I
deboli
… Andate e
imparate cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio. Perché non
sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori (Matteo 9,11)
I
deboli: uomini senza cultura, senza educazione, senza amore, senza denaro;
pieni di difetti, di vizi di miseria; trascinano una vita spezzata sulla quale pesa
opprimente la croce dei peccati degli altri. Sono grezzi, mal educati, assurdi,
ubriaconi, litigiosi, invidiosi, viziosi, tarati. … poveri. Da dove escono questi esseri carichi
di infermità e egoismo, di barbaria e incultura?
(manca
una pagina)
…
la loro propria miseria in una ubriacatura unica che gli dia il coraggio
sufficiente per essere capaci di rubare, di uccidere, di sopravvivere; ma noi
ci siamo trincerati dietro il muro cinico della decenza e gli abbiamo detto che
non gli dovevamo niente perché era colpa loro non aver saputo correre, (quello
zoppo mi guardava con occhi da ebete senza comprendere bene; sì, devono avere
ragione, devo essere un ratto schifoso, visto che sono nato zoppo); casomai
pagherò il vicino che ha una pistola grande e grossa, affinché questi pigri non
mi diano più fastidio.
Bisogna
insegnargli che devono imparare a correre. Se condivido qualcosa di ciò che ho,
mai correrà; è per il suo bene. Questa gente è molto svogliata, senza volontà,
ubriaconi … No! Che lavorino, che lavorino, che lavorino …
Quando
uscivo dalle scale ancora mi risuonavano le parole che rimbombavano nelle
pareti e si formava una musica ritmica, insopportabile: che lavorino, che
lavorino, che lavorino … All'uscita mi aspettavano: il Juliàn (invalido delle
due gambe), il Mata (col vizio della canna, erano due mesi che non la toccava,
voleva cambiare), il Mario (senza padre né madre, mai aveva conosciuto affetto,
da quando aveva 12 anni un invertito lo pagava mille pesetas settimanali per
portargli dei bambini) … che lavorino … che lavorino … che lavorino …, il Bambino
(ragazzo di 18 anni con complesso di inferiorità, beveva per poter affrontare
la vita) e tanti altri senza affetto, senza cultura, senza volontà, senza
niente; che lavorino … che lavorino … che lavorino …
Andammo
a lavorare e … fu da ridere.
Mi
diedero voglia di piangere, di ubriacarmi con Mario, con il Bambino, con tutti.
Risultò
che al lavoro pure qualcuno sparò e tutti scapparono di corsa. Quando arrivai
lì, Mario piangeva di rabbia vedendo gli altri andarsene carichi di roba* (*rubata).
Juliàn gli gridava ancora: - Sono zoppo; aspettatemi, non vedete che non posso
correre … !
Andiamocene.
Non c'è posto, non c'è luogo.
Mi
arrabbiai, presi il mio bastone, mi lasciai crescere la barba, mi vestì di
stracci e gridai loro:
Cambiate!
Cambiate mentalità, convertitevi! Pentitevi, fate opere degne perché vi
crediamo. È già posta l’ascia alla radice degli alberi, e ogni albero che non
dia frutto sarà tagliato e gettato nel fuoco.
Pentitevi
perché il Regno dei Cieli è già arrivato.
Quando
scesi le scale della “Grande Prostituta” e mi ritrovai con i miei fratelli, il
petto mi scoppiava.
Che
ti hanno detto? Mi chiese Richard. Ti hanno ascoltato? Risposi:
-
Mi hanno ascoltato.
-
Sono rimasti scioccati.
-
Mi hanno fatto domande.
-
Mi hanno contestato e …
Bene, per il lavoro e da mangiare, ti
hanno dato qualcosa davvero?
-
Nulla.
Era tutto una burla …
Il Grande Palazzo. La Grande Chiesa.
