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martedì 6 agosto 2024

GIOCHI OLIMPICI E OFFESA AI CRISTIANI 03. COME BISOGNA REAGIRE?

Djokovic non esita a mostrare la sua crocetta.
Ho fatto fatica a trovarne la foto su Google!
La frase è in serbo e significa:
"molti vogliono che tu non lo veda!"

Novak Djokovic vince su Carlos Alcaraz in due set, e corona la sua carriera con la medaglia d’oro olimpica che gli mancava ancora. Ma la notizia anche per il suo ringraziare Dio con naturalezza, per il suo segno di croce in pubblico, per avere mostrato più volte nel corso di questa competizione la crocetta che porta al collo. Djokovic non ha mai nascosto la sua fede cristiana e da “figlio della guerra” emigrato in Germania in totale povertà con la sua famiglia, ha saputo fare opere di bene nella sua Serbia all’altezza dei suoi guadagni di campione, dicendo sempre che prima di essere uno sportivo, egli è un cristiano. Grazie a Dio, altri atleti hanno testimoniato in questi giorni la loro fede in Dio e in particolare cristiana-cattolica. I Giochi non devono diventare un pulpito per la propaganda, sia politica che religiosa, e certi regolamenti sono pienamente condivisibili. Ma il manifestare ciò che si è, anche con coraggio, non può essere vietato: diventa una condivisione della propria ricchezza. 

Riprendiamo così, con esempi che ci rallegrano, la riflessione sugli aspetti blasfemi e ideologici della Cerimonia di apertura dei Giochi di Parigi. Come reagire? C'è una sola soluzione: SEMPLICEMENTE ESSERE CRISTIANI. Ma come si è cristiani? 

Ci sono forse altre vie che seguire Gesù, la Via che egli ci ha aperto, una Via stretta e non una Via larga, la Via della fede che dà la vita eterna? Ora, cosa è la Vita eterna? “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l`unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”. (Giovanni 17, 3). Quindi si tratta di conoscere! “Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. Figlioli, guardatevi dai falsi dèi”. (1 Giovanni 5, 20-21). Come Gesù è il Buon Pastore in quanto insegna molte cose alle folle di cui ha compassione (Marco 6, 34) - e Gesù insegna sempre, ovunque, nelle sinagoghe, nei villaggi, nelle città, sulla riva del lago, nel Tempio (Matteo 11, 1; 26, 55; Marco 1, 21; 4, 1; 6, 2; 14, 49; Luca 6, 6), forma i suoi discepoli per strada, nella barca, in casa… , - così Paolo, che è stato costituito araldo (kerux), apostolo e maestro (didaskalos) del Vangelo (2 Tim 1,11), e gli altri Apostoli, Timoteo e Tito, i presbiteri, e altri (2 Tim 2,2), predicano e insegnano sempre, formano con fatica e con piena dottrina alla conoscenza del Mistero, una volta nascosto e ormai rivelato. Sanno bene che non è facile perché il kerigma urta il senso comune, la religiosità soltanto umana, l’idea che l’uomo con le forze della ragione si fa di Dio, della vita retta, della salvezza. Non a caso quel giorno di Pentecoste, tutti gli uditori del discorso di Pietro o non lo compresero, vedendo nella gioia dei discepoli il segno di gente ubriaca, oppure si sentirono trafiggere il cuore perché questo discorso svelava la loro idolatria. Eppure erano tutti buoni praticanti! Gli apostoli trovano opposizione nel Sinedrio che vieta loro di insegnare nel nome di Gesù (Atti 4 e 5). Il loro programma è di formare cristiani che arrivino “tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo” (Efesini 4, 13), di presentare le comunità che nascono nel Nome di Gesù come “vergine casta a Cristo” (2 Corinzi 11, 2) incitandole a combattere la "buona battaglia della fede", a sopportare la persecuzione, per "raggiungere la vita eterna" (vedi 1 Timòteo 6, 12).

Il Concilio Vaticano II ha parlato di chiamata universale dei battezzati alla santità, di aprire più abbondantemente i tesori della Scrittura, ha ripristinato il catecumenato degli adulti e il Magistero successivo ha fatto notare che c'è necessità di una Nuova Evangelizzazione che molto spesso è la Prima Evangelizzazione per l’assenza di vita cristiana reale nelle famiglie e che il battesimo dei bambini richiede che essi facciano poi un vero catecumenato post battesimale (CCC 1231).

Domanda: nella tua famiglia, con i tuoi figli, nella tua parrocchia, nel tuo gruppo o comunità, il programma è quello di Gesù, quello di Paolo e degli altri Apostoli, quello del Concilio Vaticano II e del Magistero universale della Chiesa? 

Senza cristiani, la Chiesa non può esistere, non può compiere la sua missione. Ma se non si formano autentici cristiani, non ci saranno cristiani. 


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