Questo post è stato scritto e aggiornato
più volte perché è un tema delicato e non voglio aumentare le polemiche ma solo
riflettere. Ero deciso a pubblicarlo oggi, devo però aggiornarlo ancora per rendere
conto del discorso del Premier Conte sulla Fase 2. In sostanza quello che
ha detto mi sembra confermare pienamente ciò che scrivevo prima: se i Vescovi italiani
a nome di tutti noi e anche di tutti gli amanti della libertà religiosa e di
culto hanno fatto bene a parlare, la situazione, però, deve indurci come Chiesa
ad un profondo esame di coscienza. Se in
Francia, in Spagna, in Italia, e anche in altri paesi del mondo occidentale si
fa in modo che l’aborto sicuro sia sempre disponibile e si riaprono i negozi ma
non le chiese non è perché ci sia un complotto di pochi, di società segrete, contro
il Cristianesimo. Certamente qualcuno è nemico dichiarato del Cristianesimo. Ma
fondamentalmente, ovunque, la politica si cura di ciò che le sembra importante
e le può servire, le può procurare consensi e voti. Se la maggior parte del popolo
non s’interessa della fede vissuta, la politica non se ne interessa. Punto. Di fronte
ad un rischio di contagio uguale, farò aprire un negozio in più e una chiesa in
meno. È vero che alcuni esempi di indisciplina di preti “eroi della fede” non aiuta.
Giustamente i casi, grazie a Dio isolati,
di preti che hanno celebrato Messa in modo contrario alle direttive
amministrative e dei loro vescovi, in Italia e anche altrove, per esempio in Francia,
ha suscitato commenti e interrogativi.
Qualcuno ha notato sul video di un caso italiano, diffuso sui Social, l’atteggiamento arrogante del carabiniere che interviene durante la
Messa. Io non voglio parlare del modo più o meno felice dello svolgimento di questo
incontro scontro. Non si tratta di giudicare nessuno sul piano personale. Chiaramente se il carabiniere avesse aspettato la fine della Messa per procedere, se lo poteva fare, sarebbe stato un approccio migliore. Ma un carabiniere
deve far osservare delle misure di sicurezza pubblica, vede un reato in atto e interviene. Tutto lì.
Il parroco non poteva ignorare le
indicazioni del suo vescovo e quindi non fa nessun bene alle persone
presenti e alla comunità cattolica in genere. Quando mons. Milingo, descritto
da chi lo aveva incontrato senza pregiudizi come una persona estremamente
accogliente e calorosa, ha deciso per umanità verso persone sofferenti e abbandonate,
di celebrare le sue messe di guarigione e liberazione sotto capannoni, contro la volontà del vescovo locale, ha
commesso un grosso guaio. Ignorando il divieto esplicito dei vescovi locali, ha
infranto l’unità della Chiesa e ha iniziato così il cammino che lo ha portato
fuori dalla Chiesa, dando scandalo a molti. Si sa com'è andato a finire: oltre
la sua uscita dalla Chiesa, a quanto pare, il suo fu un poco felice matrimonio.
Al contrario gli esempi dei santi sono ben diversi e a questi dobbiamo
guardare. Un giorno a san Giuseppe da Copertino è stato richiesto di fare un
esorcismo in un paese distante. Presenta la domanda al suo superiore che gli
dice: “stai lì tre giorni poi torna in convento!” Quando giunge in presenza
della persona posseduta, san Giuseppe dice al demonio in tono minaccioso: “Ti
avverto, sto qui tre giorni e poi me ne vado!” Il demonio risponde furioso: “Chi
ti ha insegnato questo?” – “Lo Spirito Santo!”
Per quanto riguarda il carabiniere, avrebbe fatto bene a pazientare fino alla fine della Messa, ma non
possiamo presumere che reagisca da credente o sappia le cose interne della Chiesa.
