San Tommaso è l’eroe di tutti
quelli che non vogliono credere: “Sa, Padre, io sono un po' come san Tommaso. Se non
vedo non credo, e finora non ho avuto nessuna apparizione”. Ma san Tommaso è
stato rimproverato. Con amore ma rimproverato. Come lo sono stati anche gli altri discepoli
all’inizio che erano duri di cuore e tardi nel credere alla testimonianza delle
Scritture e delle donne. Qualcuno per timore di questo rimprovero, di essere condannato da Dio,
crede e dice: “bisogna credere!”, oppure, per timore di trovarsi in un grande vuoto, dice: “comunque bisogna credere a qualcosa”. Quanto
queste “fedi” sono fragili!
Senza segni, manifestazioni di Dio, non posso credere. Non posso imporre a Dio la
mia volontà, esigere da lui i segni che voglio, ma devo saper accogliere i
segni che lui mi da, essere pronto a rispondergli. La fede supera la
razionalità, nel senso che è risposta a Dio che si rivela e io non posso creare
Dio, né smontarlo. Questo però non significa che la fede sia irrazionale. Anzi,
è RAGIONEVOLE, ragionevolissima, impegna anche l’intelligenza. Però parte da un
incontro ed è una risposta a un amore che previene.
Quali sono le ragioni che dovevano
indurre Tommaso a credere, pur senza aver visto. Da una parte Tommaso ha
ricevuto la testimonianza concorde di tutti gli altri discepoli, che egli conosceva
bene. Uno poteva avere un abbaglio, perdere l’equilibrio emotivamente, ecc. Dieci,
no! Tommaso non poteva chiudersi in questo modo. Se tu conosci testimoni
affidabili, del presente, ma anche del passato – i Santi – di fronte alla domanda
di amore e di risposta di fronte al male e alla morte che portiamo tutti dentro,
non puoi ragionevolmente chiuderti, deridere la risposta della fede. Tommaso
aveva anche un altro punto di forza eccezionale: l’esperienza precedente fatta
con Gesù e le sue parole che SPIEGAVANO LA SCRITTURA.
Comprendiamo che la fede è
legata a tutta la vita, la storia, le esperienze, l’intelligenza, ma poi si
decide nel profondo del cuore. Per questo motivo quando diamo scandalo,
chiudiamo la via della fede a molti, purtroppo. Anche se ognuno è invitato a
superare gli scandali e le difficoltà sul cammino della fede. È troppo importante,
perché la fede è l’unica risposta seria alle domande della vita e ed è l’unico
amore che può riempire e dare senso alla vita.
Tommaso ha peccato. Ha avuto
però il grande pregio di non allontanarsi dalla comunità (8 giorni è persino il
segno della domenica e del raduno dell’Eucaristia) e di riconoscere in una sola
frase il suo errore e il segno che Gesù gli ha proposto.
Vangelo Gv
20, 19-31
Otto giorni dopo venne Gesù.
Otto giorni dopo venne Gesù.
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
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