Preghiera, digiuno, misericordia. Queste sono le tre opere penitenziali che
la Quaresima ci ripropone. La preghiera chiede, il digiuno ottiene, la misericordia
realizza perché il Regno di Dio è Infinita Misericordia.
Ma l’errore più grande sarebbe di centrare questo impegno su me stesso per perfezionarmi. Invece la salvezza è di vivere con Dio, cioè di ritornare a Dio. Vedi il “buon ladrone” che di buono non aveva nulla apparentemente, ma ha affidato la sua vita così com'era al Signore, crocifisso accanto a lui, ed è andato dritto in paradiso. – Ma io vivo già con Dio, lo prego in me stesso, anzi, questa gente di comunità (parrocchiale) non è buona, non ha carità, è meglio non frequentare la Chiesa. – Se tu ami i nemici, sei pronto a scusare tutto, a morire per chi ti fa del male o non ti calcola, tutto sopporti col sorriso, se ti ritieni onorato di servire gli altri e di considerarli superiori a te stesso, senza ricevere ringraziamenti o ricompensa, allora vivi veramente con Gesù. Ma a questo punto sei stra-felice di vivere nella tua comunità-ecclesia, di servire umilmente tutti, di prendere l’ultimo posto, e ringrazi ognuno perché ciascuno è la garanzia che il Signore ti sta vicino. Infatti “dove due o tre o più sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro” dice il Signore.
Sei polvere e da solo sei solo polvere, ma su questa polvere viene annunciata una Buona Notizia: credi alla Vittoria di Gesù Cristo sulla tua morte e i tuoi peccati. Approfitta di questa quaresima, è un kairos, un momento favorevole che il
Signore prende l’iniziativa di donarti riempiendolo di grazie di conversione, non
lasciarlo passare invano.
Prima
Lettura Gl 2,12-18
Laceratevi il cuore e non le vesti.
Dal libro del profeta Gioèle
Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio. Suonate il corno in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacra. Radunate il popolo, indite un’assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov’è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra e si muove a compassione del suo popolo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 50
Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di
me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie
iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.
Crea in
me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Seconda Lettura 2 Cor 5,20-6,2
Riconciliatevi con Dio. Ecco il momento favorevole.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai
Corinzi
Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio
stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare
con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro
favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia
di Dio. Egli dice infatti: «Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno
della salvezza ti ho soccorso». Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il
giorno della salvezza!
Canto al Vangelo Sal
94,8
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Vangelo Mt 6,1-6.16-18
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per
essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre
vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno
gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In
verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai
l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua
elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli
angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu
preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel
segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono
un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico:
hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la
testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il
Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà».
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