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domenica 19 agosto 2018

EUCARISTIA: SAPPIATE COMPRENDERE QUAL E' LA VOLONTA' DEL SIGNORE / XX° domenica T.O.


Papa Paolo VI con Mons. Romero.

Continua il difficile dialogo di Gesù con la folla e con alcuni oppositori prevenuti. Il discorso di Gesù è difficile da capire e da accettare sia per le persone di buona volontà che per coloro che non vogliono aprirsi perché parla dell’Eucaristia, mistero tanto grande in fondo quanto lo è il mistero stesso dell’Incarnazione. Infatti è un sacramento spirituale e non ha senso se non indica e implica un cambiamento di atteggiamento e di comportamento, ma è anche una presenza fisica reale definita nello spazio; si può toccare, si può mangiare, se si corrompe quel pane o quel vino non è più corpo e sangue di Cristo.

La grandezza di questo mistero sfocia talvolta in interpretazioni parziali pericolose. La radice di queste derive fuorvianti, direbbe papa Francesco, sta in due atteggiamenti che ostacolano il cammino spirituale fino a vanificarlo: da una parte l’esaltazione dell’impegno umano fino a cancellare l’azione e la necessità della grazia, dell’affidamento della nostra debolezza all’amore onnipotente e gratuito di Dio, e d’altra parte una visione disincarnata della salvezza che diventa poi idea pura, frutto della mente umana. Anche in questo caso si elimina l’azione della grazia, l’amore gratuito di Dio. Invece la grazia è il fondamento di tutto e dobbiamo quindi affidarci alla Parola di Gesù per accogliere il mistero.

Sto leggendo un bel libro su Mons. Oscar Romero* il Vescovo di San Salvador ucciso nel 1980 – che finora conoscevo molto poco – che sarà canonizzato in ottobre con papa Paolo VI. Era un mite per carattere e per scelta di fede, e ha dovuto confrontarsi con una società dove l’ingiustizia del regime egoista di pochi privilegiati e anche alcuni fermenti ecclesiali “post conciliari” portava a contrapposizioni terribili fino alla violenza più spietata. A tutti, con pazienza mite e garbata, ma con grande chiarezza, il Vescovo Romero ricordava la pienezza del Vangelo e della fede cristiana, difendendo in particolare i diritti e la dignità dei più poveri ed umili. Per questo motivo era molto ascoltato dai semplici e scomodo per gli schieramenti ideologizzati, e alla fine fu ucciso.

Dal lato della Chiesa, era il momento della Teologia della Liberazione. In quella fase, malgrado il suo fondamento biblico, questa teologia ha conosciuto vari eccessi e alcuni, anche preti, in nome di Cristo Liberatore, andavano fino a propugnare un’azione molto politicizzata contro la dittatura del regime, fino ad unirsi alla guerriglia. Nel libro che sto leggendo si riporta una lettera del vescovo Romero ad suo un prete che aveva "celebrato la Messa di Natale" in una fabbrica, senza ornamenti, senza messale, senza pane né vino, senza candele. Il segno di comunione in Cristo Liberatore era il pugno chiuso alzato contro tutti gli sfruttamenti! Mons. Romero sceglieva invece l’espressione di “Liberazione Totale” per ricordare ai gruppi devoti ma scarsi di opere che Cristo, incarnandosi, voleva che la preghiera sfociasse in un fermento umano e sociale concreto, e ai gruppi unilateralmente impegnati sul cambiamento sociale che, senza conversione del cuore e degli atteggiamenti profondi a Cristo, non esisteva Cristianesimo.


Prima Lettura   Pr 9, 1-6
Mangiate il mio pane, bevete il vino che vi ho preparato. 
Dal libro dei Proverbi
La sapienza si è costruita la sua casa,
ha intagliato le sue sette colonne.
Ha ucciso il suo bestiame, ha preparato il suo vino
e ha imbandito la sua tavola.
Ha mandato le sue ancelle a proclamare
sui punti più alti della città:
«Chi è inesperto venga qui!».
A chi è privo di senno ella dice:
«Venite, mangiate il mio pane,
bevete il vino che io ho preparato.
Abbandonate l'inesperienza e vivrete,
andate diritti per la via dell'intelligenza».  

Salmo Responsoriale    Dal Salmo 33/34
Gustate e vedete com'è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. 

Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene. 

Venite, figli, ascoltatemi:
vi insegnerò il timore del Signore.
Chi è l'uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere il bene?
 
Custodisci la lingua dal male,
le labbra da parole di menzogna.
Sta' lontano dal male e fa' il bene,
cerca e persegui la pace.

Seconda Lettura 
  Ef 5, 15-20
Sappiate comprendere qual è la volontà del Signore. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, fate molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore.
E non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé; siate invece ricolmi dello Spirito, intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.

Canto al Vangelo
   Gv 6,56 
Alleluia, alleluia.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue,
dice il Signore, rimane in me e io in lui Alleluia..
 Vangelo   Gv 6, 51-58
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». 

* Oscar Romero. Un vescovo tra guerra fredda e rivoluzione. ed. San Paolo B.U.C., 2003,


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