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mercoledì 17 luglio 2024

LA SPERANZA NON DELUDE 01 / Spes non confundit 1


Non è troppo presto per cominciare ad entrare nello spirito del Giubileo del 2025 (24 dicembre 2024 - 14 dicembre 2025) che coinciderà anche con il 1700 anniversario del primo Concilio di Nicea (325) che ha definito la piena divinità del Verbo. Questo Concilio ci tocca molto direttamente come comunità parrocchiale nella misura in cui san Castrese è un martire per la sua fedeltà al dogma di Nicea. In un mondo sconvolto da guerre e sfide molto grandi per l’Umanità Papa Francesco vuole far vivere la nostra fede nella virtù della Speranza. Leggiamo con attenzione e preghiera la Bolla di indizione del Giubileo perché abbiamo tutti bisogno di speranza e innanzitutto di saper distinguere la speranza umana, tante volte fallace (le attese umane) e la Speranza cristiana che si appoggia sulla fedeltà di Dio. La confusione tra le due speranze provoca grandissimi danni nella vita pratica delle persone e nella crescita della loro fede, del loro rapporto con Cristo e la Buona Notizia che egli ci ha donato.


SPES NON CONFUNDIT

Bolla di indizione  del Giubileo Ordinario  dell'Anno 2025

FRANCESCO

VESCOVO DI ROMA SERVO DEI SERVI DI DIO A QUANTI LEGGERANNO QUESTA LETTERA LA SPERANZA RICOLMI IL CUORE

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1. «Spes non confundit», «la speranza non delude» (Rm 5,5). Nel segno della speranza l’apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma. La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. Penso a tutti i pellegrini di speranza che giungeranno a Roma per vivere l’Anno Santo e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, lo celebreranno nelle Chiese particolari. Per tutti, possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, «porta» di salvezza (cfr. Gv 10,7.9); con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale «nostra speranza» (1Tm 1,1).

Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio. Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità. Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza. La Parola di Dio ci aiuta a trovarne le ragioni. Lasciamoci condurre da quanto l’apostolo Paolo scrive proprio ai cristiani di Roma.


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