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domenica 7 luglio 2024

D.I. 29 CAMBIO DI SESSO / Dignitas infinita, 60


Cambio di sesso

60. La dignità del corpo non può essere considerata inferiore a quella della persona in quanto tale. Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci invita espressamente a riconoscere che «il corpo dell’uomo partecipa alla dignità di “immagine di Dio”».[106] Una tale verità merita di essere ricordata soprattutto quando si tratta del cambio di sesso. L’essere umano è, infatti, composto inscindibilmente di corpo e anima e il corpo è il luogo vivente in cui l’interiorità dell’anima si dispiega e si manifesta, anche attraverso la rete delle relazioni umane. Costituendo l’essere della persona, anima e corpo partecipano dunque di quella dignità che connota ogni essere umano.[107] Al riguardo si deve ricordare che il corpo umano partecipa della dignità della persona, in quanto esso è dotato di significati personali, particolarmente nella sua condizione sessuata.[108] È nel corpo, infatti, che ogni persona si riconosce generatada altri, ed è attraverso il loro corpo che l’uomo e la donna possono stabilire una relazione di amore capace di generare altre persone. Sulla necessità di rispettare l’ordine naturale della persona umana, Papa Francesco insegna che «il creato ci precede e dev’essere riconosciuto come dono. Al tempo stesso siamo chiamati a custodire la nostra umanità, e ciò significa anzitutto rispettarla e accettarla così come è stata creata».[109] Da qui deriva che qualsiasi intervento di cambio di sesso, di norma, rischia di minacciare la dignità unica che la persona ha ricevuto fin dal momento del concepimento.Questo non significa escludere la possibilità che una persona affetta da anomalie dei genitali già evidenti alla nascita o che si sviluppino successivamente, possa scegliere di ricevere assistenza medica allo scopo di risolvere tali anomalie. In questo caso, l’intervento non configurerebbe un cambio di sesso nel senso qui inteso.


[106] Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 364.

[107] Questo vale anche per il rispetto dovuto ai corpi dei defunti; cf. ad es. Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione Ad resurgendum cum Christo (15 agosto 2016), n. 3: AAS 108 (2016), 1290: «Seppellendo i corpi dei fedeli defunti, la Chiesa conferma la fede nella risurrezione della carne, e intende mettere in rilievo l’alta dignità del corpo umano come parte integrante della persona della quale il corpo condivide la storia». Più complessivamente, cf. anche Commissione Teologica Internazionale, Problemi attuali di escatologia (1990), n. 5: “L’uomo chiamato alla risurrezione”.

[108] Cf. Francesco, Lett. enc. Laudato si’ (24 maggio 2015), n. 155: AAS 107 (2015), 909.

[109] Francesco, Esort. ap. Amoris laetitia (19 marzo 2016), n. 56: AAS 108 (2016), 344.


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