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venerdì 30 agosto 2024

SULLA SPERANZA COSA HA DA DIRCI SAN PAOLO? / TEMPO DEL CREATO 1-09 - 04-10 2024


Dal 1 settembre al 4 ottobre, ci sarà per i cristiani di varie confessioni il Tempo del Creato. Papa Francesco in quella occasione ci offre il messaggio  “Spera e agisci con il Creato” che tutti possiamo leggere ( 
Messaggio del Santo Padre in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato [1° settembre 2024] (27 giugno 2024) | Francesco).  Il suo discorso parte dalla lettera ai Romani (8,19-25). Credo che sia molto opportuno per noi rileggere innanzitutto il Capitolo ottavo della Lettera ai Romani per comprendere quanto sia grande e forte la nostra speranza, la sua vittoria e il suo rapporto con la croce. Troppo spesso vediamo la speranza secondo la carne e non secondo lo Spirito e questo ci porta a profonda delusione e a un pessimismo sempre maggiore, persino alla perdita della fede. Invece san Paolo ispira il nostro coraggio e agire per la custodia del creato ma anche per tutta la nostra vita. 


Romani 8 

Grazie a Gesù Cristo   “4 camminiamo non secondo la carne ma secondo lo Spirito.

5 Quelli infatti che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che è carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, tendono verso ciò che è spirituale. 6 Ora, la carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. 7 Ciò a cui tende la carne è contrario a Dio, perché non si sottomette alla legge di Dio, e neanche lo potrebbe. 8 Quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.

9 Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. ...

giovedì 29 agosto 2024

COME REAGIRE DI FRONTE ALLA PAROLA DI DIO?


“Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l`hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli”. (Matteo 16,16-17).

Di fronte alla Parola di Dio (la domanda di Gesù), Pietro sente il suo cuore illuminarsi e nella verità profonda di questa luce risponde a Gesù. Gesù sottolinea che non è stato un ragionamento umano (la carne e il sangue) ma un dono, una parola di Dio nel cuore di Pietro. La missione di Simone, figlio di Giona, cioè essere Pietro, la Roccia della Chiesa, ha la sua ragione d’essere e il suo nutrimento in quel dono. Purtroppo, di fronte al processo e alla condanna di Gesù, Pietro preferirà l’evidenza della carne e del sangue: la paura, il proprio giudizio umano : “non è possibile, se finisce così non è vero nulla”. E rinnega Gesù. Allora Gesù lo guarda. Gesù non agisce mai secondo la carne e il sangue. Il suo sguardo non significa: “Te l’avevo detto, avevo ragione io !”, ma: “Pietro, non ti giudico, ti amo, è necessario che io muoia per te. Te l’ho detto prima affinché tu abbia pace in me”, consolando Pietro e confermando quanto già detto nel Cenacolo (Giovanni 16,31-33). Per questo Pietro piange.

mercoledì 28 agosto 2024

Spnc 17 LA SPERANZA IN GESÙ CI ÀNCORA NEL MISTERO DI DIO / Spes non confundit, 25 (fine).

Stele funeraria cristiana 
con l'ancora e il pesce,
simboli di Cristo.
  

25. In cammino verso il Giubileo, ritorniamo alla Sacra Scrittura e sentiamo rivolte a noi queste parole: «Noi, che abbiamo cercato rifugio in lui, abbiamo un forte incoraggiamento ad afferrarci saldamente alla speranza che ci è proposta. In essa infatti abbiamo come un'àncora sicura e salda per la nostra vita: essa entra fino al di là del velo del santuario, dove Gesù è entrato come precursore per noi» (Eb 6,18-20). È un invito forte a non perdere mai la speranza che ci è stata donata, a tenerla stretta trovando rifugio in Dio.

L’immagine dell'àncora è suggestiva per comprendere la stabilità e la sicurezza che, in mezzo alle acque agitate della vita, possediamo se ci affidiamo al Signore Gesù. Le tempeste non potranno mai avere la meglio, perché siamo ancorati alla speranza della grazia, capace di farci vivere in Cristo superando il peccato, la paura e la morte. Questa speranza, ben più grande delle soddisfazioni di ogni giorno e dei miglioramenti delle condizioni di vita, ci trasporta al di là delle prove e ci esorta a camminare senza perdere di vista la grandezza della meta alla quale siamo chiamati, il Cielo.

Spnc 16 LA SPERANZA TROVA NELLA MADRE DI DIO LA PIÙ ALTA TESTIMONE / Spes non confundit, 24




24. La speranza trova nella Madre di Dio la più alta testimone. In lei vediamo come la speranza non sia fatuo ottimismo, ma dono di grazia nel realismo della vita. Come ogni mamma, tutte le volte che guardava al Figlio pensava al suo futuro, e certamente nel cuore restavano scolpite quelle parole che Simeone le aveva rivolto nel tempio: «Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima» (Lc 2,34-35). E ai piedi della croce, mentre vedeva Gesù innocente soffrire e morire, pur attraversata da un dolore straziante, ripeteva il suo “sì”, senza perdere la speranza e la fiducia nel Signore. In tal modo ella cooperava per noi al compimento di quanto suo Figlio aveva detto, annunciando che avrebbe dovuto «soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere» 
(Mc 8,31), e nel travaglio di quel dolore offerto per amore diventava Madre nostra, Madre della speranza. Non è un caso che la pietà popolare continui a invocare la Vergine Santa come Stella maris, un titolo espressivo della speranza certa che nelle burrascose vicende della vita la Madre di Dio viene in nostro aiuto, ci sorregge e ci invita ad avere fiducia e a continuare a sperare.

Spnc 15 INDULGENZE O INDULGENZA? / Spes non confundit, 23


23. L’indulgenza, infatti, permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio. Non è un caso che nell'antichità il termine “misericordia” fosse interscambiabile con quello di “indulgenza”, proprio perché esso intende esprimere la pienezza del perdono di Dio che non conosce confini.

Il Sacramento della Penitenza ci assicura che Dio cancella i nostri peccati. Ritornano con la loro carica di consolazione le parole del Salmo: «Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia. […] Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. […] Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l’oriente dall’occidente, così allontana da noi le nostre colpe» (Sal 103,3-4.8.10-12). La Riconciliazione sacramentale non è solo una bella opportunità spirituale, ma rappresenta un passo decisivo, essenziale e irrinunciabile per il cammino di fede di ciascuno. Lì permettiamo al Signore di distruggere i nostri peccati, di risanarci il cuore, di rialzarci e di abbracciarci, di farci conoscere il suo volto tenero e compassionevole. Non c’è infatti modo migliore per conoscere Dio che lasciarsi riconciliare da Lui (cfr. 2Cor 5,20), assaporando il suo perdono. Non rinunciamo dunque alla Confessione, ma riscopriamo la bellezza del sacramento della guarigione e della gioia, la bellezza del perdono dei peccati!

