P. Maurice Borrmans. |
Un'antica foto di Padri Bianchi. |
P. Borrmans celebra l'Eucaristia. |
il Cardinale Lavigerie. |
Un altro aspetto profondamente evangelico dei
Padri Bianchi fu la lotta contro la Schiavitù fin dall'inizio. Nei suoi ultimi anni, il Cardinale
Lavigerie, gravemente acciaccato, fece un tour delle Capitali Europee su richiesta
del papa Leone XIII, per convincere i governi e i ceti influenti a lottare anche
loro contro la vergogna della schiavitù e a bandirla.
P. Borrmans era uno studioso rigorosissimo
e nella sua opera di dialogo era esigente anche con gli interlocutori musulmani
che spesso ne sapevano meno di lui sulla propria religione e cultura. Una volta
l’abbiamo invitato a Napoli per un incontro di dialogo, e questo suo aspetto
sorprese un po’ le persone presenti. Ma la sua sincerità e la sua dedizione faceva
che conservava lunghissime e calde amicizie. In particolare ebbe un nutrito scambio epistolare nel tempo con un suo ex alunno diventato una stella nel cielo della Chiesa:
Christian de Chergé, il priore del monastero di Tibhirine, in Algeria, rapito e
ucciso assieme ai suoi confratelli nel 1996, durante il decennio di sangue. Christian
de Chergé privilegiava con i musulmani un approccio più attento al limite
culturale dell’interlocutore e al suo cammino spirituale, fatto di condivisione
della vita e di amicizia, più nello stile monastico, si può dire.
Christian Chessel, che ho conosciuto al PISAI,
fu un altro martire tra gli alunni di Padre Borrmans. Anche lui Padre Bianco, Christian
Chessel, appena terminato gli studi e ordinato sacerdote, venne destinato alla loro
comunità di Tizi Ouzou, la capitale della Cabilia (Algeria), e fu ucciso
assieme agli altri tre membri della comunità pochi mesi dopo.
[1] Tutti si
ricordano che i Padri Bianchi erano presenti sulla parrocchia di san Castrese e che, quando sono andati
via, la loro casa è diventata la nostra “Casa della Gioia” parrocchiale.
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