Come un sapiente architetto, il Signore costruisce prima le fondamenta, poi le mura portanti, poi il resto della struttura, ecc.
Nel Vangelo di oggi, il fondamento è la porta e il pastore. La porta è l’apertura per uscire dall’immobilismo sterile alla pienezza della vita, che diventa anche avventura. Il Pastore guida il gregge verso pascoli verdi. Le pecore lo seguono perché chiama ciascuna per nome, ed esse conoscono la sua voce e lo ascoltano.
L'immagine della porta del recinto e del pastore è familiare a molti ascoltatori di Gesù perché nella realtà le cose si svolgono proprio così. Il pastore conosce ogni pecora a un dettaglio, al modo di camminare, ecc., e le pecore conoscono la voce di chi procura loro giorno dopo giorno di poter pascolare e dissetarsi in sicurezza.
Ma le pecore cercano solo pascolo e acqua, cercano solo “grazie”. Noi siamo pecore e Gesù è il nostro Buon Pastore anche in questo senso di cercare protezione e grazie, ma non siamo solo pecore. Gesù vuole discepoli che compiano le sue opere, credenti in Spirito e Verità, fratelli che possano sedere accanto a lui sul trono del suo Padre e giudicare le tribù d’Israele….
E per diventare discepolo del Vangelo bisogna cambiare mentalità. Le pecore non si sentono trafiggere il cuore, i cristiani, sì! Perché si rendono conto di aver rinnegato in tanti modi il Cristo e il progetto del Padre per seguire i loro progetti. Tutti noi un giorno dobbiamo dire: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». Lasciamoci guidare dalla Chiesa e dal suo annuncio. Non serve stare in chiesa senza conversione.
Prima Lettura At 2, 14a.36-41 Dio lo ha costituito Signore e Cristo.
Dagli Atti degli Apostoli
[ Nel giorno di Pentecoste, ] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?».
E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».
Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 22 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l’anima mia.
Mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni.
Seconda Lettura 1 Pt 2, 20b-25 Siete tornati al pastore delle vostre anime.
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché
anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca; insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia.
Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti.
Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime.
Canto al Vangelo Gv 10,14 Alleluia, alleluia. Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. Alleluia.
Vangelo Gv 10, 1-10 Io sono la porta delle pecore.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse:
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
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