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venerdì 19 febbraio 2021

DIGIUNO, NON DIGIUNO? UNA COSA E' CERTA: NON C'E' VITA CRISTIANA SENZA COMUNITA' / venerdì dopo le Ceneri

 


Papa Francesco bacia un lebbroso.


I discepoli di Gesù non digiunano perché lo Sposo (Gesù) è con loro. Ora, Isaia chiama digiuno la lotta per la giustizia sociale e la misericordia verso i meno favoriti. Questo significa che chi è con Gesù non si occupa dei poveri perché non digiuna? Evidentemente no. Ma la verità è che spesso fare queste cose ci pesa. Infatti, chiameresti “stare a nozze” introdurre in casa tua i miseri senza tetto, dividere il pane e i vestiti con il bisognoso? Capita anche spesso che i poveri non siano nemmeno educati né riconoscenti, e si facciano la guerra tra loro, altro che solo povere vittime.

“Siccome mi sembrava troppo amaro vedere i lebbrosi il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di corpo e di anima” scrive san Francesco nel suo Testamento ricordando il bacio al lebbroso. In lui si è realizzata la parola di oggi : «Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!” ».

“Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello”. (1 Giovanni 4, 19-21). Chi pensa di servire Dio senza Comunità è un illuso o un mentitore. Non c'è vita cristiana senza essere membro del Corpo di Cristo.

La verità Signore è che non sono mai stato molto bravo a fare i digiuni di cibo e altre privazioni ma questo digiuno, o festa di nozze dell’Amore, come vorrai chiamarlo tu, è assai più difficile del primo. Eppure, se qualche progresso ho fatto è grazie ai poveri che mi hai fatto servire e alla mia Comunità che è tua, che è la tua Chiesa di carne e ossa e davvero non c'è altra via. Perché l’uomo è la via della Chiesa (Giovanni Paolo II. Redemptor Hominis). Grazie per l’Arcivescovo Domenico che ci hai donato, che lo vive e ce lo ricorda nella sua predicazione.

 

Prima Lettura   Is 58, 1-9
È forse questo il digiuno che bramo?

Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati.
Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: “Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?”.
Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai.
Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui.
Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso.
È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica?
Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore?
Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 50
Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Canto al Vangelo
   Am 5, 14
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Cercate il bene e non il male, se volete vivere,
e il Signore sarà con voi.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo
   Mt 9, 14-15
Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».  

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