È evidente che tutti i credenti in Cristo muoiono, come
gli altri. Come gli altri? Affrontare questo passaggio nella fede, nella memoria
dei benefici e delle manifestazioni del Signore, in particolare nell’esperienza
della sua misericordia è una grande differenza per chi muore e per chi gli sta
vicino. La mamma del Cardinale Mindzenty, sentendo la sua fine vicina si fece sedere in
poltrona, si fece dare la candela battesimale dell’ultima
Pasqua, e con la famiglia radunata e la candela accesa in mano aspettò nella preghiera la venuta del Signore. Leggendo
questo, sono rimasto fortemente colpito ed edificato. Poi ho saputo che era una
tradizione nei popoli cristiani. Tradizione che le comunità neocatecumenali e forse
altre, con grande merito, propongono ai loro membri di riprendere: rivestire il
camice bianco del battesimo e aspettare il Signore con la candela accesa. È quello
che diciamo nel battesimo : “Questa Veste
bianca…” “... Ricevete la Luce di Cristo,
… (cari genitori e padrini) Abbiate cura che il vostro bambino, illuminato da Cristo, viva sempre
come figlio della luce; e perseverando nella fede, vada incontro al
Signore che viene, con tutti i santi, nel regno dei cieli.”
Ma non tutte le morti sono così serene. La forza spirituale
e il pieno abbandono di Giovanni Paolo II, di qui celebriamo oggi il Dies
Natalis di quindici anni fa, si manifestavano in un corpo prostrato. Santa Teresina
aveva chiesto a Gesù di condividere la sua Passione e la sua agonia fu così pesante
(“Non credo più a niente, non esiste Dio né Paradiso e Vita Eterna! C'è in
me solo questo Spirito che mi spinge a donarmi”) che il cappellano e la Madre
superiora si spaventarono, temendo per la sua salvezza eterna. Poi all’ultimo
momento un segno di pace e anche il cielo della notte che si schiarì di
colpo splendente di stelle. Aveva condiviso la Passione fino
all’ultimo. Infatti a tal punto è sceso Gesù nella sua fiducia nel Padre e nel suo
amore per noi! “Elì, Elì, lamà sabactàni!”
È quindi
chiaro che Gesù parla di una vita diversa di quella terrena. Questa Vita è Dio stesso che ci rende partecipi
della sua vita. Il problema è che non abbiamo la Vita in noi stessi e anche che
siamo molto lontani da Dio. Non siamo capaci di amare come Dio. Eppure Gesù ce
lo chiede. La nostra stessa natura, fatta ad immagine di Dio ce lo impone come Legge
interiore. Questa spinta ad amare e la nostra incapacità a farlo, ad amare
davvero come noi stessi persino gli amici – non parliamo poi dei nemici – ci causa
una grande sofferenza, un grande senso di impotenza e di fallimento, una
frustrazione continua. Questa è la morte di cui parla Gesù: la morte interiore.
La maggior parte delle persone lo risolve con l’alienazione, la fuga nella
distrazione, nel non pensare, o nell’abbruttimento, l’egocentrismo. Alcuni lo
affrontano con l’ideologia, diventando giustizieri, sempre scontenti e
accusatori degli altri e spesso anche di se stessi. In genere i santi, in
media, hanno lottato così per circa dieci, quindici anni, dicono gli esperti. Gesù
ci offre una via, l’unica Via di Salvezza: la Fede. Lasciarci amare da lui,
perdonare da lui e seguirlo. «In
verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte
in eterno”».
Non dimenticare di partecipare questa sera, 2 aprile, su TV2000 alle ore 21.30 all'omaggio a Giovanni Paolo II e alla richiesta di sua intercessione per la pandemia.
Prima
Lettura Gn 17, 3-9
Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 104
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
Cercate
il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
Voi,
stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
Si
è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.
Canto al Vangelo Sal 94,8
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Gv 8, 51-59
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.
Canto al Vangelo Sal 94,8
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Gv 8, 51-59
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.
Dal
vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Prima
Lettura Gn 17, 3-9
Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Dal
libro della Gènesi
In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 104
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 104
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
Cercate
il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
Voi,
stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
Si
è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.
Canto al Vangelo Sal 94,8
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Gv 8, 51-59
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.
Canto al Vangelo Sal 94,8
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Gv 8, 51-59
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.
Dal
vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
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