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giovedì 6 aprile 2023

IL SENSO PROFONDO DELL'EUCARISTIA: LE SORPRESE DI DIO NON FINISCONO / Giovedì Santo 2023.


Non fa male ricordare il contesto del Vangelo della Lavanda dei Piedi. Gesù celebrando per l'ultima volta la Cena Pasquale con i suoi discepoli, sapendo di compiere le promesse del Dio di Abramo e di Mosè, diventa il punto di riferimento. Il segno del pane azzimo che rende presente la sofferenza della schiavitù sotto il Faraone e i suoi idoli si compie nel suo Corpo spezzato nel supplizio degli schiavi, il segno del vino che rende presente la gioia della vittoria e della liberazione del popolo da padroni umani e spiriti cattivi per essere popolo di Dio si compie nel suo sangue, nella sua vita divina donata per amore. Attraverso le generazioni il Signore ha educato il suo popolo a rinascere dall’Alleanza con Dio. Ma l’Egitto degli idoli è ancora presente nel suo cuore. Solo l’ebreo Gesù è veramente Figlio di Dio. Lui l'ebreo nato da Maria, vergine di Sion, e in senso sociale molto profondo anche da Giuseppe discendente di Davide che lo rende Figlio di Davide, è stato fedele in tutto a Dio. 

Per questo egli può dire “fate (ormai) questo in memoria di me” . È una affermazione fondamentale e i cristiani hanno celebrato nella gioia il Passaggio di Gesù dalla condizione mortale alla glorificazione della Risurrezione attraverso l’amore che tutto vince, persino la maledizione della croce. Ma ecco che anche loro, i primi cristiani, hanno bisogno di fare Pasqua, di passare pienamente con Gesù dalla condizione di egoismo superficialità alla Vita Nuova, al Vino Nuovo della Carità senza misura portato dallo Spirito effuso a Pentecoste. Ma non lo fanno così pienamente. Si accontentano di belle celebrazioni. Allora san Giovanni non ricorda il rito, l' "Istituzione dell'Eucaristia" come diciamo noi, ma lo sconvolgimento della ritualità abituale quando Gesù non si accontenta di presiedere ma fa lo schiavo dei suoi discepoli. 

«Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». Questa è  la dimensione più profonda del “fate questo in memoria di me!”. Beati noi se lo comprendiamo.  


Prima Lettura  Es 12, 1-8. 11-14  Prescrizioni per la cena pasquale.

Dal libro dell’Èsodo  

«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.

Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!

In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».


Salmo Responsoriale  Sal 115  Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli. Io sono tuo servo, figlio della tua schiava: tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo.


Seconda Lettura  1 Cor 11, 23-26  Ogni volta che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore.

Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».

Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».

Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.


Canto al Vangelo  Cf Gv 13,34  Gloria e lode a te, Cristo Signore! Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Gloria e lode a te, Cristo Signore!

   

Vangelo  Gv 13, 1-15 Li amò sino alla fine

Dal vangelo secondo Giovanni 

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.

Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.

Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».

Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». 


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