Spnc 14 COSA SARÀ DUNQUE DI NOI DOPO LA MORTE? / Spes non confundit, 21-22


21. Cosa sarà dunque di noi dopo la morte? Con Gesù al di là di questa soglia c’è la vita eterna, che consiste nella comunione piena con Dio, nella contemplazione e partecipazione del suo amore infinito. Quanto adesso viviamo nella speranza, allora lo vedremo nella realtà. Sant’Agostino in proposito scriveva: «Quando mi sarò unito a te con tutto me stesso, non esisterà per me dolore e pena dovunque. Sarà vera vita la mia vita, tutta piena di te». [16] Cosa caratterizzerà dunque tale pienezza di comunione? L’essere felici. La felicità è la vocazione dell’essere umano, un traguardo che riguarda tutti.

Ma che cos’è la felicità? Quale felicità attendiamo e desideriamo? Non un’allegria passeggera, una soddisfazione effimera che, una volta raggiunta, chiede ancora e sempre di più, in una spirale di avidità in cui l’animo umano non è mai sazio, ma sempre più vuoto. Abbiamo bisogno di una felicità che si compia definitivamente in quello che ci realizza, ovvero nell’amore, così da poter dire, già ora: «Sono amato, dunque esisto; ed esisterò per sempre nell’Amore che non delude e dal quale niente e nessuno potrà mai separarmi». Ricordiamo ancora le parole dell’Apostolo: «Io sono […] persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rm 8,38-39).

martedì 27 agosto 2024

CONCILIO VATICANO II "MODERNISTA"? - LA VERITÀ DELLA SCRITTURA



Ieri ho risposto in parte all’accusa di “modernista”, rivolta a me da alcuni ma soprattutto al Concilio Vaticano II  (La Gioia del Vangelo: IL CONCILIO VATICANO II È "MODERNISTA", INFEDELE ALLA RIVELAZIONE? ). Il Concilio professa che Dio stesso si rivela e che la Bibbia è veramente Parola di Dio. Ma la Bibbia è tutta verità storica? Dio è l’autore della Bibbia o l'hanno scritta gli uomini? Procediamo per ordine:  

Cosa significano esattamente che Dio è l'autore della Bibbia? Da una parte ricordiamo per nome quasi tutti gli autori umani dei libri della Bibbia (Isaia, Matteo, Marco, Paolo… ) ma alla fine di una lettura durante la Messa o la Celebrazione della Parola proclamiamo: “Parola di Dio!” o “Parola del Signore!” e l’Assemblea ringrazia per questo dono. Si dice che l’autore umano è stato “ispirato”, a differenza del Corano per esempio che sarebbe stato “dettato” dall’Angelo Gabriele. L’autore ispirato percepisce la verità che gli rivela Dio ma la esprime secondo il linguaggio del tempo o delle persone alle quali è destinato il suo messaggio (i libri dell’Antico Testamento sono stati scritti in tre lingue: molti in ebraico, alcuni in aramaico e altri in greco. Il Nuovo Testamento è stato scritto in greco), e anche secondo la sua cultura e il suo stile. 

Vediamo cosa ci dice la Dei Verbum in proposito:

lunedì 26 agosto 2024

IL CONCILIO VATICANO II È "MODERNISTA", INFEDELE ALLA RIVELAZIONE?


Qualcuno mi accusa di essere “modernista” perché dico che il Concilio Vaticano II va applicato nella sua interezza e bisogna camminare con la Chiesa sotto la guida dei Papi anche recenti. Ma cos'è il Modernismo? È stato un movimento teologico che voleva adattare la dottrina e la prassi della Chiesa alle istanze della società. In pratica negava ogni origine soprannaturale al Cristianesimo. (La Gioia del Vangelo: QUALE RAPPORTO TRA ESPERIENZA PERSONALE E VERITÀ? / San Pio X, 21 agosto, 2024.) Con l’Enciclica “Pascendi Dominici gregis” dell’8 settembre 1907, Papa Pio X condannava in sintesi le seguenti affermazioni:

la Rivelazione non è davvero parola di Dio e neppure di Gesù Cristo, ma un prodotto naturale della nostra sub-coscienza;

la Fede non è un fatto oggettivo ma dipende dal sentimento di ciascuno;

i Dogmi sono simboli dell'esperienza interiore di ciascuno; la loro formulazione è frutto di uno sviluppo storico;

domenica 25 agosto 2024

COME SUPERARE I DUBBI E AVERE UNA FEDE VIVA? / XXI DOM T.O., B, 2024


Le 3 letture chiedono di servire e seguire il Signore e soltanto lui. Bisogna scegliere il Signore e professare la propria fede in lui. Ma come credere pienamente? Giosuè e il popolo si appoggiano sulla storia vissuta: come nel passato il Signore ci ha aiutato in modo prodigioso, lo farà anche in futuro. Sono entusiasti e unanimi. 

Nel Vangelo c'è invece il rifiuto di molti discepoli, e la titubanza degli apostoli, perché Gesù chiede la fiducia per qualcosa di radicalmente nuovo. 

E tu? Stando in mezzo alla folla duemila anni fa, senti Gesù dire: “vuoi la vita eterna, vuoi risorgere, vivere e non morire per sempre? Ebbene devi mangiare la mia carne e bere il mio sangue! realmente. Non c'è altro modo!”, come avresti reagito? Perché mangiare la sua carne? perché bere il suo sangue? Lo hai davvero capito? 

Pietro è onesto : “Signore non capiamo, ma abbiamo visto che hai parole di vita eterna. Non ci lasciamo bloccare. Lo Spirito ci permette di farti fiducia per questo nuovo passo al di là della nostra intelligenza e ci porterà alla verità tutta intera”. 

Quindi il cuore sceglie appoggiato alle esperienze precedenti e allo Spirito Santo ossia l'Amore. E l’intelligenza? Deve esserci. È già presente nella risposta di Pietro che non è solo affetto ma contenuto ("Sei il santo di Dio"). Lo Spirito illumina l’intelligenza e il credente medita "le parole che io vi ho detto (che) sono spirito e sono vita”, entrando così nel Mistero. Per esempio molti sono scioccati dalla seconda lettura che dice che “le mogli lo siano (sottomesse) ai loro mariti, come al Signore“ e non vanno oltre. Una teologa ha chiesto di eliminare san Paolo dalle letture della Messa, inaccettabile oggi! Se invece hai l'umiltà di meditare scopri che marito e moglie si sottomettono reciprocamente nel timore del Signore e che, specificamente, al marito è chiesto di amare la propria moglie come il Signore ama la Chiesa. Meditando sulle premure, la tenerezza, la misericordia, la pazienza, il dialogo, l’attenzione ai bisogni, il lavare i piedi e servire di Gesù per la sua Chiesa, il difenderla fino a morire, quanti mariti non farebbero un cambiamento radicale nel rapportarsi alla propria moglie e quanti matrimoni sarebbero più felici! Anche le mogli guardando a Cristo e sapendo di avere da lui la ricompensa migliorano felicemente il loro atteggiamento quotidiano! 

