Oggi
ho trovato questa meditazione di Madeleine Delbrêl. Mi ha fatto bene e la voglio condividere.
Nel giorno
della memoria di san Giovanni della Croce, non credo che sfigurerebbe in una
spiritualità carmelitana. Anzi, lei giovane, ha pensato un momento di
consacrarsi a Dio nella vita monastica e il suo sguardo si è rivolto al
Carmelo, prima di comprendere di essere chiamata alla vita secolare, impegnandosi
come assistente sociale nella periferia di Parigi. Tra i suoi libri, un titolo evocatore: "La santità delle persone ordinarie"
La Passione delle pazienze - Madeleine Delbrêl
La passione, la nostra passione, sia ben
chiaro, noi l'attendiamo. Sappiamo che deve venire, e naturalmente intendiamo viverla con una
certa grandezza.
Il sacrificio di noi stessi: aspettiamo che ne
scocchi l'ora. Come un ceppo nel fuoco, sappiamo di dover essere consumati. Come
un filo di lana tagliato dalle forbici, dobbiamo essere separati. Come un
giovane che viene sgozzato, dobbiamo essere soppressi.
La passione, l'aspettiamo. L'aspettiamo, ed
essa non viene.
Vengono, invece, le pazienze.
Le pazienze, queste briciole di passione, il cui mestiere è di ucciderci piano piano per la Tua gloria, di ucciderci senza la nostra
gloria.
Fin dal mattino esse ci vengono incontro:
sono i nostri nervi troppo scattanti o troppo afflosciati,
è l'autobus che passa affollato,
il latte sul fuoco che trabocca,
gli spazzacamini che vengono,
i bambini che imbrogliano tutto.
Sono gl'invitati che nostro marito porta in
casa
e quell'amico che, proprio lui, non viene;
e quell'amico che, proprio lui, non viene;
è il telefono che si scatena;
quelli che noi amiamo e che non si amano più;
è la voglia di tacere e il dovere di parlare,
è la voglia di parlare e la necessità di
tacere;
è voler uscire quando si è chiusi,
è voler rimanere in casa quando bisogna uscire;
è il marito al quale vorremmo appoggiarci,
e che diventa il più fragile dei bambini;
è il disgusto della nostra parte quotidiana,
è il desiderio febbrile di quanto non ci
appartiene.
Così vengono le nostro pazienze, in ranghi
serrati o in fila indiana, e dimenticano sempre di dirci che sono il martirio che
fu preparato per noi.
E noi le lasciamo passare con disprezzo, aspettando,
per dare la nostra vita, un'occasione che ne valga la pena.
Perché abbiamo dimenticato che se ci sono rami
che si distruggono col fuoco, ci sono tavole che i passi logorano lentamente e
che cadono in fine segatura.
Perché abbiamo dimenticato che se ci sono fili
di lana tagliati netti dalle forbici, ci sono fili di maglione che si
assottigliano giorno dopo giorno
sulle spalle di quelli che l'indossano.
sulle spalle di quelli che l'indossano.
Se ogni riscatto è un martirio, non ogni
martirio è sanguinoso. Ce ne sono di disseminati da un capo all'altro della
vita.
E' la Passione delle pazienze.
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