Gesù osserva i suoi discepoli di ritorno dalla
missione: hanno bisogno di uno stacco, di riposo. Ma quando sbarcano nel luogo
scelto per questo, trovano la folla che li attende e va tutto a monte, perché Gesù
si mette ad insegnare.
Gesù dice una cosa e ne fa un’altra?, subisce la pressione
di chi conta di più?, fa preferenze e segue i suoi gusti? Queste sono alcune
delle situazioni delle nostre vite di comunità che sembrano giustificare il
malcontento, le invidie e le contese. Anche nei confronti di Dio ci sentiamo
spesso trascurati e frustrati.
La verità è un’altra ma ci vuole maturità e fiducia per
vederla: la vita con Gesù è senz’altro impegnativa. Ma Gesù sa liberarsi dagli
impegni e non essere prigioniero sul piano affettivo delle cose che fa, dei
suoi piani e delle persone, perché cerca in tutto la volontà di Dio. L’andare
in ritiro non è un gesto di chiusura e di egoismo, di ricerca di se stessi, ma
di realismo di fronte ad una situazione di stanchezza: ricaricare le batterie spirituali
e fisiche per servire meglio. Non è andare in vacanza ma aprirsi a Dio ancora. Ma
se Dio si presenta sotto la forma di una folla che ha fatto un lungo cammino per
ascoltare la Parola di Vita andare in ritiro sarebbe chiudersi a Dio. Gesù si occupa
delle persone. Nel caso degli apostoli, Gesù si occupa di loro proponendo di
andare a riposarsi in un luogo solitario e si occupa ancora di loro coinvolgendoli
nella cura di queste persone che hanno fatto un lungo tragitto per ascoltare la
Buona Notizia.
C'è chi non sa distaccarsi o chi si mette sempre in
mezzo quando dovrebbe lasciar fare, stare al proprio posto, e c'è chi non sa adattarsi,
non sa avere flessibilità a seconda delle situazioni nell’applicare i principi che
devono guidarlo. A volte facciamo questo o quello. Dobbiamo tutti imparare molto
da Gesù.
Ho celebrato un funerale con le letture di oggi e
oltre lo splendido salmo 22: “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla”,
queste letture mi hanno aiutato a credere ancora di più e ad annunciare che Gesù
si prende cura di noi, anche nella morte, anche nel lutto. Anche per i martiri Paolo Miki e compagni, la vita ha avuto molte fasi diverse, e circostanze che non avevano pianificato né avrebbero scelto. In tutto hanno visto la mano di Dio e sono usciti "più che vincitori per virtù di Colui che li ha amati".
Prima
Lettura Eb 13,15-17.20-21
Il Dio della pace, che ha ricondotto dai morti il Pastore grande
delle pecore vi renda perfetti in ogni bene.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, per mezzo di Gesù offriamo a Dio continuamente un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.
Non dimenticatevi della beneficenza e della comunione dei beni, perché di tali sacrifici il Signore si compiace.
Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi e devono renderne conto, affinché lo facciano con gioia e non lamentandosi. Ciò non sarebbe di vantaggio per voi.
Il Dio della pace, che ha ricondotto dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 22
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il
Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.
Mi
guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti
a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì,
bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
Canto al Vangelo Gv 10,27
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
Vangelo Mc 6, 30-34
Erano come pecore che non hanno pastore.
Dal
vangelo secondo Marco
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto
quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro:
«Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano
infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di
mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li
videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li
precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché
erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
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