Chi
da scandalo : il prete che disobbedisce al suo vescovo o i carabinieri che fanno
il loro dovere?
Un prete
ha convocato (?) alcune persone e comunque
ha lasciato la porta aperta della chiesa per celebrare la Messa. Ognuno, in questa
grande chiesa, rispettava le distanze di sicurezza. Ma il tutto andava contro
le direttive ministeriali e contro le direttive del vescovo. Sono intervenuti i
carabinieri e hanno chiesto al parroco di interrompere la celebrazione e lui ha
resistito fortemente. Alla fine, a cominciare dal parroco, tutti i presenti
sono stati multati. Il video gira sui social con toni di scandalo perché si
perseguita la libertà di culto, chi vuole che si celebri senza i fedeli e a
porte chiuse va contro la fede, ecc… Ci sono stati alcuni altri casi del
genere, con intervento delle forze dell’ordine.
Chi va contro la fede? Chi va contro l’autorità della propria Chiesa e la sua unità, oppure chi obbedisce a norme sanitarie comunque necessarie? Forse la definizione di queste norme è andata aldilà dello stretto necessario!? Ne abbiamo già parlato. Ma se il mio vescovo me le impone con la sua autorità, non posso che rispettarle. Queste norme sono temporanee, per uscire dal tunnel. Anche il Papa celebra a porte chiuse. E se ci sono sfumature tra il Papa o altri vescovi e il mio vescovo, obbedisco al mio vescovo che è responsabile della Chiesa nella quale vivo, e rimango sempre in comunione con lui. Il Cristianesimo è uno Spirito e non una magia.
Anni
fa, qualcuno mi chiese di celebrare ogni domenica una Messa secondo la Forma
straordinaria, il Vetus Ordo, la messa in latino di prima del Concilio per intenderci.
Ho risposto: “Vada dal vescovo. Tutto quello che mi dirà il vescovo lo farò
volentieri”. Preferisco di gran lunga la Messa attuale, ma ero anche molto curioso
di scoprire fino in fondo questa forma antica. Quindi il mio “lo farò
volentieri” era sincero anche per questo motivo. “Se per colpa sua qualche anima
si perde eternamente lei sarà responsabile!” – “Veramente la salvezza dell’anima
non dipende da un rito o un altro, ma dal custodire il deposito della fede e
dall’obbedire ai legittimi pastori, mi insegnava il catechismo di san Pio X”.
« L'amore di Dio non sta
nei gusti spirituali, ma nell'essere fermamente risoluti a contentarlo in ogni
cosa, nel fare ogni sforzo per non offenderlo, nel pregare per l'accrescimento
dell'onore e della gloria di suo Figlio e per l'esaltazione della Sua Santa
Chiesa». Santa Teresa d’Avila.
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