Quindi il cuore crede pienamente grazie al ricordo dei benefici ricevuti dal Signore (principalmente personali) in cui egli si è rivelato, grazie allo Spirito Santo che ci fa andare oltre l’intelligenza, grazie all'Intelligenza orante che permette di meditare sempre più profondamente l'esperienza e la Parola di Dio. Il frutto è la vita eterna. 


Prima Lettura    Serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio.

Dal libro di Giosuè  Gs 24,1-2a.15-17.18b

venerdì 23 agosto 2024

Spnc 13 GESÙ PER NOI È PASSATO ATTRAVERSO IL DRAMMA DELLA MORTE / Spes non confundit 20


20. Gesù morto e risorto è il cuore della nostra fede. San Paolo, nell’enunciare in poche parole, utilizzando solo quattro verbi, tale contenuto, ci trasmette il “nucleo” della nostra speranza: «A voi […] ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici» ( 1Cor 15,3-5). Cristo morì, fu sepolto, è risorto, apparve. Per noi è passato attraverso il dramma della morte. L’amore del Padre lo ha risuscitato nella forza dello Spirito, facendo della sua umanità la primizia dell’eternità per la nostra salvezza. La speranza cristiana consiste proprio in questo: davanti alla morte, dove tutto sembra finire, si riceve la certezza che, grazie a Cristo, alla sua grazia che ci è stata comunicata nel Battesimo, «la vita non è tolta, ma trasformata», [15] per sempre. Nel Battesimo, infatti, sepolti insieme con Cristo, riceviamo in Lui risorto il dono di una vita nuova, che abbatte il muro della morte, facendo di essa un passaggio verso l’eternità.

Spnc 12 CREDO LA VITA ETERNA / Spes non confundit, 18-19

Icona "Haghìa Anastasis",
o della Santa Risurrezione.
Cristo risorto libera i giusti
spezzando le catene
della morte e il suo potere, .

18. La speranza, insieme alla fede e alla carità, forma il trittico delle “virtù teologali”, che esprimono l’essenza della vita cristiana (cfr. 1Cor 13,13; 1Ts 1,3). Nel loro dinamismo inscindibile, la speranza è quella che, per così dire, imprime l’orientamento, indica la direzione e la finalità dell’esistenza credente. Perciò l’apostolo Paolo invita ad essere «lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12,12). Sì, abbiamo bisogno di «abbondare nella speranza» (cfr. Rm 15,13) 
per testimoniare in modo credibile e attraente la fede e l’amore che portiamo nel cuore; perché la fede sia gioiosa, la carità entusiasta; perché ognuno sia in grado di donare anche solo un sorriso, un gesto di amicizia, uno sguardo fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito, sapendo che, nello Spirito di Gesù, ciò può diventare per chi lo riceve un seme fecondo di speranza. Ma qual è il fondamento del nostro sperare? Per comprenderlo è bene soffermarci sulle ragioni della nostra speranza (cfr. 1Pt 3,15).

KARMA, COSA DICE LA CHIESA 02 : IL GIUDIZIO PARTICOLARE / CCC 1021-1022



I. Il giudizio particolare

1021 La morte pone fine alla vita dell'uomo come tempo aperto all'accoglienza o al rifiuto della grazia divina apparsa in Cristo. 605 Il Nuovo Testamento parla del giudizio principalmente nella prospettiva dell'incontro finale con Cristo alla sua seconda venuta, ma afferma anche, a più riprese, l'immediata retribuzione che, dopo la morte, sarà data a ciascuno in rapporto alle sue opere e alla sua fede. La parabola del povero Lazzaro 606 e la parola detta da Cristo in croce al buon ladrone 607 così come altri testi del Nuovo Testamento 608 parlano di una sorte ultima dell'anima 609 che può essere diversa per le une e per le altre.

1022 Ogni uomo fin dal momento della sua morte riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione, 610 o entrerà immediatamente nella beatitudine del cielo, 611 oppure si dannerà immediatamente per sempre. 612

« Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore ». 613

mercoledì 21 agosto 2024

QUALE RAPPORTO TRA ESPERIENZA PERSONALE E VERITÀ? / San Pio X, 21 agosto, 2024.


San Pio X (Papa dal 1903 al 1014) è ricordato spesso per il suo rigore nel difendere la verità della fede. Questo creò un clima spesso soffocante, tra l'altro a causa del giuramento antimodernista che impose a chi insegnava teologia. Per questo motivo Paolo VI lo soppresse, ma ribadì la condanna del modernismo in sé. Infatti il "modernismo teologico" voleva ripensare il messaggio cristiano alla luce delle istanze della società contemporanea, mettendo la ragione umana sopra la Rivelazione divina, travolgendo la comprensione dei contenuti della fede, l'esegesi biblica, la filosofia cristiana, gli studi di storia del cristianesimo e della Chiesa, l'esperienza religiosa. 

In sintesi le tesi moderniste condannate dalla Chiesa erano :

la Rivelazione non è davvero parola di Dio e neppure di Gesù Cristo, ma un prodotto naturale della nostra sub-coscienza;

la Fede non è un fatto oggettivo ma dipende dal sentimento di ciascuno;

i Dogmi sono simboli dell'esperienza interiore di ciascuno; la loro formulazione è frutto di uno sviluppo storico;

i Sacramenti derivano dal bisogno del cuore umano di dare una forma sensibile alla propria esperienza religiosa, non furono istituiti da Gesù Cristo e servono soltanto a tener vivo negli uomini il pensiero della presenza del Creatore;

il Magistero della Chiesa non ci comunica affatto la verità proveniente da Dio;

la Bibbia è una raccolta di episodi mitici e/o simbolici, e comunque non si tratta di un libro divinamente ispirato;

gli interventi di Dio nella storia (quali miracoli e profezie) non sono altro che racconti trasfigurati di esperienze interiori personali;

il Cristo della Fede è diverso dal Gesù della storia; la divinità di Cristo non si ricava dai Vangeli canonici;

il valore espiatorio e redentivo della morte di Cristo è frutto della teologia della croce elaborata dall'apostolo Paolo.

