Dio
è il mistero; il mistero tremendo.
La
sofferenza è la porta del mistero.
I
miserabili di tutta la terra fanno parte del mistero di Dio nel suo figlio,
Nostro Signore Gesù.
I
deboli, dalla loro sofferenza, relativizzano le nostre conquiste essendo parte
del corpo umanità che gemono con più forza: VIENI SIGNORE GESU’.
Giobbe
si difende dagli argomenti dei suoi amici di fronte alla sua terribile
sofferenza, dicendo: i nostri cammini non sono i cammini di Dio.
Giobbe
dice: Dio non ha ragioni, Dio è l’inesplicabile …
…
Tocchiamo
a tastoni la parete come ciechi, a tastoni come quelli che non hanno occhi,
inciampiamo a mezzogiorno come al crepuscolo. In pieno vigore siamo come morti.
Grugniamo come orsi, come colombe non smettiamo di gemere: aspettiamo il Giudizio
e niente! La salvezza, ma rimane lontana da noi. (Isaia 59.10)
Gesù:
i tuoi sentieri non sono i nostri sentieri. Ti sei avvicinato all’uomo e non ti
ha riconosciuto; non ti riconosce perché ci visiti carico dei nostri peccati e
ci ricordi che siamo peccatori, che il peccato esiste, e non ci piace che ci
dicano che non siamo Dio, che Dio è altro …
Stai
qui, dietro ogni disfatta, dietro ogni uomo rotto, ogni essere debole, ogni
ubriacone, ogni povero, ogni miserabile, parlandoci di noi, di chi siamo,
dell’egoismo, del peccato; del regno dove esiste solo la giustizia e l’amore
totale.
Non
possiamo avvicinarci al debole pensando che la ragione l’abbiamo noi e che
quindi dobbiamo farlo passare dal nostro lato, quello dei forti.
Essi
non sono i deboli, sono Gesù Cristo incarnato nel peccato.
… Perché ho avuto fame e mi avete dato
da mangiare…
Ho
visto con i miei occhi come si prostituiscono dei ragazzini di dodici e tredici
anni per denaro nello stesso centro di Madrid.
Ho
visto come una madre offriva sua figlia di diciassette anni per trecento
pesetas mentre il suo padre lavorava in Germania.
Ho
lavorato come manovale edile con centinaia di operai che non parlavano mai di
Dio e il cui destino era lavorare e avere figli, per tornare a lavorare
ubriacandosi il sabato.
Sono
vissuto in una baracca di legno con dei giovani di sedici anni che erano stati
più di dieci volte in carcere, quando le loro liti, i loro furti e il loro
vizio erano l’unica cosa che gli restava per automanifestarsi di fronte ad una
società che tentava di ignorarli legandoli al carro dello sfruttamento.
Quando
amiamo qualcuno gli diamo l’essere, gli diciamo: tu esisti per me.
Nessuno
può sopravvivere senza sentirsi voluto bene. L’uomo che non è amato da qualcuno
è morto.
Dio
è amore.
Dio
è la vita.
Convertire
un uomo è dirgli: tu sei amato da Dio; questo è farlo nascere di nuovo. Dio gli
da l’essere attraverso l’amore.
Tutti
abbiamo complessi di frustrazione e
impotenza.
Tutto
nel fondo sentiamo nausea di noi stessi.
Perché
tutti nasciamo morti.
Perché
tutti noi nasciamo ingannati e morti.
Gesù
viene e viene per dirci: vivi!
Gesù
viene e viene per farci passare dalla morte alla vita, dicendoci ti voglio bene,
e perché ti amo ti do l’essere. E perché ti amo ti tiro fuori dalla morte e ti
introduco nella mia felicità, che nessuno mi può strappare, quella che io ho
guadagnato per te con la mia morte e risurrezione.
Gesù
viene per farci uscire dalla frustrazione e dall’egoismo attraverso la fede nel
suo totale e tremendo amore.
Ma
Dio non è un essere blando e amorevole … Dio non è una immaginetta di prima
comunione …
Dio
è TERRIBILE!
Rivestito
della corazza della giustizia e cinta la testa con l’Elmo della Salvezza VIENE!
Le vesti della vendetta sono la sua tunica e lo zelo è il suo manto.
Il
Redentore VIENE! canta il profeta Isaia, per coloro che si convertano dalla
apostasia. E la sua alleanza con noi sarà lo Spirito che sta sopra di Lui, e le
parole di Dio non si allontaneranno da essa né dalla bocca della sua
discendenza, né dalla bocca della discendenza della discendenza. Ha detto Dio
da ora e per sempre.
