Quel ritratto della prima comunità cristiana: una moltitudine (!) con un cuor solo e un’anima sola e la condivisione totale dei beni (la terra è stata creata per tutti gli uomini!) per cui nessuno era bisognoso … ci fa sognare ma la vediamo molto diversa dalla realtà delle nostre comunità concrete. È quindi solo uno “spot pubblicitario” per il Vangelo e non una realtà? È senz’altro una realtà perché è questo il dono dello Spirito che crea una realtà nuova, la Comunione ossia la Chiesa! E nelle grazie nuove e abbondantemente dell’inizio della sua opera, il Signore ha sorpreso i nuovi credenti che si sono lasciati guidare totalmente producendo questa realtà meravigliosa. Ma questo si fa nella fragilità umana che non esclude che ci siano limiti umani. E c'è anche la possibilità del peccato che si manifesta rapidamente. Sappiamo che fin dal giorno di Pentecoste la Chiesa “cammina verso la pienezza del Vangelo” e sperimenta ancora debolezze ricordate nello stessa Scrittura (Atti 5,1 ss.; 6,1 ss.; 15,36 ss; Galati 2,11-14; ecc.). Ma sappiamo anche che lungo i secoli ci sono stati esempi reali di comunità che hanno vissuto questa comunione totale nello Spirito Santo.
Ecco, tutti noi siamo come Nicodemo, “vecchi che devono diventare giovani”, anzi, rinascere dallo Spirito Santo, ascoltando la sua voce anche se non si può afferrare lo Sprito. È un esercizio al quale siamo troppo poco abituati perché esige discernimento, ossia conoscenza di sé. Oggi c'è il cancro del soggettivismo e della emozione personale come valore e criterio principale di valutazione. Quando la Chiesa non insegna il discernimento lascia i battezzati in balia della Legge, ossia dei precetti (per lo più ridotti a un minimo sindacale) o della soggettività emotiva. Nei due casi si tratta di servire il proprio egoismo.
Nicodemo, guarda il Figlio di Dio in croce e ascolta lo Spirito!
Prima Lettura At 4, 32-37 Un cuore solo e un'anima sola.
Dagli Atti degli Apostoli
La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.
Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno. Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa “figlio dell’esortazione”, un levìta originario di Cipro, padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 92 Il Signore regna, si riveste di maestà.
Il Signore regna, si riveste di maestà: si riveste il Signore, si cinge di forza.
È stabile il mondo, non potrà vacillare. Stabile è il tuo trono da sempre, dall’eternità tu sei.
Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti! La santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore.
Canto al Vangelo Gv 3,15 Alleluia, alleluia. Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Alleluia.
Vangelo Gv 3,7b-15 Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
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