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venerdì 19 maggio 2017

OBBEDIENZA PROFETICA E UNITA' DELLA CHIESA / venerdì V° settimana di Pasqua

Paolo e Sila in carcere - Arcidiocesi di washington
Arriva al suo epilogo il racconto del Concilio di Gerusalemme (Atti 15), ossia della svolta fondamentale che permise alla Chiesa nascente di aprirsi al mondo intero. Abbiamo visto la difficoltà della discussione e il metodo seguito. Si arriva ad una decisione che fissa alcune “cose necessarie da rispettare”, legittimate dal sigillo dello Spirito Santo!

Necessarie ma fino a che punto? In un primo tempo, san Paolo visitando le comunità fondate da lui e Barnaba, trasmetteva ad esse le decisioni prese a Gerusalemme affinché le osservassero (Atti 16,4):  innanzitutto le aperture che davano ai pagani convertiti a Cristo piena uguaglianza con i cristiani di origine ebraica ma anche le cose da evitare.

In seguito, col mutare delle situazioni e delle mentalità, rimase pienamente  nell’insegnamento di Paolo l’indicazione riguardo alle unioni illegittime, perché fondata sulla natura profonda e immutabile dell’uomo. Invece il divieto delle carni immolate agli idoli, del sangue e degli animali soffocati, sfumò quando il rischio di confusione riguardo alla fede perse consistenza. Eppure erano le prime cose menzionate nella lettera degli Apostoli!


Chi si scandalizza per i cambiamenti di forma nella Chiesa, deve studiare la Storia della Chiesa. O almeno la Scrittura leggendola nella sua dinamicità … LA CHIESA CAMBIA!
Purtroppo vediamo che ci sono nella Chiesa discussioni totalmente puerili contro le decisioni di papi di questo ultimo tempo. Però, d’altra parte, l’autorità della Chiesa che permette la sua unità, va rispettata e obbedita, anche quando io, culturalmente o per esperienza spirituale, sono in grado di aiutare questa stessa autorità a camminare, progredire. 

In tutti i tempi, anche recenti, ci sono state obbedienze eroiche da parte di grandi credenti presentati oggi ufficialmente come modelli di vita evangelica. Manca il tempo di parlare di alcune figure che ci aiuterebbero a comprendere cosa è la profezia obbediente seguendo Gesù di Nazareth. Mi accontento di citare P. Pio perché tutti lo conoscono anche se non è stato un santo specialmente riformatore, come sono stati un san Carlo Borromeo, un sant'Ignazio di Loyola, un san Francesco d'Assisi, o i fratelli Cirillo e Metodio. Ma la sua obbedienza fu esemplare, sempre. Quando i suoi amici e devoti volevano protestare contro certe decisioni ingiuste e dolorose prese contro di lui dalla Chiesa, li ha bloccati senza esitazioni.


Prima Lettura    At 15, 22-31
E’ parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli.
E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
Quelli allora si congedarono e scesero ad Antiòchia; riunita l’assemblea, consegnarono la lettera. Quando l’ebbero letta, si rallegrarono per l’incoraggiamento che infondeva.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 56
Ti loderò fra i popoli, Signore.

Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, voglio inneggiare:
svégliati, mio cuore,
svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l’aurora.

Ti loderò fra i popoli, Signore,
a te canterò inni fra le nazioni:
grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà.
Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria. 

Canto al Vangelo 
  Gv 15,15
Alleluia, alleluia.

Vi ho chiamati amici, dice il Signore,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre 
l'ho fatto conoscere.
Alleluia.


Vangelo
   Gv 15, 12-17
Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». 

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