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sabato 22 aprile 2023

UN PICCOLO POSTO DI OSSERVAZIONE SUL FALLIMENTO DELLA PASTORALE DI SACRAMENTALIZZAZIONE


Ogni giorno o quasi abbiamo notizie di persone che uccidono parenti, vicini, conviventi, o ex fidanzati/e, in genere per motivi molto legati all'affettività.
Ora sappiamo quasi per certo che questi che hanno ucciso sono quasi tutti stati battezzati e hanno ricevuto la Prima Comunione, molti sono cresimati. Anche se nella nostra parrocchia e le parrocchie a noi vicine non ricordo casi del genere, ed è un punto positivo, è lecito chiederci quale efficacia ha la nostra Pastorale?

Ho un piccolissimo posto di osservazione per constatare in modo meno drammatico ma reale il fallimento della pastorale attuale di sacramentalizzazione: ricevo quasi tutti quelli che chiedono l’Atto di Idoneità per poter fare i padrini e le madrine. 

Può fare il padrino solo chi ha completato il percorso di Iniziazione Cristiana con i tre Sacramenti, cioè è anche cresimato, e ha pure una situazione regolare riguardo alla vita matrimoniale. Ha quindi fatto due o tre periodi distinti di catechesi: per la Prima Comunione, per la Cresima, per il Matrimonio, ossia complessivamente da tre a quattro anni; da bambino quando la memoria è viva e le capacità di apprendimento sono notevoli, da adolescente per la Cresima, da giovane adulto per il Matrimonio o la Cresima.

Per spiegare qual è la missione del padrino parto dal rito del battesimo dei bambini. Celebrante: “Cari genitori, chiedendo il Battesimo per il vostro figlio, voi vi impegnate a educarlo nella fede, perché, nell'osservanza dei comandamenti, impari ad amare Dio e il prossimo, come Cristo ci ha insegnato. Siete consapevoli di questa responsabilità? Genitori: Sì.  Rivolgendo la parola al padrino, o madrina, il celebrante domanda: E tu padrino, (oppure: E tu madrina,) sei disposto (a) ad aiutare i genitori in questo compito così importante? (Cioè aiutare i genitori ad educare il bambino nella fede affinché nell’osservanza dei Comandamenti ….).  L’interessato risponde: sì.

Questa formula è una sintesi molto interessante della vita cristiana, forse un po' giuridica nella forma, ma completa.

Ora l’esperienza dice che la stragrande maggioranza dei candidati padrini non conosce i 10 Comandamenti (eh, padre, dal catechismo sono passati così tanti anni!...), e comunque i Comandamenti che vengono a mente sono quelli che riguardano il rapporto col prossimo, non quelli che riguardano il rapporto con Dio. Ora Dio è il fondamento, la Roccia di Israele, il suo Goel, il suo Paraclito (riscattatore, difensore, avvocato consolatore) che ha la vita in sé e la dona a chi vuole. Dio è l’Alfa e l’Omega, e “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”. (Giovanni 17, 3). Senza rapporto con Dio, come si può essere cristiano, avere la vita eterna? (Infatti, un altro punto di osservazione -  i Trigesimi - dimostra abbondantemente che le famiglie dei defunti oggi non credono alla vita eterna). E senza fede nella vita eterna, nella risurrezione, “vana è la vostra fede”... 

Se tutti quelli che uccidono l’ex fidanzato, fidanzato, moglie, marito, avessero compreso l’importanza dei tre primi Comandamenti e in particolare il senso del Primo Comandamento che invita a non idolatrare niente e nessuno su questa terra, ma ad adorare solo il Dio che libera dalla schiavitù, da ogni schiavitù, e apre la Vita, non ucciderebbero mai, pur soffrendo per la loro situazione di abbandono e gelosia. 

“Tra il dire e il fare ….” , ricorda la saggezza popolare. Certamente, ma almeno il “dire”. Se tre o quattro anni di catechesi nelle parrocchie non lasciano come frutto almeno il conoscere le basi della fede c'è un problema molto grosso. Il “dire”, il sapere è la base del fare, è la condizione del retto pensiero e delle decisioni, del retto fare, della “ortoprassi” come è stato di moda dire, tempo fa, in genere per sminuire l’importanza della retta dottrina, della “ortodossia” . 

-Ma quando i bambini della mia classe di catechismo hanno fatto la Prima Comunione, tutti sapevano a memoria i Comandamenti! - Può darsi, ma dubito che qualcosa imparato da  bambino a memoria si dimentichi così facilmente. In ogni caso non ne hanno capito allora  l’importanza. E per comprendere l’importanza di una cosa è fondamentale farne esperienza! Infatti è vero che lo scopo è che la formula imparata si traduca in pratica di vita. “Non chi dice “Signore, Signore, entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio” dice Gesù. Ora, solo l’esperienza della Parola realizzata nella vita trasforma e fa crescere la personalità di un battezzato. Già nel 1200 san Francesco diceva: “ogni frate sa soltanto quanto fa!”. E per questo non basta un corso di Dottrina, ma un vero Catecumenato, organicamente strutturato. Nelle varie tappe, la catechesi apre gli occhi e lascia un tempo per mettere alla prova questa Parola, vedere se si realizza concretamente nella vita, se produce frutti buoni. A questo punto ogni seme produce frutto in quantità  diversa, chi 100, chi 60, e anche chi solo 30. Ma produce frutto.


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