Siamo tutti stanchi di questo confinamento
e le belle giornate non inducono certamente a chiuderci dentro. Sentiamo che la
prima reazione positiva ma fondata principalmente sull’emotività e le forze umane
comincia a essere radicalmente insufficiente. Il “Tutto andrà bene!” rivela i
suoi tragici limiti. Anche certe promesse di miracolo tardano a realizzarsi e
si insinua il dubbio. Poi c'è chi si difende dalla paura del pericolo con atteggiamenti
spavaldi, o molto egoistici, ecc. Non possiamo illuderci che questa pandemia sia una cosa passeggera
o semplice. Certo le curve di contagio mostrano un miglioramento. Ma è tutto molto
fragile, può essere facilmente ribaltato, rimesso in discussione. Anzi, il modo
di contare della Protezione Civile sembra aver messo in evidenza più la pressione
sul sistema sanitario (è un aspetto cruciale) che i numeri reali del contagio. In
ogni caso ci sono molte incognite a tutto i livelli. La nostra cittadina che sembrava
sostanzialmente preservata è colpita in pieno adesso!
Certamente il distanziamento sociale aiuta. Questo possiamo
fare: distanziamento sociale, dispositivi di sicurezza, igienizzazione delle
mani e degli ambienti…
E certamente convertirci, pregare
senza stancarci, imparare a pregare come Gesù ha insegnato, perseverare nel Vangelo.
Davanti a Dio, per noi stessi, per coloro che ci sono vicini e per il prossimo tutto,
vicino e lontano, continuiamo ad obbedire alle raccomandazioni che ci vengono
trasmesse. Il Signore vede tutto e non lascia nessun atto di amore obbediente, per
quanto umile e nascosto, senza ricompensa.
“TUTTO ANDRA’ BENE”, DAVVERO SE … CONFIDEREMO IN DIO E FAREMO
LA SUA VOLONTA’! perché tutto concorre al bene di coloro che amano Dio (Romani
8,28). Dite grazie in ogni circostanza perché questa è la volontà di Dio su di
voi in Cristo Signore! Colui che non ha esitato a darci il suo Figlio Unigenito,
come non ci darà ogni cosa nel suo nome?
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