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lunedì 15 aprile 2024

I SEGNI E GLI OSTACOLI PER LA FEDE / Lunedì III sett. Pasqua, 2024.


Stiamo vedendo in questi giorni le difficoltà degli stessi discepoli a credere alla risurrezione di Gesù. Difficoltà che riassumono tutte le difficoltà di tutti gli uomini di tutti i tempi. 

Una prima difficoltà è che Gesù non si incontra più materialmente, ma nello Spirito Santo, e quindi anche chi lo ha conosciuto bene durante la sua vita terrena si  deve abituare a credere nello Spirito Santo, oppure a interpretare nello Spirito i segni tangibili che egli lascia nella nostra vita. Molti cristiani non lo sanno e quindi cercano disperatamente apparizioni private, segni nel cielo, nelle nuvole, nella fantasia, nelle fake così numerose che girano sui social, oppure accettano di credere “senza aver visto” ma in un modo che sa piuttosto di credulità e non significa un incontro con Cristo risorto e quindi non produce nessuna fede salda. 

Fondamentalmente però, l’ostacolo più forte alla fede risiede nel cuore: per vari motivi non si vuole credere o almeno mettersi in cammino perché il Signore - se esiste e ci ama - si faccia conoscere nel modo che deciderà. Contro Stefano che dona tanti segni - prodigi e segni, e, soprattutto per degli ebrei, la sapienza ispirata con la quale parla - si tratta quindi di chiusura del cuore. Alla fine infatti è nel cuore che si gioca il destino di ciascuno. L'apertura del cuore deve poi manifestarsi con la professione di fede per diventare salvezza (Romani 10,10).

Nel Vangelo la gente "crede" a Gesù, lo cerca, ma solo per grazie terrene. Anzi, Gesù non dice che hanno una fede troppo terrena, come qualche volta diciamo noi, non parla proprio di fede. Dice solo che lo cercano. Eppure il dono della moltiplicazione dei pani è stata data loro come un segno perché arrivassero alla fede. Ma essi pensano solo a pratiche da fare per guadagnarsi il paradiso, "perché se basta credere è troppo facile". Non capiscono che fede è fidarsi, lasciare tutto alla guida di Dio: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Impariamo da Gesù a conoscere le caratteristiche della fede e come farla crescere. 


Prima Lettura   At 6, 8-15  Non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui Stefano parlava.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo.

Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenèi, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.

Allora istigarono alcuni perché dicessero: «Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio». E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al sinedrio.

Presentarono quindi falsi testimoni, che dissero: «Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato».

E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo. 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 118   Beato chi cammina nella legge del Signore.

Anche se i potenti siedono e mi calunniano, il tuo servo medita i tuoi decreti. I tuoi insegnamenti sono la mia delizia: sono essi i miei consiglieri.

Ti ho manifestato le mie vie e tu mi hai risposto; insegnami i tuoi decreti. Fammi conoscere la via dei tuoi precetti e mediterò le tue meraviglie.

Tieni lontana da me la via della menzogna, donami la grazia della tua legge. Ho scelto la via della fedeltà, mi sono proposto i tuoi giudizi.  


Canto al Vangelo  Mt 4, 4  Alleluia, alleluia. Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Alleluia.

Vangelo   Gv 6, 22-29  Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna.

Dal vangelo secondo Giovanni

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.

Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».

Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».

Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».


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