Dopo il peccato Dio dialoga con Adamo ed Eva e inizia allora un gioco molto triste che spesso fa la trama dei nostri giorni: accusare
l’altro, gli altri, criticare e gettare fango sugli altri. Ne sono piene le nostre
vite quotidiane, la vita familiare, di lavoro, di comunità, le conversazioni nelle
circostanze più diverse e la vita politica. Purtroppo. Questa è l’opera del
demonio, sono le conseguenze del peccato e non della virtù che vorrebbe correggere,
risanare, migliorare. È il modo migliore per dividere le famiglie, gli ambienti
di lavoro, le comunità, le nazioni… Così diamo la vittoria al divisore (=diabolos).
Com'è diversa la vittoria di Gesù che dice: porterò tutto il peso del peccato, giustificherò
il mio coniuge, i miei familiari, i membri della mia comunità, il mio popolo, hanno
peccato è vero ma mi dichiaro colpevole per loro a costo della mia vita.
Ma così non si rischia l’omertà? Nella nostra debolezza, non si rischia di fare i sorrisi davanti e poi parlare dietro, fenomeno ben conosciuto nelle comunità? Il Vangelo va preso nella sua interezza. Spezzarlo infatti è pericoloso, opera dello spezzatore, del divisore. Se seguo Gesù nella mia debolezza, unito a lui, guidato da lui, sono sulla buona strada. Se Gesù dice: siate semplici e prudenti, non posso dire: io sarò solo semplice, oppure sarò solo prudente, ma, con l’aiuto di Gesù cercherò di essere prudente e semplice. Anche il Vangelo della moltiplicazione dei pani di oggi ci insegna. Ci sono quattromila persone affamate! Senza Gesù non succede nulla, ma egli chiede ai discepoli di mettere a disposizione tutto quello che hanno e fa il resto.
Per la correzione fraterna, in caso di colpa grave, Gesù ha indicato una scaletta:
prima tu e lui da soli cercando la riconciliazione, poi con due o tre persone
sagge, poi … Ogni parola di Gesù è della massima importanza. Oppure rimugini, poi esplodi e butti tutto in
faccia pubblicamente? E soprattutto è tipica del cristiano la disponibilità ad
essere crocifisso per il peccatore. Gesù è stato accusato e condannato al posto
nostro. Sei pronto a lasciarti accusare di cose che non hai fatto? So bene quanto
questa parola è difficile per me…
Interrogato sui motivi che l'avevano portato a diventare cristiano un uomo disse: "mi ha convinto il fatto che il cristiano accusa se stesso e non gli altri!"
Prima
Lettura Gn 3, 9-24
Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il
suolo.
Dal libro della Gènesi
Il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
Alla donna disse:
«Moltiplicherò i tuoi dolori
e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ed egli ti dominerà».
All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato: “Non devi mangiarne”,
maledetto il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
Spine e cardi produrrà per te
e mangerai l’erba dei campi.
Con il sudore del tuo volto mangerai il pane,
finché non ritornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere ritornerai!».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
Il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì.
Poi il Signore Dio disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre!».
Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da cui era stato tratto. Scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all’albero della vita.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 89
Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Prima
che nascessero i monti
e la terra e il mondo fossero generati,
da sempre e per sempre tu sei, o Dio.
Tu fai
ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
Tu li
sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.
Insegnaci
a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!
Canto al Vangelo Mt 4,4
Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Alleluia.
Vangelo Mc 8, 1-10
Mangiarono a sazietà.
Dal
vangelo secondo Marco
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare,
Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla;
ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando
digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono
venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un
deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li
spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li
distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione
su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano
circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
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