4. "A quella Cena nessuno si è guadagnato un posto, tutti sono stati invitati, o, meglio, attratti dal desiderio ardente che Gesù ha di mangiare quella Pasqua con loro: Lui sa di essere l’Agnello di quella Pasqua, sa di essere la Pasqua. Questa è l’assoluta novità di quella Cena, la sola vera novità della storia, che rende quella Cena unica e per questo “ultima”, irripetibile. Tuttavia, il suo infinito desiderio di ristabilire quella comunione con noi, che era e che rimane il progetto originario, non si potrà saziare finché ogni uomo, di ogni tribù, lingua, popolo e nazione (Ap 5,9) non avrà mangiato il suo Corpo e bevuto il suo Sangue: per questo quella stessa Cena sarà resa presente, fino al suo ritorno, nella celebrazione dell’Eucaristia".
6. Prima della nostra risposta al suo invito – molto prima – c’è il suo desiderio di noi: possiamo anche non esserne consapevoli, ma ogni volta che andiamo a Messa la ragione prima è perché siamo attratti dal suo desiderio di noi. Da parte nostra, la risposta possibile, l’ascesi più esigente, è, come sempre, quella dell’arrendersi al suo amore, del volersi lasciare attrarre da lui. Per certo ogni nostra comunione al Corpo e al Sangue di Cristo è stata da Lui desiderata nell’ultima Cena.
(Desiderio Desideravi n. 4 e 6)
È questo il tempo propizio tra tutti di riscoprire l'Eucaristia. Sessant'anni dopo il Concilio non se ne può più di sentire ancora bambini che si preparano a ricevere la Prima Comunione ripetere quello che hanno ascoltato al catechismo o a casa, che sono felici di poter incontrare Gesù per la prima volta, che sono in ansia di poter sperimentare quella emozione con Gesù nel loro cuore. Sono tutto sentimento senza legame con la Pasqua e la Storia della Salvezza, senza comprendere che "Il nostro primo incontro con la sua Pasqua è l’evento che segna la vita di tutti noi credenti in Cristo: il nostro battesimo" (D.D. n. 12) e che la Chiesa costruisce fin da quel giorno un edificio nella loro giovane vita, le basi necessarie per tutta la loro vita futura di discepoli salvati dalla Pasqua di Gesù e amici-collaboratori suoi.
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