…
Forse
Dio può rimanere indifferente davanti al male.
Forse
Dio è un essere inconsistente al quale non importano i bambini che invecchiano
di fame … MENZOGNA!
Che
Dio è Cristo e Cristo sta crocifisso nella sofferenza dell’umanità.
…
Il digiuno che io accetto non è forse:
sciogliere i lacci della malvagità, slegare i legami del giogo, lasciare liberi
gli oppressi e rompere tutti i gioghi? Forse non consiste nel dividere il tuo
pane con l’affamato e introdurre in casa tua i miseri senza tetto, vestire colui
che vedi nudo e non voltare la faccia davanti al tuo fratello? (Isaia 58.6)
Sporcamente
nel sentiero rotto agonizzavi nel tuo sangue pieno di morte e vomito, chiamasti
gridando qualcuno che non c'era.
Cercando
la tua propria gloria sei giunto fin qui, fieno e paglia.
Dove
sei? Vieni! Vieni!
Guardami,
pieno di marciume e porcheria, sul punto di rottura e morte, vieni!
In
tanta acida decomposizione finirono i miei cammini.
Nel
bordo di questo specchio, dietro … forse, vieni, completa!
So
che sei SALE, non ne posso più, vieni Signore vieni …
Sei
tu e la terra rimane fredda.
Stai
dentro e le cose continuano impassibili.
Tutto
grigio nel fango di un giorno triste.
La
moglie giovane e la sua pelle vecchia.
Un
sigaro acceso e un tramvia che arriva.
Siamo
rottame che cammina, qualcosa che divora da dentro e che rende nervosi; che da
colpi nel vuoto.
Un
giorno il sole uscirà e tutti rideremo.
Il
muso del cane alza i rifiuti; vecchie lattine, catorci rivestiti di urina.
Tutto è in crisi e rimaniamo soli.
Guardiamo ai bambini e pensiamo che
forse loro…
Tutto è prodotto da un mondo che
agonizza e che ci va uccidendo poco a poco.
Voglio fuggire dall’io che mi
distrugge e mi trovo in una sala oscura …
Anche lì il cane scarta con il muso
la porcheria delle nostre vite senza senso.
Solo la tua attesa mi mantiene di
fronte alla distruzione.
Quando vivremo, quando ci riempiremo;
quando
saremo te.
Credo
che ti avvicini perché già non sento niente.
Sono
l’essere che muore ogni giorno avvicinandosi alla nascita di te.
…
Vi darò un cuore nuovo e porrò dentro di
voi uno spirito nuovo; vi strapperò questo cuore di pietra e vi darò un cuore
di carne. Metterò dentro di voi il mio spirito e vi farò andare per i miei
comandamenti e metterli in pratica. Allora abiterete la terra che io diedi ai
vostro padri, e sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio (Ezechiele 36.)
…
Così parla il Signore:
Vieni, o spirito! Vieni dai quattro
venti e soffia su queste ossa morte e vivranno.
Profetizzai come se mi mandasse, e entrò
in loro lo spirito e cominciarono a rivivere e si misero in piedi, un esercito sterminato.
Mi disse allora: Figlio dell’uomo, queste
ossa sono la intera casa di Israele.
Vanno dicendo: si sono seccate le nostre
ossa, è fallita la nostra speranza, siamo perduti. Per questo profetizza e dì
loro: così parla il Signore: io aprirò i vostri sepolcri e vi farò uscire dalle
vostre tombe, popolo mio, e vi porterò alla terra d'Israele e saprete che io
sono Dio quando aprirò i vostri sepolcri e vi farò uscire dalle vostre tombe,
popolo mio, e io porrò in voi il mio spirito e vivrete e io vi darò riposo
nella vostra terra, e saprete che io sono Dio. L’ho detto e lo farò, Parola di
Dio. (Isaia 37, 9)
…
Amen.
Vieni Signore Gesù. La grazia del Signore Gesù sia con tutti. AMEN
Grazie Sereno per questo lavoro certosino di traduzione degli scritti di Kiko, è molto importante per il nostro cammino di fede conoscere i pensieri, la storia e la chiamata del nostro fondatore, affinché anche noi che siamo suoi frutti possiamo seguire il suo esempio,racconti di vita reale, uomini nudi...e tanta misericrdia di Dio
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