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venerdì 12 luglio 2024

D.I. 31 CONCLUSIONE / Dignitas infinita, 63-66


Conclusione

63. Nella ricorrenza del 75° anniversario della promulgazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948), Papa Francesco ha ribadito che quel documento «è come una via maestra, sulla quale molti passi avanti sono stati fatti, ma tanti ancora ne mancano, e a volte purtroppo si torna indietro. L’impegno per i diritti umani non è mai finito! A questo proposito, sono vicino a tutti coloro che, senza proclami, nella vita concreta di ogni giorno, lottano e pagano di persona per difendere i diritti di chi non conta».[113]

64. È in questo spirito che, con la presente Dichiarazione, la Chiesa ardentemente esorta a porre il rispetto della dignità della persona umana al di là di ogni circostanza al centro dell’impegno per il bene comune e di ogni ordinamento giuridico. Il rispetto della dignità di ciascuno e di tutti è, infatti, la base imprescindibile per l’esistenza stessa di ogni società che si pretende fondata sul giusto diritto e non sulla forza del potere. Sulla base del riconoscimento della dignità umana si sostengono i diritti umani fondamentali, che precedono e fondano ogni civile convivenza.[114]

65. Ad ogni singola persona e, allo stesso tempo, ad ogni comunità umana spetta pertanto il compito della concreta e fattiva realizzazione della dignità umana, mentre agli Stati spetta non solo di tutelarla, ma anche di garantire quelle condizioni necessarie affinché essa possa fiorire nella promozione integrale della persona umana: «nell’attività politica bisogna ricordare che “al di là di qualsiasi apparenza, ciascuno è immensamente sacro e merita il nostro affetto e la nostra dedizione”».[115]

66. Anche oggi, davanti a tante violazioni della dignità umana che minacciano seriamente il futuro dell’umanità, la Chiesa incoraggia la promozione della dignità di ogni persona umana quali che siano le sue qualità fisiche, psichiche, culturali, sociali e religiose. Lo fa con speranza, certa della forza che scaturisce dal Cristo risorto, il quale ha rivelato in pienezza la dignità integrale di ogni uomo e di ogni donna. Questa certezza diviene appello nelle parole di Papa Francesco: «ad ogni persona di questo mondo chiedo di non dimenticare questa sua dignità che nessuno ha diritto di toglierle».[116]


[113] Francesco, Angelus (10 dicembre 2023): L’Osservatore Romano (11 dicembre 2023), 12.

[114] Cf. Commissione Teologica Internazionale, Dignità e diritti della persona umana (1983), n. 2.

[115] Francesco, Lett. enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020), n. 195: AAS 112 (2020), 1038, che cita Id., Esort. ap. Evangelii gaudium (24 novembre 2013), n. 274: AAS 105 (2013), 1130.

[116] Francesco, Lett. enc. Laudato si’ (24 maggio 2015), n. 205: AAS 107 (2015), 928.


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