Santi Francisco e Jacinta Marto. |
C'è un confronto forte tra il Governo e
i nostri Vescovi in questi giorni. Siamo tutti delusi di vedere che dopo il 4
maggio, malgrado le aperture progressive di varie attività, non possiamo
riprendere le celebrazioni comunitarie, specialmente dei sacramenti, pur con le
dovute misure di sicurezza. Qualcuno tra i fedeli vuole manifestare la nostra presenza
con raccolte di firme. Se il testo della petizione non fa altro che richiamare
un bisogno, una presenza, un valore che si vuole incarnare con responsabilità,
benvenga, è una forma di dialogo sociale, di democrazia.
Ognuno ha la sua sensibilità. Ma il
limite da non valicare mai è di strumentalizzare la fede o i valori per altri scopi,
per un attacco politico o altro. Non penso che Mons. D’Ercole che ha rilasciato
una intervista forte a favore del ripristino delle celebrazioni e contro l’idea
che le assemblee cristiane siano luoghi di contagio (è importante chiarire questo
punto con fermezza), gradirebbe vederla strumentalizzata per qualificare il
governo italiano attuale di massone. Non so niente di preciso del Governo italiano attuale ma, genericamente, possiamo pensare che la
massoneria sia presente in qualche modo in tutti i governi occidentali: Però il vescovo
D’Ercole non parla di questo. Non parla neppure della festa del 25 aprile. Si limita
al suo campo. Perché approfittare dell’intervista di un vescovo per parlare del
25 aprile, e oltre tutto, in modo erroneo? È doppiamente sleale. Non risulta a
nessuno che il 25 aprile ci siano stati assembramenti di partigiani, e tanto meno autorizzati, ma solo qualche
corteo simbolico di due o tre persone distanziate e tutto il resto è stato
virtuale, via web. Uno dei problemi della Chiesa e dei responsabili della Vita pubblica sono le persone che vanno oltre il limite da rispettare.
Siamo sicuri che papa Francesco desidera
più di tutti il ripristino della normalità, anche dei sacramenti che fanno
parte della fede cristiana, del Culto in Spirito e Verità. Non siamo gnostici,
disincarnati. Ma il battesimo e la cresima che abbiamo ricevuto sono sempre presenti
e attivi. La creatività dello Spirito permette di propagare e sostenere,
alimentare la fede in tanti modi. Il Cristianesimo è uno Spirito e non un rito,
una legge, una formula di preghiera. Il fondamento del Cristianesimo è la
Risurrezione di Gesù che si diffonde con l’annuncio kerigmatico e la
testimonianza di vita. Ci sono tanti modi di essere in comunione con Dio. Prima
di tutto l’obbedienza. Santa Jacinta (Giacinta) Marto, la piccola veggente di Fatima,
patrona con suo fratello Francisco degli ammalati, colpita dall’influenza
spagnola ha dovuto morire a 10 anni non ancora compiuti, precisamente 100 anni
fa, a Lisbona, senza il conforto dei suoi familiari e senza nemmeno il conforto
della Comunione eucaristica. La Madonna glielo aveva preannunciato e gli aveva chiesto
di accettarlo per la conversione dei peccatori. Ha pianto, e ci si spezza il
cuore pensando a questa bambina che, benché educata in modo molto più vigoroso
dei nostri bambini attuali, aveva comunque solo nove anni e ha fatto il
sacrificio volontario della sua vita in quel modo per aiutare il Signore e la Madonna
a salvare anime. Proprio questa privazione estrema l'ha santificata, l'ha unita a Dio! l'ha resa simile a Gesù spogliato di tutto e alla Madonna in piedi sotto la croce di suo Figlio. Proprio questo vivere la malattia e la morte fa di Lei un conforto e un esempio specialmente adatto per noi in questo tempo. Papa Francesco questa mattina ci ha chiesto prudenza e
obbedienza alle direttive delle autorità contro la pandemia. Obbediamo e invitiamo
ad obbedire.
Su "Repubblica" un intervista del vescovo di Pinerolo, Mons Derio Olivero, recentemente in terapia intensiva per colpa del CoViD fa riflettere.
Su "Repubblica" un intervista del vescovo di Pinerolo, Mons Derio Olivero, recentemente in terapia intensiva per colpa del CoViD fa riflettere.
Nessun commento:
Posta un commento