Constatiamo che anche oggi alcuni, o molti, aderiscono a tesi del genere, o attingendo senza cautela a maestri che non lo sono (“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci.” (2 Timòteo 4, 3) oppure assolutizzando la propria visione soggettiva. Ora se ognuno, anche nella fede, ha un proprio percorso  di esperienze, di emozioni, di idee, la verità è oggettiva e comune a tutti, essendo più grande dell'esperienza del singolo. E, trattandosi di Dio, la verità supera addirittura la stessa ragione umana. 

Lo conferma anche il Vangelo di oggi: nella parabola degli operai dell’ultima ora, la logica di Gesù sconcerta gli operai della prima ora e il loro senso di giustizia. 


Prima Lettura Strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto.

lunedì 19 agosto 2024

IL PROGRAMMA DI SAN PAOLO: 02/02 LE ISTRUZIONI A TITO


Cosa raccomanda Paolo ai suoi principali collaboratori? Scopriamo ciò che gli tiene a cuore da pochi stralci della lettera a Tito, suo “vero figlio nella fede comune”. Ritroveremo queste indicazioni in tutte le sue lettere. È il suo programma, la sua coscienza che la fede deve rimanere salda ma anche pura, non inquinata da idee e pratiche false, sostenuta dall'ordine e l'obbedienza nella comunità. 


Tito 1  1 Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo per portare alla fede quelli che Dio ha scelto e per far conoscere la verità, che è conforme a un'autentica religiosità, 2 nella speranza della vita eterna - promessa fin dai secoli eterni da Dio, il quale non mente, 3 e manifestata al tempo stabilito nella sua parola mediante la predicazione, a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore -, … 5 ti ho lasciato a Creta perché tu metta ordine in quello che rimane da fare e stabilisca alcuni presbìteri in ogni città, … 6 Ognuno di loro … deve essere irreprensibile: … (con una dottrina) fedele alla Parola, degna di fede, che gli è stata insegnata, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare i suoi oppositori. Perciò correggili con fermezza, perché vivano sani nella fede 14 e non diano retta a favole giudaiche e a precetti di uomini che rifiutano la verità. ...

IL PROGRAMMA DI SAN PAOLO 01/02 : "BATTAGLIE ALL'ESTERNO, TIMORI ALL'INTERNO" / 19 Agosto 2024

 


San Gregorio Magno illustra il programma di san Paolo che egli comunica anche a tutti i suoi "synergoi", coloro che lavorano insieme a lui, e anche a tutti i cristiani più responsabili, anziani, sorveglianti o membri delle comunità ben radicati nella fede. San Gregorio lo sintetizza così : “Contro quelli alzano lo scudo della pazienza, contro questi impugnano le armi della verità. Abbinano così i due metodi di lotta ricorrendo all’arte veramente insuperabile della fortezza”.


 «Commento sul libro di Giobbe» di san Gregorio Magno, papa

(Lib. 3, 39-40; PL 75, 619-620)

Battaglie all’esterno, timori all’interno

   Gli uomini santi, pur se torchiati dalle prove, sanno sopportare chi li percuote e, nello stesso tempo, tener fronte a chi li vuole trascinare nell’errore. Contro quelli alzano lo scudo della pazienza, contro questi impugnano le armi della verità. Abbinano così i due metodi di lotta ricorrendo all’arte veramente insuperabile della fortezza.

   All’interno raddrizzano le distorsioni della sana dottrina con l’insegnamento illuminato, all’esterno sanno sostenere virilmente ogni persecuzione. Correggono gli uni ammaestrandoli, sconfiggono gli altri sopportandoli. Con la pazienza si sentono più forti contro i nemici, con la carità sono più idonei a curare le anime ferite dal male. A quelli oppongono resistenza perché non facciano deviare anche gli altri. Seguono questi con timore e preoccupazione perché non abbandonino del tutto la via della rettitudine.   

domenica 18 agosto 2024

ABBANDONATE L'INESPERIENZA E VIVRETE / XX DOM T.O., B, 2024


Le letture ci parlano dell’Eucaristia. Non presentano forse nessun concetto nuovo. Eppure dobbiamo tanto approfondire: Per avere la vita eterna, da discepolo DEVO mangiare la carne di Gesù, che è vero cibo, e bere il suo sangue, che è vera bevanda! E il libro dei Proverbi fa capire che il pane e il vino sono segno della Sapienza. L’Eucaristia è materiale e insieme spirituale, sapienziale, insegnamento: non è dissociabile dalla “via dell’intelligenza”. Chi è inesperto sbaglia nel parlare e agire, non ha successo. Il saggio conosce la verità cioè i segreti della vita e della felicità. Tu li conosci?  
Gesù dice che solo lo Spirito Santo dà vita. Se tu fossi stato lì e Gesù senza spiegarti altro ti avesse detto: devi mangiare la mia carne e bere il mio sangue, non avresti detto anche tu: questo discorso è duro, chi lo può ascoltare, questo è pazzo?

Se faccio la comunione, vado all’adorazione, ma non so chi è Gesù, cosa ha detto e fatto, come mi rapporterò a lui? Come conoscerò la sua volontà di salvezza per me e per gli altri? Nei secoli antichi i pagani erano molto religiosi, moltiplicavano le preghiere, avevano templi, statue, processioni, offerte, preghiere di intercessione, riti e liturgie, cerimonie matrimoniali e funebri. In forme diverse, ma avevano tutto quello che abbiamo noi. Ma pregavano dèi che non esistevano! Se non conosci Dio, non lo ascolti, tu preghi un Dio che esiste ma è come se tu pregassi un Dio inesistente! “Abbandonate l’inesperienza e vivrete, andate diritti per la via dell’intelligenza”. 

“Fate quindi molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi. Non siate perciò sconsiderati, superficiali riguardo alla verità ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore. E comunque “ continuamente rendete grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo”. È ciò che ci apprestiamo a fare celebrando l’Eucaristia chiedendo al Signore di aprire il nostro cuore al dono che riceviamo. 

Per chi vuole leggere di più, 6 anni fa, ho illustrato questa domenica con l'esempio di san Oscar Romero: La Gioia del Vangelo: EUCARISTIA: SAPPIATE COMPRENDERE QUAL E' LA VOLONTA' DEL SIGNORE / XX° domenica T.O.


Dal libro dei Proverbi 9,1-6 Mangiate il mio pane, bevete il vino che vi ho preparato.

sabato 17 agosto 2024

PRECISAZIONI SUL KARMA. COSA DICE LA CHIESA 01: LA MORTE.


La teoria del karma interessa molti che, con ragione, si chiedono se le nostre decisioni, in bene e in male, hanno conseguenze, e non conoscono la fede cristiana e l’opera di Dio. Cosa dice la Chiesa su questi punti e sulla giustizia di Dio? 

