
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra. 

Canto al Vangelo 
  Gv 8,12
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore:
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.

Vangelo   Gv 12,44-50
Io sono venuto nel mondo come luce.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me». 

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