Ho sentito parlare di un altro caso nella diocesi di Parigi, oltre Saint Nicolas du Chardonnet che è una chiesa occupata con la forza più di trent'anni fa dai seguaci di Mons. Lefebvre che non obbediscono ai vescovi. In quell'altro caso, nella parrocchia di Saint André de l'Europe, il parroco celebrava a porte chiuse con alcune persone, sembrava non andare contro le indicazioni del Vescovo, Michel Aupetit, che l'ha difeso pubblicamente. La Polizia, su denuncia di un vicino ossessionato dalla pandemia (il clima di psicosi che si è creato), è intervenuta entrando in chiesa portando la pistola nella fondina e senza richiesta del parroco, cose non ammesse dai regolamenti. Il parroco è andato giustamente in commissariato per protestare. Ha ricevuto ascolto dal commissario che gli ha chiesto scusa. Per cui il parroco non ha più formalizzato la denuncia. Ma si chiedeva se avesse fatto bene. Questione di principio diceva. Questo mi fa riflettere molto. Se siamo in questa situazione riguardo alla vita sociale: si aprono i negozi ma non le chiese ai fedeli, nemmeno con le misure di precauzione, è perché il Cristianesimo nei paesi occidentali, di Cristianità antica, pur avendo ancora un'alta percentuale di battezzati, è diventato irrilevante. Molti battesimi e altri sacramenti, ma che sostanzialmente non cambiano la vita, non servono a niente. Come mai? I sacramenti sono sacramenti della fede. Senza una fede matura, formata, i sacramenti sono poco più che talismani, superstizioni, usanze sociali e occasioni di festa, e così via ... ma niente di più. Ora il cristiano non appartiene ad una minoranza minacciata che deve difendere i suoi diritti. Il cristiano appartiene al Dio Unico, al Signore Gesù che ha ricevuto ogni potere in cielo e in terra perché ha offerto se stesso in riscatto per tutti. E ci ha mandato ad evangelizzare, a portare a tutti la Buona Notizia di questo amore, non a difendere i nostri diritti. Fare una denuncia contro un poliziotto è mettere comunque nei guai un ragazzo, un padre di famiglia. Non è certamente mostrarsi il suo amico, non è un gesto di fratellanza, un gesto del Regno Nuovo inaugurato da Gesù. Il poliziotto ha obbedito agli ordini, forse con nervosismo, esagerando. Ma "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" dice Gesù sulla croce, rivolgendo questa preghiera specialmente per i soldati romani pagani. Gesù si offre anche per i membri del Sinedrio, ma la loro colpa è maggiore. Mi addolora molto che si diffondano articoli che suggeriscono che ci sia persecuzione riguardo alla Chiesa perché non puoi ancora liberamente andare a messa, aizzando l'indignazione e il senso di accerchiamento dei praticanti. Non corrisponde al vero, ma soprattutto non è l'approccio del Vangelo. La messe è molta ma gli operai sono pochi.
Ho sentito parlare di un altro caso nella diocesi di Parigi, oltre Saint Nicolas du Chardonnet che è una chiesa occupata con la forza più di trent'anni fa dai seguaci di Mons. Lefebvre che non obbediscono ai vescovi. In quell'altro caso, nella parrocchia di Saint André de l'Europe, il parroco celebrava a porte chiuse con alcune persone, sembrava non andare contro le indicazioni del Vescovo, Michel Aupetit, che l'ha difeso pubblicamente. La Polizia, su denuncia di un vicino ossessionato dalla pandemia (il clima di psicosi che si è creato), è intervenuta entrando in chiesa portando la pistola nella fondina e senza richiesta del parroco, cose non ammesse dai regolamenti. Il parroco è andato giustamente in commissariato per protestare. Ha ricevuto ascolto dal commissario che gli ha chiesto scusa. Per cui il parroco non ha più formalizzato la denuncia. Ma si chiedeva se avesse fatto bene. Questione di principio diceva. Questo mi fa riflettere molto. Se siamo in questa situazione riguardo alla vita sociale: si aprono i negozi ma non le chiese ai fedeli, nemmeno con le misure di precauzione, è perché il Cristianesimo nei paesi occidentali, di Cristianità antica, pur avendo ancora un'alta percentuale di battezzati, è diventato irrilevante. Molti battesimi e altri sacramenti, ma che sostanzialmente non cambiano la vita, non servono a niente. Come mai? I sacramenti sono sacramenti della fede. Senza una fede matura, formata, i sacramenti sono poco più che talismani, superstizioni, usanze sociali e occasioni di festa, e così via ... ma niente di più. Ora il cristiano non appartiene ad una minoranza minacciata che deve difendere i suoi diritti. Il cristiano appartiene al Dio Unico, al Signore Gesù che ha ricevuto ogni potere in cielo e in terra perché ha offerto se stesso in riscatto per tutti. E ci ha mandato ad evangelizzare, a portare a tutti la Buona Notizia di questo amore, non a difendere i nostri diritti. Fare una denuncia contro un poliziotto è mettere comunque nei guai un ragazzo, un padre di famiglia. Non è certamente mostrarsi il suo amico, non è un gesto di fratellanza, un gesto del Regno Nuovo inaugurato da Gesù. Il poliziotto ha obbedito agli ordini, forse con nervosismo, esagerando. Ma "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" dice Gesù sulla croce, rivolgendo questa preghiera specialmente per i soldati romani pagani. Gesù si offre anche per i membri del Sinedrio, ma la loro colpa è maggiore. Mi addolora molto che si diffondano articoli che suggeriscono che ci sia persecuzione riguardo alla Chiesa perché non puoi ancora liberamente andare a messa, aizzando l'indignazione e il senso di accerchiamento dei praticanti. Non corrisponde al vero, ma soprattutto non è l'approccio del Vangelo. La messe è molta ma gli operai sono pochi.
Nessun commento:
Posta un commento