Premettiamo che nelle conversazioni comuni alcuni parlano anche di Instant Karma quando sei punito “all'istante” per una cattiva azione. In genere si associa il karma a una “vendetta”, una retribuzione del male, in questa stessa vita. Invece la realtà palese è che in ogni singola vita terrena i conti non tornano. La vera teoria del karma esige quindi che ci siano più vite o reincarnazioni successive per premiare o punire l’agire positivo o negativo di questa vita. Però credere alla reincarnazione porta conseguenze radicali sulla concezione dell’uomo e della salvezza portata da Cristo. La Chiesa professa una sola Incarnazione del Verbo di Dio, definitiva e sufficiente, e per ognuno di noi, una sola vita, un solo corpo, una sola identità cromosomica e sessuale. È questa unica vita che devo sviluppare nell'amore con la grazia di Dio, anche se non ne ho il dominio completo: Dio mi fa dono di me stesso. 

Ascoltiamo il Catechismo della Chiesa Cattolica: 


ARTICOLO 12 

«CREDO LA VITA ETERNA»

1020 Per il cristiano, che unisce la propria morte a quella di Gesù, la morte è come un andare verso di lui ed entrare nella vita eterna. Quando la Chiesa ha pronunciato, per l'ultima volta, le parole di perdono dell'assoluzione di Cristo sul cristiano morente, l'ha segnato, per l'ultima volta, con una unzione fortificante e gli ha dato Cristo nel viatico come nutrimento per il viaggio, a lui si rivolge con queste dolci e rassicuranti parole:

LA RESPONSABILITÀ DEI CRISTIANI: ESSERE SALE E LUCE PER GLI ALTRI / Omelia sul Vangelo di Matteo di san Giovanni Crisostomo


Dalle «Omelie sul vangelo di Matteo» di san Giovanni Crisostomo, vescovo

(Om. 15, 6. 7; PG 57, 231-232)

Sale della terra e luce del mondo

    «Voi siete il sale della terra» (Mt 5, 13). Vi viene affidato il ministero della parola, dice il Cristo, non per voi, ma per il mondo intero. Non vi mando a due, o dieci, o venti città o a un popolo in particolare, come al tempo dei profeti, ma vi invio alla terra, al mare, al mondo intero, a questo mondo così corrotto. Dicendo infatti: «Voi siete il sale della terra», fa capire che l’uomo è snaturato e corrotto dai peccati. Per questo esige dai suoi quelle virtù che sono maggiormente necessarie e utili per salvare gli altri. Un uomo mite, umile, misericordioso e giusto non tiene nascoste in sé simili virtù, ma fa sì che queste ottime sorgenti scaturiscano a vantaggio degli altri. E chi ha un cuore puro, amante della pace e soffre per la verità, dedica la sua vita per il bene di tutti.

    Non crediate, sembra dire, di essere chiamati a piccole lotte e a compiere imprese da poco. No. Voi siete «il sale della terra». A che cosa li portò questa prerogativa? Forse a risanare ciò che era diventato marcio? No, certo. Il sale non salva ciò che è putrefatto. Gli apostoli non hanno fatto questo. Ma prima Dio rinnovava i cuori e li liberava dalla corruzione, poi li affidava agli apostoli, allora essi diventavano veramente «il sale della terra» mantenendo e conservando gli uomini nella nuova vita ricevuta dal Signore. È opera di Cristo liberare gli uomini dalla corruzione del peccato, ma impedire di ricadere nel precedente stato di miseria spetta alla sollecitudine e agli sforzi degli apostoli.

giovedì 15 agosto 2024

SI REALIZZI LA PROFEZIA DEL MAGNIFICAT! / Assunzione, 15 agosto 2024.


Oggi preghiamo per la Pace in Terra Santa e nel mondo intero all’appello del Patriarca Latino di Gerusalemme Pizzaballa. Egli supplica la Madonna affinché si realizzi la sua profezia esplosa in canto nel Magnificat che abbiamo ascoltato oggi. Notiamo che Maria parla al passato: il Signore “Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso .. ha rovesciato … ha innalzato … ha ricolmato …". Certamente nella sua gloria questa profezia è compiuta. Ma lei dice che è già compiuta per noi oggi. 

Invece noi chiediamo che la pace in Terra Santa e per tutta l'umanità si realizzi nel futuro più prossimo possibile. Il disastro in corso sotto i nostri occhi è troppo grande e crudele. Chi prende l’iniziativa della guerra lo fa solo nel disprezzo della vita delle persone.  Per attaccare la Francia nel giugno 1940 dopo che i tedeschi avevano travolto l’esercito francese Mussolini ha detto testualmente: “ho bisogno di alcune migliaia di morti per sedermi al tavolo delle trattative”. Questo cinismo è sempre presente in chi inizia la guerra che è un progetto di potere col suo prezzo di sangue. I morti sono solo un “danno collaterale”. Anche oggi ci sono regimi e organizzazioni terroristiche pronti a usare il proprio popolo come scudi umani o merce di scambio.

La logica di Dio è totalmente altra: contano i figli, le persone. Dio ci salva facendosi uomo. Ancora oggi i popoli cercano un leader che li domini. Dio è Signore, è leader, ma in modo totalmente diverso. È leader perché si fa l’ultimo e il servo, fratello dei poveri e degli umili. Li innalza, li colma di beni. Dona loro la vita mentre i ricchi scoprono di stare a mani vuote. “La preghiera dell`umile penetra le nubi, finché non sia arrivata, non si contenta”. (Siracide 35, 17). Per Maria è tutto già realizzato perché ha detto sì totalmente a Dio. Sarebbe lo stesso per me se dicessi sì totalmente a Dio. 

Noi godiamo di buona sicurezza e prosperità: non posso pregare per la pace senza voler che si realizzi in me la profezia del Magnificat: chiederò a Dio di  disperdere il superbo che è in me nei pensieri del suo cuore; di rovesciarmi dal trono vero o sognato che mi innalza davanti al fratello o la sorella, di rimandarmi a mani vuote per capire quali sono i veri beni, di soccorrermi "ricordandosi della sua misericordia".


Prima Lettura  Ap 11, 19a; 12, 1-6a.10ab  Una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi.

