Resto di un'antica statua lignea di s. Castrese, custodita in parrocchia. |
Come diceva un monaco di
Tibhirine in Algeria: “il martirio non sta scritto nella Regola di san Benedetto che
seguiamo, ma sta nel Vangelo”. Questo monaco e altri suoi 6 fratelli sono oggi beati
perché martiri, uccisi in odio alla fede nel 1996. E al loro funerale l’Abate
principale dei Trappisti disse: “hanno custodito la Regola e la Regola li ha
custoditi!” Voleva affermare questa grandissima verità: essendo fedeli alla Regola
che scandiva la loro vita quotidiana, in un clima di tensione e di minaccia sempre
maggiore, hanno potuto affrontare questo durissimo periodo, rimanendo al loro posto
testimoniando l’amore di Cristo per il popolo algerino in preda ad una guerra
civile che lasciava morti in ogni villaggio, resistere alla tentazione della
fuga e alla depressione, e diventare una comunità via via più unita e
appoggiata al Signore Gesù e al suo Vangelo.
Gesù ci ha promesso un aiuto
decisivo nelle persecuzioni ma finora non ci sono state e forse non avremo mai la
grazia del martirio. Non per questo la sequela di Cristo per noi è di seconda classe.
E lo Spirito Santo ci spinge a seguirlo giorno dopo giorno “nell'insegnamento (nella formazione spirituale
e nella sete di conoscere la Scrittura), nella condotta, nei propositi, nella
fede, nella magnanimità, nell'amore del prossimo, nella pazienza, nelle
sofferenze”.
San Castrese accettò il
martirio ma Dio decise diversamente e gli riservò ancora un lungo e fecondo
apostolato. Colpisce il parallelismo con Giovanni Paolo II che veneriamo
tanto nella nostra parrocchia: anche lui subì l’attentato in Piazza san Pietro senza morire. Il Signore forma ogni santo attraverso momenti decisivi in cui
mettono in gioco tutta la loro vita.
2 Tim 2,8-13; 3,10-12
Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo, a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch'essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è questa parola:
Se moriamo con lui,
vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, anch'egli ci
rinnegherà; se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele, perché non può
rinnegare se stesso.
Tu invece mi hai seguito da vicino
nell'insegnamento, nella condotta, nei propositi, nella fede, nella
magnanimità, nell'amore del prossimo, nella pazienza, nelle persecuzioni, nelle
sofferenze, come quelle che incontrai ad Antiochia, a Icònio e a Listri. Tu sai
bene quali persecuzioni ho sofferto. Eppure il Signore mi ha liberato da tutte.
Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno
perseguitati.
Matteo 10,17-22
Guardatevi dagli uomini,
perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro
sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per
dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro
mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà
suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a
parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello darà a morte il fratello e il
padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E
sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine
sarà salvato.
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