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martedì 23 febbraio 2021

QUANDO PREGATE MOLTIPLICATE LE FORMULETTE! / martedì 1a sett di Quaresima

 


Nel vangelo di oggi, Gesù insegna ai suoi discepoli a pregare. La formulazione di Matteo è diventata la formula che permette ai cristiani di riconoscersi e di pregare uniti, ma spesso, la usiamo solo come formula di “parole moltiplicate” per i nostri vari “preghierifici” individuali o comunitari. Ben vengano le formule che, come già detto, ci permettono di pregare insieme, e anche di definire tempi dedicati alla preghiera. Ma se si riduce a un contare, o ad essere solo una preghiera di intercessione, come se Gesù non avesse detto “il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Un Padre può mai dare cose cattive ai suoi figli”, che dire? Non siamo più di fronte al Cristianesimo, ma ad un’altra religione.

Il “Padre nostro” è una scuola di preghiera per dei figli che crescono. Questo implica due cose al di là della recitazione: deve essere approfondito come Parola di Dio cioè come catechesi, anzi, come contemplazione. Secondo, deve essere realizzato: Venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà nella mia vita e su tutta la terra come in cielo…. Ogni parola del “Padre nostro” deve realizzarsi nella mia vita, a cominciare da questa: Tu sei Padre, nostro Padre! Però quanto poco abbiamo questa conoscenza di Dio e questo rapporto filiale con il Signore! Sono cose che avvengono solo attraverso un cammino di conversione. Non a caso la consegna del Padre Nostro si fa nell’ultima tappa di preparazione dei catecumeni al Battesimo. L’insistenza di Gesù sul perdono non nega che il perdono di cuore “settanta volte sette” sia difficile, ma afferma che è centrale per un cristiano, per il Cristianesimo come via di Vita per tutti gli uomini. Quindi il perdono va compreso (come Gesù perdona?, come Paolo e gli altri apostoli perdonano?) e poi donato e ricevuto.

Troppe volte siamo tentati di trascurare ciò che non ci viene spontaneo nella nostra mentalità e nel nostro cuore ancora pagani. Così però non si cammina e la preghiera più bella e densa, più rivoluzionaria della Storia diventa una formuletta insignificante.

 

Prima Lettura    Is 55, 10-11
La mia parola opera ciò che desidero.

Così dice il Signore:
«Come la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata». 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 33  
Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.

Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.

Canto al Vangelo
   Mt 4,4
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo   
Mt 6, 7-15
Voi dunque pregate così.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.

Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

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