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo

SPNC 11 UNITÀ DELLA CHIESA E CONCILIO DI NICEA / Spes nono confundit, 17


17. Durante il prossimo Giubileo cadrà una ricorrenza molto significativa per tutti i cristiani. Si compiranno, infatti, 1700 anni dalla celebrazione del primo grande Concilio ecumenico, quello di Nicea. È bene ricordare che, fin dai tempi apostolici, i Pastori si riunirono in diverse occasioni in assemblee allo scopo di trattare tematiche dottrinali e questioni disciplinari. Nei primi secoli della fede i Sinodi si moltiplicarono sia nell’Oriente sia nell’Occidente cristiano, mostrando quanto fosse importante custodire l’unità del Popolo di Dio e l’annuncio fedele del Vangelo. L’Anno giubilare potrà essere un’opportunità importante per dare concretezza a questa forma sinodale, che la comunità cristiana avverte oggi come espressione sempre più necessaria per meglio corrispondere all’urgenza dell’evangelizzazione: tutti i battezzati, ognuno con il proprio carisma e ministero, corresponsabili affinché molteplici segni di speranza testimonino la presenza di Dio nel mondo.

SPNC 10 APPELLI PER LA SPERANZA / Spes non confundit, 16


Appelli per la speranza

16. Facendo eco alla parola antica dei profeti, il Giubileo ricorda che i beni della Terra non sono destinati a pochi privilegiati, ma a tutti. È necessario che quanti possiedono ricchezze si facciano generosi, riconoscendo il volto dei fratelli nel bisogno. Penso in particolare a coloro che mancano di acqua e di cibo: la fame è una piaga scandalosa nel corpo della nostra umanità e invita tutti a un sussulto di coscienza. Rinnovo l’appello affinché «con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e per lo sviluppo dei Paesi più poveri, così che i loro abitanti non ricorrano a soluzioni violente o ingannevoli e non siano costretti ad abbandonare i loro Paesi per cercare una vita più dignitosa». [8]

martedì 13 agosto 2024

COME ESSERE GIOIOSI DA CRISTIANI NEL MONDO DI OGGI?


Scrivo per incarico di un amico che me l'ha chiesto dopo avermi posto la domanda: "come essere gioiosi da cristiani con tutto quello che succede nel mondo?" Infatti il male è potente, diffuso e crudele come sempre o forse come non mai.

Ricordo un film su Gesù in occasione del Giubileo del 2000. Gesù e i suoi discepoli sono alle nozze di Cana. Ad un momento gli invitati fanno passi di danza. Un discepolo (lo zelota) rimane seduto, rintanato. Gesù chiede: “non balli?” E lui : “ballare con i Romani invasori sulla nostra terra, i Sommi sacerdoti corrotti, gli approfittatori vari … Venga la giustizia di Dio!”. E Gesù : “Se aspetti che vada tutto bene, non ballerai mai”.

Non si tratta per il cristiano di seguire il “carpe diem”, che traduciamo abitualmente: “cogli l’attimo” ossia approfitta delle possibilità di piacere e di gioia che la giornata ti presenta, in un senso egoistico, di deresponsabilizzazione verso i problemi degli altri e della società. “Carpe Diem” nel senso però di saper gustare i momenti buoni della vita è sanità mentale e anche spirituale. Chi vede tutto nero, chi si lamenta sempre, chi è solo pessimista o bacchettone non è sano sul piano  psicologico né spirituale. 

lunedì 12 agosto 2024

IL KARMA ESISTE? È COMPATIBILE CON LA FEDE CRISTIANA?


Sempre più spesso trovo persone, che magari si professano cristiane, parlare di karma. Non sempre sanno con precisione cosa sia il karma nelle saggezze orientali. Parlerò quindi del concetto comune tra molte persone oggi. 

Si dice per esempio: "Chi ti fa del male oggi, la pagherà ricevendo lo stesso male nella sua vita attraverso il Karma!" 

Ora il karma non esiste. È un modo per spiegare la diversità di situazioni in cui uno si trova a nascere e vivere, e dare una speranza di giustizia premiando le scelte positive e castigando quelle negative. Ma la teoria del karma è falsa e anticristiana. È falsa in quanto non si realizza nella vita concreta terrena. È inoltre anticristiana perché il suo automatismo esclude di fatto l’attore principale della nostra vita che è Dio, e la caratteristica dell'esperienza cristiana che è essere salvati per grazia.

Certamente Dio ci educa attraverso la vita e soprattutto la nostra coscienza è più sensibile quando sperimentiamo su di noi lo stesso male che abbiamo procurato ad altri. Dio poi promette una relativa giustizia sulla terra per le nostre scelte. A tutti gli effetti vale la pena scegliere il bene. Ma la promessa di giustizia totale di Dio è ultraterrena. La ricompensa vera per chi sceglie di seguire Dio è la comunione con lui.

domenica 11 agosto 2024

SENZA ESSERE ATTIRATI DAL PADRE NON C'È SALVEZZA / XIX DOM. T.O., B, 2024



Chi vuole la vita deve ricevere il Pane del cielo. Chi crede in Gesù e ne ha la possibilità è obbligato a ricevere con fede e assiduità il Sacramento eucaristico. Ma non né una magia né un gesto meccanico, è la fede in Gesù che abbraccia tutto il suo essere, la Via che egli ha aperto e quindi ingloba anche tutta la nostra vita. Egli è il Signore della nostra vita. Mentre il Corano è solo un libro, Gesù è vivo, apre un cammino, ci accompagna lui stesso. Cristiano è colui che aderisce a Gesù e lo segue.

Però Gesù si presenta senza titoli umani per appoggiare le sue pretese. Viene da una famiglia umilissima e semplice, anzi, inferiore per via della gravidanza misteriosa di Maria. Non ha studiato. Morirà fallito... Nulla che possa attirare realmente chi vuole conferme esterne. Chi non “vede” l’essenza di Gesù, non riceve nel cuore la conferma interiore dello Spirito Santo, non potrà consegnargli tutta la sua vita, la sua salvezza.  

Di fatto, con moltissime giustificazioni o stratagemmi, noi evitiamo di consegnargli tutti gli aspetti e dimensioni della nostra vita. Sentiamo che sarebbe un morire anche intuendo che questo morire è vita. In una sua poesia, Karol Wojtyla a 55 anni sente di "giungere alla riva dell’autunno” e come lo sguardo torna allora indietro verso “ciò che era vita ed è ancora vita” mentre vuole inoltrarsi nel mistero che lo attrae e “si scatena la lotta lungo la spaccatura che ognuno porta dentro di sé”. 

