Dividendolo in vari giorni, la Liturgia ci ha presentato l’incontro di Nicodemo con Gesù (Gv 3,1-21). Un incontro cruciale per comprendere la vita cristiana. Nicodemo è un fariseo sincero. Ha sensibilità spirituale e ragiona: vede e comprende che i segni che compie Gesù certificano che egli viene da Dio. Ma gli manca il passaggio alla vera dimensione del dono di Dio e alla fede. Di fronte alla tentazione sempre presente di ridurre la fede cristiana a ciò che possiamo comprendere e fare con i nostri sforzi, a ciò che ci sembra utile alle nostre comodità, il dialogo di Nicodemo con Gesù ci interessa moltissimo. Gesù non perde tempo in preamboli e gli dice: “devi nascere dall’alto”. Questo “nascere” sciocca Nicodemo. Spero che sciocchi anche noi. Nascere significa l’inizio di una vita nuova, radicalmente nuova. Potessimo veramente accettare di cominciare da capo, con una nuova vita, con una nuova logica, quella di Gesù!
-Ma, se accetto, come si fa? - Fatti immergere in Dio, cioè chiedi il battesimo. - Ma io sono già battezzato, siamo tutti battezzati in famiglia, nel paese. - Molto bene, battezzato con l’acqua, ma qual è il posto dello Spirito Santo nella tua vita? - Beh…. Cosa vuoi dire esattamente? Quale posto lo Spirito Santo deve avere nella mia vita, come si fa a riconoscerlo? - Lo Spirito Santo è come il vento. Non lo puoi afferrare, non è un sacramento che ha un aspetto materiale e quindi visibile. Ma il vento ne vedi gli effetti, senti il rumore che fa. Devi imparare a distinguerlo tra tutte le voci che senti fuori e dentro di te, devi educare il tuo orecchio spirituale. Per imparare questo hai la testimonianza della Chiesa e la Parola di Dio che è tutto Spirito. - Eh!, la Chiesa … Con tutti questi scandali, con la mediocrità che vedo nella mia parrocchia…, la Bibbia così complicata, qualcuno dice che l’hanno scritto gli uomini… - La Chiesa sono anche i santi, i testimoni, i martiri. È vero ci sono tanti cattivi testimoni, ma ci sono gli altri, quelli che hanno fatto opere che manifestano la presenza di Dio nella loro vita. “La Bibbia e le vite dei santi mostrano che le nostre ferite possono, per grazia, diventare fonti di guarigione per noi stessi e per gli altri. …. A chi è perplesso dell’insegnamento della Chiesa, offriamo un’amichevole parola di consiglio. Innanzitutto: cercate di familiarizzare con la chiamata e la promessa di Cristo, di conoscerlo meglio attraverso le Scritture e nella preghiera, attraverso la liturgia e lo studio di tutto l’insegnamento della Chiesa, non solo attraverso frammenti presi qua e là. Partecipate alla vita della Chiesa. Così si amplierà l’orizzonte delle domande dalle quali siete partiti, e anche la vostra mente e il vostro cuore.”(Lettera pastorale dei vescovi scandinavi per la quaresima 2023).
Quello che dice Gesù, il suo mistero pasquale che annuncia la Chiesa è la verità, è l’unico modo per vincere la morte.
Giovanni 3,1 - 21
1 Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. 2 Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: "Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui". 3 Gli rispose Gesù: "In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio".
4 Gli disse Nicodèmo: "Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?". 5 Rispose Gesù: "In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. 7 Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito".
9 Gli replicò Nicodèmo: "Come può accadere questo?". 10 Gli rispose Gesù: "Tu sei maestro d'Israele e non conosci queste cose? 11 In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 13 Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. 14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17 Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
19 E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21 Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio".
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