Sono ansioso di
leggere l’omelia del papa a Dublino alla chiusura dell’Incontro Mondiale delle Famiglie. Ho notato il coraggio di annunciare in quella sede pubblicizzata da tutti i mezzi di comunicazione la verità più profonda del matrimonio attraverso la coincidenza (voluta?) di uno dei brani più difficili da accogliere per ascoltatori
occasionali o frettolosi (mi ricordo quando, da ragazzo che non conosceva la Bibbia,
lo sentii per la prima volta in un matrimonio di giovani tradizionalisti. Che shock!
Ritenni soltanto che la donna doveva essere sottomessa …). Ma c'è anche, nella prima lettura e nel Vangelo, l’invito
a seguire Gesù anche quando sembra duro, difficile, in mezzo agli scandali. Ecco che queste letture ci aiutano ad entrare nella problematica di questo
Incontro delle Famiglie. Annunciare la verità totale sulla vocazione cristiana, nel
matrimonio in particolare, e mantenere salda la fede.
Vale però la pena di spiegare qualcosa:
Nella prima
lettura e nel Vangelo siamo invitati ad una scelta. Se ho incontrato Gesù
Cristo, se ho visto i suoi interventi nella mia vita, soffrirò terribilmente per
avvenimenti personali o attorno a me, per scandali nella Chiesa, ma non posso
perdere la fede né smettere di seguirlo, non posso smettere di essere parte
della Chiesa Cattolica e lottare perché appaia bella, senza ruga né macchia.
Prima Lettura Gs 24, 1-2.15-17.18b
Serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio.
Serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio.
Dal libro di Giosuè
In
quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d'Israele a Sichem e convocò gli
anziani d'Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono
davanti a Dio. Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi
servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri
hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio
abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati.
Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 33
Gustate e vedete com'è buono il Signore.
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati.
Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 33
Gustate e vedete com'è buono il Signore.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.
ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.
Il male fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.
e chi odia il giusto sarà condannato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.
Seconda Lettura Ef 5, 21-32
Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli
Efesini
Fratelli,
nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai
loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come
Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è
sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in
tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell'acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso.
Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne.
Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell'acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso.
Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne.
Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!
Canto al Vangelo Gv 6,63.68
Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore,sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.
Vangelo Gv 6, 60-69
Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.
Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.
Dal vangelo secondo Giovanni
In
quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa
parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi
discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E
se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? È lo Spirito che dà la
vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e
sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin
da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe
tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non
gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Nessun commento:
Posta un commento