Ma una cosa è certa: senza vita interiore, senza dialogo con Dio (dia-logo significa due voci, cioè ascoltare e parlare) non si può avere fede. Ora molti sono ancora ingannati dalla “apparenza” di Gesù, cioè dai suoi titoli storici, sociali, dalle tradizioni familiari e comunitarie. La Cristianità, nata da tantissima testimonianza autentica, ha prodotto poi automaticamente molti battezzati. Ma nessuno diventa veramente cristiano senza un incontro personale con Cristo, senza “essere attirati dal Padre”. La Parola di Dio si realizza sempre. Chi vuole cortocircuitare il cammino spirituale, fermarsi sul terreno facile delle apparenze, inganna le persone e crea disastri, proponendo come buona e autentica una religione che è esattamente ciò che Gesù ha rifiutato. Lo scandalo del Santuario di Afragola di questi giorni, con un uomo "molto devoto di Sant'Antonio e della Chiesa", pronto a organizzare una rapina per mezzo della camorra per scagionare frati pedofili, dice fin dove il disastro di una evangelizzazione apparente può arrivare. Chi rifiuta di essere attirato dal Padre, entra quasi sempre in mormorazione.


Prima Lettura   1 Re 19, 4-8  Con la forza di quel cibo camminò fino al monte di Dio.

Dal primo libro dei Re

APPELLO DEL CARDINALE PIZZABELLA PER LA PACE, E TESTO DI PREGHIERA ALLA VERGINE ASSUNTA / in vista del 15 agosto 2024


Siamo vicini alla Solennità dell'Assunzione, la Pasqua di Maria, alla quale è anche dedicata la nostra chiesa parrocchiale. Facciamo nostro l'appello
per la pace del Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa , unendoci a lui con la Preghiera che ha composta e si trova su questo post. 

Carissimi fratelli e sorelle,

il Signore vi dia pace!

Sono passati già molti mesi dall’inizio di questa terribile guerra. Non solo la sofferenza causata da questo conflitto e lo sgomento per quanto sta avvenendo sono ancora integri, ma sembrano anzi essere continuamente alimentati da odio, rancore e disprezzo che non fanno che aumentare la violenza e allontanare la possibilità di individuare soluzioni.

È sempre più difficile, infatti, immaginare una conclusione di questo conflitto, il cui impatto sulla vita delle nostre popolazioni è il più alto e doloroso di sempre. È sempre più difficile trovare persone e istituzioni con le quali sia possibile dialogare di futuro e di relazioni serene. Sembriamo tutti schiacciati da questo presente impastato da così tanta violenza e, certo, anche da rabbia.

Questi giorni, comunque, sembrerebbero essere importanti per riuscire a dare una svolta al conflitto e fra questi in particolare il 15 agosto, che per noi è il giorno della solennità dell’Assunzione di Maria Vergine in cielo.

venerdì 9 agosto 2024

GRIDÒ COL MARTIRIO LE RAGIONI DI DIO E DELL'UOMO NELL'IMMANE VERGOGNA DELLA "SHOAH". / Edith Stein-Teresa Benedetta della Croce, martire, 9 agosto 2024.



Celebriamo oggi Teresa Benedetta della Croce, carmelitana, 
martire a Auschwitz per la sua opposizione al nazismo persecutore della fede in Dio e in particolare della fede cristiana. Davanti alla ricchezza della sua vita mi sono chiesto per quale motivo Giovanni Paolo II l’aveva voluta Compatrona d'Europa. Credo per aver portato l’amore e la speranza di Cristo nell’abisso di male tra noi che rappresenta Auschwitz. Alla nostra amata Europa oggi molto malata questa deve essere la risposta dei cristiani. Leggiamo dal Motu Proprio di Giovanni Paolo II (Spes Aedificandi - Proclamazione delle Compatrone d'Europa (1° ottobre 1999) | Giovanni Paolo II):

1. La speranza di costruire un mondo più giusto e più degno dell'uomo, acuita dall'attesa del terzo millennio ormai alle porte, non può prescindere dalla consapevolezza che a nulla varrebbero gli sforzi umani se non fossero accompagnati dalla grazia divina: « Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori » (Sal 127 [126], 1). Di questo non possono non tener conto anche quanti si pongono in questi anni il problema di dare all'Europa un nuovo assetto, che aiuti il vecchio Continente a far tesoro delle ricchezze della sua storia, rimuovendo le tristi eredità del passato, per rispondere con una originalità radicata nelle migliori tradizioni alle istanze del mondo che cambia.  …  (I cristiani) hanno il dovere di offrire alla costruzione dell'Europa uno specifico contributo, che sarà tanto più valido ed efficace, quanto più essi sapranno rinnovarsi alla luce del Vangelo.  …. 

2. La Chiesa non dubita che proprio questo tesoro di santità sia il segreto del suo passato e la speranza del suo futuro. ….

3. … Teresa Benedetta della Croce, ... , non solo trascorse la propria esistenza in diversi paesi d'Europa, ma con tutta la sua vita di pensatrice, di mistica, di martire, gettò come un ponte tra le sue radici ebraiche e l'adesione a Cristo, muovendosi con sicuro intuito nel dialogo col pensiero filosofico contemporaneo e, infine, gridando col martirio le ragioni di Dio e dell'uomo nell'immane vergogna della « shoah ». Essa è divenuta così l'espressione di un pellegrinaggio umano, culturale e religioso, che incarna il nucleo profondo della tragedia e delle speranze del Continente europeo.[11]

Prima Lettura    Os 2,16.17.21-22  Ti farò mia sposa per sempre.

Dal libro del profeta Osèa

giovedì 8 agosto 2024

CONOSCENZA SATANICA DI DIO !? / San Domenico 8 agosto 2024.

Fraternità tra i frati minori e i domenicani

Oggi ritroviamo la domanda di fondo: Come conoscere Dio? Nella prima lettura Dio promette che tutti lo conosceranno tramite il dono dello Spirito. 

Questa conoscenza però è progressiva. E l’ostacolo per la vera conoscenza di Dio è duplice: il non voler conoscere, o il credere di già sapere. Nel Vangelo di oggi è centrale san Pietro al quale si può applicare la frase di Paolo ai Romani : “Rendo infatti loro (il popolo d’Israele) testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza; poiché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio. Ora, il termine della legge è Cristo, perché sia data la giustizia a chiunque crede” (Romani 10, 2-4). Nel frequentare Gesù, gli Apostoli sono portati a conoscerlo sempre meglio fino a scoprire che egli è «il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Ma questo non basta. La croce supera ancora totalmente la conoscenza che Pietro ha di Gesù che è ancora umana, mentre lui crede di sapere. Egli si oppone allora con forza a Gesù, lo corregge, “gli insegna come si deve credere”. Ma per Gesù la sua conoscenza e il suo amore sono satanici! 

Riflettiamo seriamente su questo. Quante volte crediamo di sapere, di non aver bisogno di imparare. E ovviamente Satana sfrutta realmente questa nostra presunzione per portarci alla ribellione contro Dio e il suo progetto per noi, per impedirci ogni conversione e scoperta del Regno di Dio.

