Visualizzazioni totali

lunedì 4 dicembre 2017

SOGNO, UMILTA' E RAZIONALITA' / lunedì 1a sett. Avvento


Inizia l’Avvento. In Isaia ritroviamo questo anelito alla pace che passa attraverso il disarmo, la conversione delle armi in strumenti di sviluppo economico e civile, il re-orientamento delle risorse verso scopi positivi. Possiamo sognare?
Storicamente, ogni riarmo sproporzionato porta al crollo del paese che lo persegue. È successo con l’Iran dello Shah che doveva essere un baluardo dell’occidente ed è diventato un paese a guida integralista, è successo con l’Unione sovietica che è implosa sotto gli squilibri della sua economia e della sua politica di potenza nucleare. Sono atterrito quando sento gente dire: “ma i cacciabombardieri F-35 ci portano lavoro!” Se i nuovi aerei da combattimento sono necessari, facciamo il sacrificio di  scuole, ospedali, strade, case popolari o anti sismiche che si potrebbero realizzare con quelle risorse. Ma se non sono così necessari investiamo le nostre risorse in progetti di sviluppo vero, che faranno lavorare altrettante persone o forse molte di più.
Papa Francesco parla della irrazionalità delle armi nucleari. Senza nemmeno tener conto delle sofferenze delle persone (!!!), solo il danno duraturo all’ambiente prodotto da un conflitto nucleare è una prospettiva insopportabile. E riguardo all’energia nucleare in sé: quale responsabile politico serio può assicurare che la sua società avrà la ricchezza e sopratutto la stabilità necessarie durante mille anni per gestire i rifiuti radioattivi? Chi può prendere un tale impegno se non un pazzo? Eppure continuiamo a costruire centrali nucleari …

Ma volevo parlare del centurione che suscita l’ammirazione di Gesù. Secondo me, la sua
fede, che vive nel suo cuore, si appoggia però su due pilastri: umiltà e razionalità.
-Si sente una persona “di fuori” e quindi non degno, senza diritti. La Chiesa è il “Giardino dove fiorisce lo Spirito Santo” come dicono i Padri e, a quanto mi risulta, c'è molta più umiltà dentro la Chiesa che fuori. Ma è vero che sentirsi di dentro, “nato in chiesa” espone alla tentazione di vantare “diritti”davanti a Dio e agli altri, che non esistono. Questa presunzione chiude il cuore all'amore e all'abbandono a Dio.
-Il centurione applica al rapporto con Dio l’esperienza della vita pratica. Se certe cose sono possibili e normali nella vita terrena, Dio seguirà la stessa logica, in modo infinitamente più potente. La fede è un ragionevole atto di deferenza a Dio.


Prima Lettura *  Is 2, 1-5
Il Signore raduna tutti i popoli nella pace eterna del suo regno.

Dal libro del profeta Isaìa
Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.
Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti
e s’innalzerà sopra i colli
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,
non impareranno più l’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 121
Andiamo con gioia incontro al Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.

Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.

Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.

Canto al Vangelo   Sal 79,4  
Alleluia, alleluia.

Signore, nostro Dio, vieni a liberarci:
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Alleluia.


Vangelo 
  Mt 8, 5-11
Molti dall'oriente e dall'occidente verranno nel regno dei cieli.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

Nessun commento:

Posta un commento