Le grandi macchine. La grande fabbrica. Tutto, tutto era comico guardandolo dal punto di vista del Juliàn, tre giorni senza mangiare, del Richard che non rubava da nove mesi
e che non so come si manteneva, del Mata … e di tanti deboli.
Non
ce la facevo più. Sono tornato a salire….
-
Noi muoiamo di fame, di fame di amore!!
Salì
correndo le scale a quattro a quattro, cantai, gridai, piansi, diedi esempi e
alla fine un funzionario mi chiamò e mi portò ad una uscita dove era scritto:
“Istituto psichiatrico”.
Alla
fine è possibile che mangiamo qualcosa…
Aspettai,
egli uscì e parlammo. Tutto era arrangiato… : Mario in carcere, Juliàn al
Riformatorio. Il Richard e io al manicomio, scusate, al nuovo centro di studi
psicologici sala L “Fenomenologia e trauma dello psicodramma”.
È
tutto da ridere. Ma la verità è quello che mi dico oppure no? Forse è vero,
sono pazzo e loro hanno ragione … ha ragione il capo della mia ditta : -
dobbiamo servire il capitale se vogliamo che la nostra ditta che oggi conta
duecento operai, domani possa tenerne cinquecento però è compito di tutti
ottenere il rendimento massimo …
Sì,
hanno ragione, sono pazzo; è molto chiaro. Bisogna fare molti soldi, con gli sforzi corrispondenti, per poter creare molte imprese, e così, tutti felici. Si
potranno fare migliori carceri, migliori manicomi, più medicine, più confort,
più macchine, più … è molto chiaro.
Mario
non voleva nulla di tutto questo, voleva soltanto poter amare gli altri, perché
non poteva, visto che nessuno glielo aveva insegnato. Ma questo Mario deve
essere un romantico…
Passando
davanti ad una finestra un ciarlatano vestito di nero leggeva:
“non ha aspetto
né bellezza perché lo guardassimo, né apparenza … disprezzato, abbandonato
dagli uomini, uomo dei dolori e che ben conosce il soffrire …”
E
mi dicevo: questo sei tu Richard, e una gioia intima e segreta ma tumultuosa
cominciò ad invadermi.
“Disprezzato,
non ne avevamo alcuna stima.
Ma fu Lui
certamente che sopportò le nostre sofferenze e si caricò dei nostri dolori. Fu
trapassato per le nostre iniquità e stritolato per i nostri peccati.
Il castigo della
nostra pace fu su di Lui, e nelle sue piaghe siamo stati guariti. Tutti noi
andavamo erranti come pecore, seguendo ognuno il suo cammino e Dio caricò su di
sé l’iniquità di tutti noi.
Maltrattato ma
Egli si sottomise, non aprì bocca, come Agnello portato al macello, come Pecora
muta davanti ai tosatori. Fu abbattuto per un giudizio iniquo, senza che
nessuno prendesse in difesa la sua causa, perché fu strappato dalla terra dei
viventi e ferito a morte per il crimine del suo popolo.
Disposta era tra
gli empi la sua sepoltura e fu nella morte messo al livello dei malfattori,
benché non avesse commesso peccato né fu menzogna sulla sua bocca...”
Quell’uomo
continuava e continuava; io aspettavo il mio guardiano che fra poco avrebbe
probabilmente scoperto, in me, la distruzione dell’io nella schizofrenia …
FINE
“quando
dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e avrai la felicità che
non possono pagarti, perché riceverai la ricompensa nella risurrezione dei
giusti. (Luca 14,13)
…
“Se
sette volte al giorno il tuo fratello pecca contro di te e sette volte si
rivolge a te dicendoti: mi pento, lo perdonerai.” (Luca 17,4)
“Gli
uomini che lo avevano in custodia lo schernivano e lo percuotevano, lo
bendavano e gli dicevano: «profetizza,: chi ti ha colpito?». E molti altri
insulti dicevano contro di lui”. (Luca 22, 65)
“Là
crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù
diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. (Luca 23,33).
(continua)
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