Per combattere questo, san Domenico scrutava sempre le Scritture nella preghiera per trasmettere agli altri ciò che egli contemplava.


Prima Lettura  Concluderò un'alleanza nuova e non ricorderò più il peccato.

Dal libro del profeta Geremìa Ger 31,31-34

martedì 6 agosto 2024

GIOCHI OLIMPICI E OFFESA AI CRISTIANI 03. COME BISOGNA REAGIRE?

Djokovic non esita a mostrare la sua crocetta.
Ho fatto fatica a trovarne la foto su Google!
La frase è in serbo e significa:
"molti vogliono che tu non lo veda!"

Novak Djokovic vince su Carlos Alcaraz in due set, e corona la sua carriera con la medaglia d’oro olimpica che gli mancava ancora. Ma la notizia anche per il suo ringraziare Dio con naturalezza, per il suo segno di croce in pubblico, per avere mostrato più volte nel corso di questa competizione la crocetta che porta al collo. Djokovic non ha mai nascosto la sua fede cristiana e da “figlio della guerra” emigrato in Germania in totale povertà con la sua famiglia, ha saputo fare opere di bene nella sua Serbia all’altezza dei suoi guadagni di campione, dicendo sempre che prima di essere uno sportivo, egli è un cristiano. Grazie a Dio, altri atleti hanno testimoniato in questi giorni la loro fede in Dio e in particolare cristiana-cattolica. I Giochi non devono diventare un pulpito per la propaganda, sia politica che religiosa, e certi regolamenti sono pienamente condivisibili. Ma il manifestare ciò che si è, anche con coraggio, non può essere vietato: diventa una condivisione della propria ricchezza. 

Riprendiamo così, con esempi che ci rallegrano, la riflessione sugli aspetti blasfemi e ideologici della Cerimonia di apertura dei Giochi di Parigi. Come reagire? C'è una sola soluzione: SEMPLICEMENTE ESSERE CRISTIANI. Ma come si è cristiani? 

lunedì 5 agosto 2024

GIOCHI OLIMPICI. 02 / IL BLACKOUT È STATO UNA RISPOSTA DI DIO?

Dal sito Facta.

È esplosa sui Social la notizia che durante la notte da sabato 27 a domenica 28 luglio: “Tutta Parigi nelle tenebre, solo (miracolosamente) la Basilica del Sacro Cuore è rimasta illuminata”. “Dio mostra la sua disapprovazione della Cerimonia blasfema”. Citando anche Gal 6,7 “Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio!”. 

Questa enfasi mistica mi ha insospettito e sono andato sui maggiori Media nazionali francesi per verificare la notizia e ho trovato … niente, neppure la minima menzione. Ho concluso troppo velocemente che la notizia fosse falsa. E l’ho detto a qualcuno. Ma ero cosciente della mia fretta e ho cercato meglio. Ho trovato la notizia su  BFMTV e stranamente  anche una notizia molto simile di blackout nella stessa zona in gennaio 2024, con la Basilica del Sacro Cuore di Montmartre illuminata in mezzo ai quartieri circostanti al buio. Copia incolla, con qualche modifica per avere qualche apertura del sito? No. La notizia è confermata, anche dalla mia famiglia in Francia, ma rimane per tutti un “non evento”, talmente è banale. Infatti solo per Parigi si contano altri blackout di qualche minuto, almeno nel 2023, 2022, 2019. Il sito Facta (La Basilica del Sacro Cuore non è stato “l’unico edificio illuminato” durante un'interruzione di corrente a Parigi  - Facta) da spiegazioni più dettagliate. 

Il problema quindi rimane quello  dell’interpretazione spirituale che alcuni hanno dato, abboccando frettolosamente a narrazioni amplificate fino a diventare dei fake. 

domenica 4 agosto 2024

PASSARE DALLA MORMORAZIONE ALLO STUPORE VERO / XVIII Dom T.O., B, 2024


La liberazione del Popolo non è stata solo una passeggiata trionfale. Le resistenze del faraone hanno messo a dura prova la fede in quel Mosè che pretendeva di liberarli. Ma, un prodigio dopo l’altro, eccoli uscire a mano alzata, il mare si apre, l’esercito del faraone perisce nelle acque, sono liberi, finalmente. Ma tutto questo per che cosa? Per ritrovarsi in un deserto. Si passa dall’esaltare il Grande Profeta alla mormorazione, anzi, al sospetto del complotto: "Ha fatto apposta, contro di noi. Lo dicevo, troppo strano questo Mosè! Sarà in combutta con gli Americani…, scusate, con gli Egiziani". 

Dio però svolge il suo piano: dona da mangiare in un modo inatteso. Dalla mormorazione, il popolo passa allo stupore: Che roba è? (Man Hu'? = Cosa lui?, Manna). È il profeta che rivela il senso del dono di Dio: «E il pane che il Signore vi ha dato in cibo».

Dobbiamo passare dalla mormorazione allo stupore. Ma senza la profezia della Chiesa che apre la Scrittura, mi annuncia il Piano di Dio per me, non capirò, rimarrò nell'insoddisfazione e incomprensione.

Con Gesù è lo stesso come ancora dopo duemila anni di cristianesimo. Dio mi ha fatto dei doni, l'ho cercato per una forte necessità: salvare un matrimonio, un problema di salute o di lavoro, rispetto Dio e i suoi comandamenti, cerco la sua protezione. Ma non ho mai cercato Dio e il suo Regno per sé stessi. Non si è mai creata una comunione tra me e lui. I doni che Dio mi ha fatto erano segni del suo amore, della storia che voleva iniziare con me, di un cammino che voleva farmi fare per darmi sapienza, maturità, libertà, cambiamento di mentalità (metanoia = conversione, letteralmente andare oltre le mie conoscenze, la mia mente). Ma io ho cercato Dio solo per realizzare il mio progetto. Che delusione allora quando Gesù dice: sono io il pane di vita eterna. Poco concreto.

Dice pure: “chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!” Non desideri più nulla, non hai più né fame né sete (di beni terreni, esperienze esistenziali, beni sociali, beni spirituali)? Se invece hai ancora fame e sete, non sei pienamente felice nell’abbandono totale al Signore, due sono le soluzioni. O il Vangelo è falso, inutile continuare a venire in Chiesa, oppure non sei ancora venuto a Cristo! (vedi seconda lettura). Coraggio, la Scrittura narra l’Amore paziente, gratuito, geloso, fedele di Dio di fronte alle nostre resistenze. Affrettati a lasciarti guidare dal Signore. Oggi ti chiama. La vita passa veloce e hai già perso molto tempo.   


Prima Lettura   Es 16,2-4.12-15  Io farò piovere pane dal cielo per voi.

Dal libro dell'Esodo