Impronta ecologica dello spreco alimentare. |
200 milioni di persone potrebbero essere nutrite con gli alimenti sprecati in Europa. |
QUARESIMA, EMERGENZA CLIMATICA E LOTTA AGLI SPRECHI.
Senza l’impegno di tutti, le decisioni giuste di chi
ci governa a livello locale, nazionale e internazionale, difficilmente saranno
applicate. Anzi, senza la spinta dal basso molte decisioni urgenti per salvare
la giustizia sociale ed ecologica non saranno prese, saranno prese troppo tardi
o saranno distorte.
Impegniamoci dunque tutti.
Un primo campo importantissimo dove
possiamo e dobbiamo tutti fare qualcosa è lo sperpero alimentare: ogni anno, nel mondo, circa un terzo degli alimenti
prodotti per il consumo umano va perduto!
Lo sperpero
alimentare comprende sia la perdita
di cibo che lo spreco alimentare.
Per perdita di cibo s'intende
la riduzione non intenzionale del cibo destinato al consumo umano che deriva da
inefficienze tecniche dal campo allo stoccaggio perché mancano infrastrutture e
competenze per il raccolto, il trasporto, la lavorazione e la conservazione del
prodotto ecc.
Il termine spreco alimentare si
riferisce invece allo scarto intenzionale di prodotti commestibili, soprattutto
da parte di dettaglianti che sanno che questo prodotto ancora buono non sarà
comprato dal consumatore, e dal consumatore stesso che compra ma non consuma e
getta nella spazzatura.
Globalmente si costata che i paesi ricchi
sperperano molto di più dei paesi poveri, ma soprattutto che mentre i paesi
poveri sono toccati da perdite di cibo, nei paesi ricchi predomina lo spreco
alimentare: io non finisco ciò che ho nel piatto, io cucino o compro più di
quanto ho bisogno e così si ha una perdita che sarebbe facile evitare.
Oltre a diminuire il cibo disponibile per alimentare altri esseri umani, e quindi, in pratica, i poveri, questo sperpero ha un impatto ambientale, cioè produce circa il 6,7% dei gas serra, consuma acqua, energie non rinnovabili e rinnovabili, occupa superficie di terra magari sottratte a foreste, distrugge la biodiversità, ecc., in modo totalmente inutile. La FAO considera che 1,4 miliardi di ettari sono così occupati in modo totalmente inutile spesso da monoculture che riducono ancora maggiormente la biodiversità. 1,4 miliardi di ettari sono 14 milioni di km2, ossia un terzo delle superficie coltivate del mondo, equivalente a 42 volte l’Italia! L’acqua dolce sprecata equivale a 3 volte il volume d’acqua del lago di Ginevra, ossia 270 miliardi di m2! I costi diretti per l’economia mondiale rappresenta il Prodotto Interno Lordo della Svizzera, senza parlare dei costi indiretti come quelli legati al cambiamento climatico, ecc. più difficili da quantificare.
Un altro campo è quello degli imballaggi.
Sono una grande fonte di inquinamento. Anche gli imballaggi non in plastica. Comprare
prodotti sfusi aiuta il pianeta.
Dalla nostra ricerca sul web ci sono due negozi a Marano che vendono detersivi sfusi, uno a via Baracca e un altro a via san Rocco, 188. E a Mugnano c'è n'è uno a via Salvatore Quasimodo.
Pensando alla situazione attuale drammatica
e all’aumento nel futuro dei bisogni dell’umanità, non c'è tempo da perdere.
Sprecare non ha senso, recuperare è un
bene per tutti.
Come
cristiani non possiamo rimanere indifferenti. Impegniamoci in tutti i campi in
cui possiamo ridurre sprechi e inquinamento, in particolare in questi due
campi, durante questa quaresima.
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