Visualizzazioni totali

sabato 20 luglio 2024

COSA SIGNIFICA ESSERE PASTORE PER GESÙ? / XVI DOM T.O., B, 2024.


Gesù è il Buon Pastore e questo significa che guarda le persone. Vede i loro bisogni. I discepoli hanno bisogno di riposo, fisico, ma soprattutto spirituale. Gesù vede le folle “come pecore che non hanno pastore”, “ne sente compassione”, sono “stanche e sfinite” (Matteo 9,36). Cosa significa che sono senza pastore? Manca forse loro un leader che dice Fight! fight!, combattete, combattete? e annuncia che la prima cosa che farà se eletto sarà la più grande opera di deportazione della Storia degli USA, buttando fuori tutti gli immigrati irregolari perché non sono uomini ma spazzatura che porta solo droga, crimine, malattie, disagio sociale (sa già che è impossibile. Ma creerà campi di concentramento e di nuovo separerà bambini di 2, 3 anni dai loro genitori, perché  essendo nati negli States sono americani ma figli di un dio minore). Dice che Dio è dalla sua parte... : confrontare con il vangelo di ieri, Matteo 12,14-21. 

Cosa significa allora essere pecore senza pastore? Essere senza Sapienza. Quindi Gesù “insegna molte cose”. Non si è liberi senza punti di riferimento né disciplina. Non sapersi orientare non è libertà, è non senso. Per questo formare seriamente i cristiani è indispensabile perché possano discernere tra la mentalità del mondo e il Vangelo, tra la voce della carne e di satana e quella del Buon Pastore (Giovanni 10,4-5 e ss). Insisto sempre sulla formazione, sul confrontarsi con il Vangelo. Ma lo fa Gesù. Dice san Paolo a Timoteo: “Ti scongiuro … annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento” (2 Tim 4,1-2). Aggiunge: “Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole. Tu però vigila attentamente, sopporta … . (2 Tim 4,3-5)

Infatti il problema è che il Buon Pastore è venuto, c'è. La sua Sapienza è conservata nella Scrittura, nella vita e l'insegnamento dei santi, nel Magistero della Chiesa. Quindi viviamo tutti tranquilli e felici? No, pieni di problemi, anche nelle comunità, con giudizi e infelicità. Perché? Chi dialoga con il Signore per essere guidato dal suo Spirito? Chi approfondisce la conoscenza spirituale della Scrittura? Si preferisce chiedere, chiedere, come i pagani, come se il Signore non conoscesse già i tuoi bisogni. Si preferisce giustificare la voce della carne che parla in te, giudicare, parlare male degli altri, non obbedire, cercare altre fonti di “sapienza carnale” che suscita gelosia amara e spirito di contesa (Giacomo 3,14-15) e non ascoltare la voce del Pastore. 


Prima Lettura   Ger 23, 1-6  Radunerò il resto delle mie pecore, costituirò sopra di esse pastori.

Dal libro del profeta Geremìa

Dice il Signore:

«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del Signore.

Perciò dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore.

Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore.

Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele vivrà tranquillo, e lo chiameranno con questo nome: Signore-nostra-giustizia».


Salmo Responsoriale    Dal Salmo 22   Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo;il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni.


Seconda Lettura   Ef 2, 13-18    Egli è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

Fratelli, ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.

Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.

Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. 

Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.


Canto al Vangelo   Gv 10,27  Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia.

Vangelo   Mc 6, 30-34  Erano come pecore che non hanno pastore.

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.

Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.

Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.


Nessun commento:

Posta un commento